3. Uno sguardo all’interno

 

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Per accedere ai componenti interni dello ZBOX nano è sufficiente svitare i quattro piedini di gomma posti sulla base del dispositivo.

Una piccola serigrafia indica lo spigolo da cui iniziare a fare leva per far scattare i fermi plastici che bloccano il coperchio sullo chassis del nano.

 

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Per l’upgrade della memoria RAM, dell’Hard Disk e della scheda WiFi/BT, non è necessario smontare ulteriormente l’unità, ma è sufficiente agire sulle viti che bloccano i vari componenti.

Il disco fisso incluso nello ZBOX nano è prodotto da Samsung, modello HM321HI, dotato di interfaccia SATA 2, 320GB di capacità, regime di rotazione pari a 5400 rpm e 8MB di Cache.

Come riportato sull’etichetta dall’Hard Disk, nel caso l’utente volesse installare Microsoft Windows XP è necessario utilizzare l’utility Samsung Align Tool, al fine di ottenere le migliori prestazioni possibili dall’unità.

Lo ZBOX nano è dotato di 2GB di memoria DDR3, espandibili a 4GB previa sostituzione del modulo preinstallato.

 

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Per disassemblare completamente lo ZBOX nano è necessario rimuovere le due viti poste sulla cover delle porte di comunicazione ed ulteriori quattro viti poste nei pressi degli spigoli del PCB.

La rimozione della piccola scheda madre non è particolarmente agevole, per cui è necessario prestare particolare attenzione ai cavi di alimentazione del led del coperchio e dei due cavi dedicati alle interfacce Wireless.

 

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La qualità del PCB è molto elevata, i componenti installati sono numerosi ed ogni mm^2 è sfruttato al meglio.

In caso di necessità è possibile sostituire la batteria tampone del BIOS con una compatibile, rimuovendola dalla sua sede.

L’unica ventola presente è posta sopra un dissipatore di piccole dimensioni, dotato di una heatpipe, con il compito di raffreddare l’APU AMD E-350 e il Fusion Controller HUB AMD M1.

La rumorosità è molto contenuta durante la normale operatività; tuttavia, durante le operazioni più gravose, il sistema di raffreddamento può diventare avvertibile.