Originariamente inviato da Edmond
Ciao UnixMan,
ciò che tu dici è quello che, da ignorante, pensavo anch'io... Ovvero che la gestione di un file audio richieda una elaborazione numerica da parte del sistema, per cui tanto vale farlo fare al PC piuttosto che al DAC. Però, credo di non aver compreso bene quali siano queste elaborazioni, sopratutto da quando si parla di DAC che gestiscono il flusso DSD.

La mia convinzione sulla musica digitale è basata su due pilastri: registrazioni in formato PCM e registrazioni in formato DSD, come per i SACD. La gestione dei primi è certamente la più comune e diffusa in campo audio e credo tutti i software audio siano nati per gestire questo tipo di formato. Da quando sono presenti, per mille motivi, files DSD ho intuito che la prima modalità per il trattamento di questi fosse una loro conversione in formato PCM per poterli gestire con gli stessi software di cui sopra. La questione richiedeva una elevata capacità di calcolo per realizzare la cosa in tempo reale (o quasi), da cui l'itilità di gestire il processo con il PC.
Poi, per mia sfortuna, sono arrivati i DAC "capaci di gestire il flusso DSD". La mia scarsa conoscenza in materia mi ha fatto credere che questi DAC potessero superare le limitazioni di cui sopra, prendendo tal quali i files DSD e gestendoli "da soli". Ma mi pare di capire che la cosa non è proprio così, se mi si dice che, ad esempio, HQPlayer è bene che giri su PC abbastanza potenti per poter gestire le elaborazioni necessarie per i files. Ergo, HQPlayer elabora ANCORA questi dati, anche se ha valle ha un DAC che legge il flusso DSD....
E' qui che mi cala un poco la nebbia: cosa diavolo succede, realmente, a questi benedetti files in formato DSD?

Se mi schiarite le idee ve ne sarò MOLTO grato e potrò capire meglio le cose!
Penso che si parli di grande potenza di calcolo nel momento in cui il software fa una conversio PCM>DSD al volo...come fa HQplayer