Il fatto:
verso i primi di novembre 2006 la mia ragazza ha acquistato un notebook Acer dal costo di circa 1300 € da una famosa catena discount italiana.
Il prodotto acquistato è "Vista ready" e da diritto, parole testuali del venditore, all'upgrade gratuito a Vista SENZA ALCUN AGGRAVIO per l'acquirente,
basta recarsi nel punto vendita dove è stato acquistato i primi di febbraio per ottenere la copia originale del nuovo sistema operativo (sempre parole testuali).
La sorpresa:
arrivati i primi di febbraio ecco che scatta l'ora dell'upgrade... peccato che inizino le discordanze tra quanto detto in origine e i fatti di oggi:
"l'upgrade non possiamo certo darlo noi, ci dai la mail e ti invieremo le istruzioni dettagliate per la spedizione", testuali parole.
Data la mail, ricevuta con una certa tempestività devo dire, scopro che non si trattava altro che un link al sito della Microsoft Italia ove, oltre alle c.d. "regole di upgrade" relative al tipo di aggiornamento in base all'OS installato nel pc al momento dell'acquisto, si indicano anche le modalità di adesione:
1) Offerta valida dal 26 ottobre 2006 al 28 febbraio 2007
2) La documentazione richiesta va "INVIATA" entro e NON OLTRE il 31 Marzo 2007
3) I COSTI a carico dei consumatori sono unicamente quelli di spedizione ed equivalgono a 15 euro.
I documenti richiesti sono (prestare attenzione al punto 2):
1) Copia dello scontrino fiscale
2) Parte superiore della scatola del prodotto ORIGINALE col nome del prodotto e il codice a barre CHIARAMENTE IDENTIFICATI.
3) Indicazione del metodo di pagamento dei 15 euro tra: Visa, MasterCard, American Express, Assegno. (in caso di carta di credito il n.ro della carta e la scadenza)
Il tutto da spedire alla Microsoft Direct Services, 33410 Verl - Germania.
Le domande che mi pongo ora sono:
1) I 15 euro del costo della spedizione non sono stati menzionati dal negoziante, quindi è risultato un COSTO per l'acquirente che, per quanto modesto, sempre tale si tratta.
2) Il negoziante non aveva neanche avvisato di non buttare la scatola, cosa che invece è richiesta in modo esplicito e per di più in maiuscolo per la parte col codice a barre (che va spedita in busta).
3) Se l'acquirente non ha la carta di credito (come nello specifico), e chiaramente non è cosi' idiota da mandare un assegno via posta in Germania (per quanto si possa assicurare la busta in questione), come fa se non sono previste altre forme di pagamento?
A questo aggiungo che, per le persone poco avvezze a certe operazioni, il primo pensiero che passa per la mente è: mi tengo questo e incasso l'ennesima presa per i fondelli.
La mia riflessione ultima è questa:
- il negoziante ha detto cose ben diverse da quelle che poi era la realtà dei fatti (e già questo è abbastanza grave);
- le modalità di upgrade gratuito a Vista da parte della Microsoft mi sembrano palesemente un modo di basso livello per scoraggiare la media e bassa utenza (come livello culturale), dato che le operazione sono, in primo luogo, delicate (vedi n.ro carta di credito e firma del titolare nella busta o l'assegno in busta) e non prive di rischi, per quelli di cultura superiore invece risulta cmq una rottura di scatole, tenendo sempre presente che tra quello "promesso" e quanto invece va fatto è risultato essere molto differente; inoltre sono fortemente limitative per chi ha buttato la scatola del pc (cosa ben diversa dalla conservazione dello scontrino fiscale, cosa che sanno anche i bimbi piccoli) dato che si tratta di un requisito necessario e non sufficiente per ottenere l'aggiornamento;
Tutto ciò mi ha infastidito non poco, il negoziante avrà la mia visita appena mi rechero' nella città ove il notebook è stato acquistato per fargli sentire un po' come ci si sente in difficoltà davanti a 10-15 clienti quando si sentirà dire che le chiacchiere ai clienti che cacciano cash 1300 € le puo' raccontare ai suoi amici, non certo al sottoscritto (che era presente al momento dell'acquisto, senza se e ma che tengano).
A questo si aggiunge la porcheria della microsoft e delle sue fantastiche richieste per l'upgrade, che tra l'altro ha anche messo la decadenza tassativa al 31 marzo, periodo oltre al quale non si potrà chiedere un bel nulla, nonostante si rientri nel periodo dell'offerta (si fa per dire offerta..).
La Microsoft i soldi li incassa, l'OS lo si paga lo stesso, meno ma lo si paga, sarebbe bastato mandare un TOT di DVD di upgrade ai vari negozianti i quali (LORO) dopo avrebbero restituito le copie (eventuali) in eccesso rispetto ai pc venduti con l'offerta, il tutto per la "CUSTOMER SATISFACTION" alla quale aziende così grandi dovrebbero tenere particolarmente.
Poi ci si lamenta della pirateria.....
Salvatore.