La nuova linea di processori Intel Sandy Bridge è ormai alle porte, e sono sempre di più i modelli di mainboard che i produttori mostrano al pubblico per prepararlo al nuovo cambio di piattaforma.
Il sito The Tech Report ha ricevuto in anteprima la nuova mainboard di punta di Gigabyte per processori Sandy Bridge, la P67A-UD7 e non avendo a disposizione un processore per testarla, ha preparato per i suoi lettori un bel reportage fotografico.
La prima cosa che possiamo notare è che questa mainboard abbandona la classica tonalità di blu turchese per il PCB, che è stata una costante di tutte le schede madri Gigabyte degli ultimi anni. Il PCB è infatti di colore nero che ben si combina con il colore oro presente sui dissipatori di calore. La scheda madre dispone ovviamente di socket LGA 1155, circondato da un sistema di alimentazione della cpu a 24 fasi conforme alle specifiche Intel VRD 12. Il sistema è in realtà molto sofisticato, e la mainboard è in grado di commutarlo in modalità a 12 fasi che, si alternano tra loro nelle normali condizioni di lavoro, e che funzionano contemporaneamente solo al momento di richiesta di grande potenza da parte della CPU.
Gigabyte utilizza su questa mainboard i "Driver MOSFET", una combinazione di tre chip in un unico pezzo di silicio, che permettono un notevole risparmio di energia grazie alla maggiore efficienza, che si traduce anche in temperature più basse, fino a 27°, del componente stesso.Gli slot di memoria DIMM DDR3 presenti sono quattro, e ciascuno di essi è in grado di accettare fino a 4GB di memoria, in configurazione Dual Channel e con frequenza di funzionamento fino a 2133MHz.
A sinistra degli slot DIMM è presente una fila di porte Serial ATA, di cui la metà sono conformi alle più recenti specifiche SATA 6Gbps . Partendo da sinistra, le prime quattro porte sono delle 3Gbps gestite dal chipset P67, le due porte bianche sono delle 6Gbps gestite sempre dal chipset Intel, mentre le due nere successive sono delle SATA 6Gbps gestite da un controller Marvell. Un secondo chip Marvell ha il compito di fornire la connettività SATA di nuova generazione ai connettori eSATA / USB (quelle in giallo) che popolano la parte posteriore.
Le porte USB 3.0 sono in totale 10: sei sul pannello posteriore, più quattro direttamente onboard, e sono tutte gestite da una coppia di controller NEC. Ciascuno dei chip NEC ha una linea diretta ad una delle porte USB 3.0 posteriori. La seconda linea è collegata ad uno dei due hub VIA presenti onboard, uno di essi alimenta le restanti porte posteriori, mentre il secondo alimenta le quattro porte onboard.
Gigabyte non ha dimenticato le classiche porte USB 2.0 e FireWire, che sono distribuite in parte nel pannello posteriore ed il resto direttamente onboard. Realtek fornisce l'hardware per la gestione delle porte Gigabit Ethernet e per la sezione audio.
Un bridge Nvidia NF200 PCI Express si trova nascosto sotto uno dei dissipatori di calore, le linee PCIe fornite dalla CPU al NF200 sono distribuite equamente tra un paio di slot PCIe x16. L'NF200 può anche fornire le linee a tutti e quattro gli slot PCIe x16 onboard, che in questo caso funzioneranno a 8x.
Stranamente, l'NF200 non viene utilizzato per realizzare configurazioni CrossFire e SLI a quattro vie, tuttavia, l'NF200 ha un altro asso nella manica: la modalità Turbo USB 3.0.Normalmente, i controller USB 3.0 sono collegati alle linee PCI Express provenienti dal chipset P67 e quindi devono condividere la limitata larghezza di banda con altri dispositivi, come ad esempio Ethernet e controller Serial ATA. La modalità Turbo elude questo potenziale collo di bottiglia spostando il controller USB sulle linee PCIe che si diramano dalla CPU assicurando in questo modo una maggiore larghezza di banda a disposizione.
Al momento dobbiamo accontentarci di queste informazioni, in attesa di qualche recensione più approfondita, magari proprio su Nexthardware.com.