7. Affidabilità e materiali


Un aspetto frequentemente sottovalutato nella scelta del mouse è la qualità dei componenti, dei materiali e la cura con cui vengono assemblati tali pezzi.

A seguire daremo qualche indicazione su come identificare la qualità di un mouse e cosa pretendere da esso perché sia la periferica che meritiamo in base ai soldi spesi.

Ma perché questo è un aspetto cosi importante? Non è sufficiente un mouse da 20 euro?

Partiamo con l'ammettere come il costo reale di una periferica non sia necessariamente correlato al prezzo: esistono mouse dal prezzo ridicolo, costruiti come acquedotti romani, e mouse dal prezzo esorbitante, progettati da ingegneri solo sulla carta.

Questo perché fondamentalmente costa poco produrre un mouse, a partire dall'elettronica fornita a prezzi ridicoli grazie ai canali di rifornimento all'ingrosso sino ad arrivare ai materiali plastici la cui lavorazione incide più della produzione.

Non a caso i produttori spendono sensibilmente di più in ricerca e sviluppo ...


I Microswitch

I pulsanti che premiamo per eseguire un'azione in gioco sono animati da degli interruttori (microswitch).

In base alla qualità costruttiva di questi ultimi un mouse può conservare per un tempo più lungo il feedback e la forza di attuazione nominale: questo fattore ha un importanza colossale sulla vita utile di un mouse, più degli elementi che vedremo in seguito.

Quando uno dei microswitch dei tasti principali si usura molto rispetto al gemello, il mouse è sostanzialmente da buttare, quindi fare un po' di attenzione al tipo di switch montato sul mouse che vogliamo scegliere è sempre una buona idea.

Recentemente anche i produttori sembrano più convinti dell'importanza di un microswitch solido ed il 99% dei mouse in commercio sono provvisti per i pulsanti principali, cioè quelli più soggetti ad usura, di varianti del modello Omron serie D2FC.


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Si parte dai modelli meno costosi da 3 milioni di click fino ad arrivare a quelli da 10 milioni, per finire poi alla versione speciale da 30 milioni di click firmata SteelSeries, ma lo switch più diffuso è quello da 5 milioni di click.

Il valore del ciclo medio di operazioni prima della sua rottura è ricavato da test a carico 0, quindi totalmente indicativo e non esattamente aderente alla realtà, ma comunque utile a riconoscere la qualità oggettiva dello switch.

Esistono alcune eccezioni rispetto all'uso di switch Omron, come gli Huano utilizzati nei mouse Zowie e gli switch TTC e Zhij, questi ultimi due tristemente noti per essere la rovina di qualche modello di mouse in commercio.

Per un mouse che si definisca gaming è inaccettabile l'assenza di microswitch di buona qualità considerando il loro costo irrisorio, quando già per 30€, ad esempio, è possibile acquistare un CM Storm Xornet od un Logitech dotato di microswitch Omron D2FC-F-7N (5M).


Rotellina di scorrimento

La rotellina di scorrimento, o scroll, è un elemento importante non solo ai fini della durata ma anche in termini di prestazioni della periferica.


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La rotellina ideale per un mouse da gaming ha degli scatti distinguibili e secchi, è più grossa, ha un gioco meccanico ridotto o assente ed è mediamente poco fluida.

Il numero di scatti per un giro completo è di 24, ma in passato erano diffusi mouse dotati di scroll a 16 scatti, incredibilmente utili in FPS di tipo Arena quali Quake e Unreal Tournament per scorrere l'inventario delle armi.

Oggi la maggior parte dei mouse è fornita di rotelline a 24 scatti, intrinsecamente più fluide ed adatte anche all'utilizzo generico o per FPS più realistici dove l'inventario è più ridotto.

In questi ultimi titoli, dove disponiamo di una sola arma principale, la rotellina non necessita più di scatti cosi definiti, ma il fattore qualità/durata rimane importantissimo.


Cavo

Una scelta comune presso i progettisti è quella di dotare il mouse di un cavo USB di tipo cordato, ovvero rivestito con un tessuto intrecciato.

Sebbene questa caratteristica aumenti la resistenza ad usura e tagli, il cavo cordato è meno flessibile e più incline ad offrire un impaccio per i giocatori low-senser, che muovono il mouse su grandi aree.


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Su alcuni mousepad di grosse dimensioni, il cavo cordato può esercitare una forza capace di cambiare l'attrito percepito dal giocatore, con gli ovvi problemi.

Qualche produttore, su specifici mouse, punta ancora sul cavo semplice, o gommato, che rimane ancora una scelta generalmente preferibile nonostante la minore resistenza nel tempo ed un impatto estetico non esaltante.


Materiali di rivestimento

Lo sappiamo bene, non tutti i materiali che rifiniscono la superficie sono resistenti ed i casi di mouse rovinati sotto l'effetto del sudore sono tanti al punto che ognuno di voi deve essere incappato in questo fastidioso problema almeno una volta.


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Ultimamente i produttori di mouse si stanno sempre più focalizzando sull'uso del soft-touch come rivestimento esterno, ovvero una pellicola di materiale gommoso che ha un grip migliore della vernice classica, rispetto alla quale è però meno resistente agli agenti acidi, come appunto il sudore.

Nelle prime versioni (esemplari i casi del CM Storm Sentinel e del ROCCAT Kone) la finitura soft-touch poteva rovinarsi fino allo strato in plastica nel giro di pochi mesi, mentre nelle ultime formulazioni il materiale sembra essere decisamente più resistente.

Sebbene i soft-touch più moderni espongano comunque una certa tendenza a diventare lucidi nelle zone di contatto con la mano, non c'è da preoccuparsi poiché, generalmente, è un problema solo estetico che non comporta necessariamente variazioni nel grip.


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Se non amate il soft-touch, esistono diversi altri materiali, tra cui la classica finitura a smalto e l'alluminio.

In particolare, l'uso del metallo, sebbene di sicuro effetto e dalle indubbie doti meccaniche, ha un risvolto negativo non indifferente: a seconda dell'area di impiego il peso della periferica può aumentare oltre l'accettabile secondo i parametri della maggior parte dei giocatori.

Da un punto di vista ingegneristico, poi, il metallo nella costruzione di un mouse non avrebbe il minimo senso: uno chassis correttamente progettato in plastica ha già doti meccaniche sufficienti per resistere alle sollecitazioni tipiche.

Una delle poche eccezioni è costituita dal Corsair M65 che, in virtù proprio di un'accorta progettazione, riesce a rientrare, relativamente al peso, nei normali canoni di un mouse di questa taglia ed impugnatura.