L'intervista di DPReview a Maeda-san, secondo noi, è destinata a suscitare un polverone che potrebbe trasformarsi presto in una tempesta.

Parlando infatti del futuro di compatte, reflex e mirroless, Maeda pone l'accento sostanzialmente su tre aspetti condivisibili:

1. la tecnologia dei sensori è in forte crescita e questo consentirà di ottenere compatte da 1/2.3" caratterizzate da un IQ sempre migliore sul fronte rumore, evitando (o limitando) di ricorrere ad imager di grandi dimensioni (il riferimento è alla full-frame SONY RX-1);

2. le mirrorless rappresentano un mercato molto interessante del quale però la EOS M non è ancora in grado di sfruttare al massimo il potenziale (ciò si deve anche e soprattutto ad una unità AF molto lenta se paragonata alle migliori offerte come OM-D e GH3 ndr.);

3. la diffusione dei sensori full-frame sulle reflex è su una strada tale per cui il futuro di soluzioni APS-C semi-pro (leggi 7D II) è in dubbio.

Soprattutto in relazione al punto 3, ci sentiamo quantomeno di comprendere la logica del ragionamento di Maeda: in fondo, macchine come Nikon D600 e Canon 6D hanno un price tag molto vicino a quello di D300 e 7D ed offrono densità pixel tali da poter rappresentare una valida alternativa all'APS-C anche per applicazioni di fotografia naturalistica nella quale il crop 1,5x (1,6x Canon) può essere considerato un vantaggio.

A ciò si aggiunga l'indiscutibile appeal (per molti) del sensore full-frame ed il gioco è fatto: il pensiero, a questo punto, va anche a tutti coloro i quali hanno investito in obiettivi EF-S, specifici, lo ricordiamo, per l'APS-C Canon.

Al link in calce, l'intervista completa.