1. Kepler GK-104 a 192bit

 

L’architettura NVIDIA “Kepler” e, in particolare, la GPU GK-104 sono attualmente alla base di tutte le schede video NVIDIA della serie GTX 600 e la GeForce GTX 660 Ti non fa eccezione.

L’utilizzo della stessa GPU per tutte le schede video permette ad NVIDIA di sfruttare al massimo le capacità produttive della fonderia TSMC, consentendole di utilizzare il maggior numero possibile di GPU prodotte, disattivandone all'occorenza alcune unità in modo da riposizionare i chip così ottenuti nelle varie fasce di mercato.

Per differenziare i tre modelli di punta della serie GTX 600, NVIDIA ha ridotto il numero dei CUDA Cores dai 1536 della GeForce GTX 680 ai 1344 delle GeForce GTX 670 e 660 Ti , introducendo per quest'ultima un bus a 192 bit per il collegamento con le memorie GDDR5 rispetto ai 256 bit delle sorelle maggiori.

L’uso di un bus a 192 bit non è una novità assoluta da parte di NVIDIA dal momento che è già stato adottato per alcuni modelli della serie GTX 500; questa scelta implica, però, una diversa gestione dei moduli di memoria, rendendo più complesso equipaggiare tali schede con i canonici 2GB di RAM.

 

Zotac GeForce GTX 660 Ti 1. Kepler GK-104 a 192bit 1

 

Il GK-104 alla base della GeForce GTX 660 Ti è dotato di tre controller di memoria GDDR5 a 64 bit, ciascuno dotato di due canali a 32 bit a loro volta divisi in due BUS a 16 bit.

Ogni modulo GDDR5 può essere collegato ad un massimo di due BUS a 16 bit, tuttavia per consentire l’installazione di 2GB di RAM sulla GeForce GTX 660 Ti si è reso necessario utilizzare una particolare configurazione elettrica specifica per le memorie GDDR5, la cosiddetta “clamshell”.

 

Zotac GeForce GTX 660 Ti 1. Kepler GK-104 a 192bit 2

 

In modalità clamshell, due moduli GDDR5 condividono lo stesso canale a 32 bit dedicando a ciascun modulo un BUS a 16 bit, di conseguenza le memorie risultano così collegate alla GPU GK-104:

  • Memory Controller 1: 4 chip 128M collegati a 16 bit (1GB)
  • Memory Controller 2: 2 chip 64M collegati a 32 bit (512MB)
  • Memory Controller 3: 2 chip 64M collegati a 32 bit (512MB)

In questo modo è possibile utilizzare 8 chip 64M a 32 bit riconfigurandoli in modalità 128M a 16 bit e garantendo, così, un'uniformità nell’acquisto dei componenti da parte del brand riducendo, di conseguenza, i costi di produzione derivanti dall'uso di memorie dalla differente densità (configurazione in ogni caso supportata dalle GPU NVIDIA).

L’utilizzo della modalità clamshell introduce una maggiore latenza rispetto al collegamento diretto a 32 bit, tuttavia l’impatto sulle prestazioni dovrebbe risultare limitato.

La scelta di equipaggiare la GTX 660 Ti con 2GB di RAM è dettata più da esigenze di marketing che da una questione puramente tecnica; l'uso infatti di 1.5GB di memoria sarebbe insufficiente per contrastare la forza “commerciale” dei 2GB delle Radeon HD 7870 GHz Edition, mentre installarne 3GB sarebbe troppo costoso per questa specifica fascia di mercato, oltre a non fornire un tangibile miglioramento delle prestazioni.

Anche la GeForce GTX 660 Ti supporta la tecnologia NVIDIA GPU Boost che gestisce dinamicamente le frequenze di funzionamento della GPU in base al carico, consentendo un overclock automatico della scheda entro il limite di TDP configurato in produzione.