Come è fatto ...


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La base di carico è formata da due piastre di rame levigate e caratterizzate da una ottima planarità, che racchiudono tre elementi di carico attivo capaci di fornire una potenza di circa 600W.

Tale valore è sicuramente al di fuori della portata di qualunque CPU in commercio, anche sotto overclock estremo.

Pertanto, limiteremo la potenza, nei normali test, ai 300W effettivi erogabili dalla nostra piattaforma.

Il limite estremo potrà tuttavia essere utilizzato per individuare un eventuale punto di collasso termico.

 

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La piastra di carico è piuttosto compatta e si comporta come un normale socket, di spessore leggermente maggiore, consentendo quindi l'utilizzo dei normali meccanismi di ritenzione forniti a corredo.

In caso di problemi, non avremo comunque difficoltà a modificare i supporti per avere sempre e comunque un adeguato contatto tra dissipatore e sorgente di calore.


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Gli incavi ricavati negli angoli della piastra fungono da punto di ancoraggio per la sonda e nei quali, per migliorarne il contatto, applichiamo della speciale pasta termica.


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La migliore soluzione che potevamo usare, non potendo ricorre in alcun modo ad una saldatura, è stato l'utilizzo della famosa CooLaboratory LIQUID Pro, un composto metallico allo stato liquido con con un fattore di conducibilità termica superiore di 10 volte rispetto alle migliori paste termiche in commercio a base siliconica e polveri di metallo.


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L'alimentazione è affidata al Corsair HX850 che svolge egregiamente il suo lavoro, alimentando ventole ed eventuali pompe contenute nei waterblock oltre, ovviamente, ad occuparsi di fornire il carico attivo.

 

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I due pulsanti del DimasTech Easy sono stati sostituiti con uno switch on/off per l'accensione e lo spegnimento dell'alimentatore ed un potenziometro a 10 giri per la regolazione della potenza inviata alla sorgente di calore.

Grazie all'ampia escursione potremo aumentare la tensione applicata, come precedentemente accennato, in step da 5W.