6. Prova sul campo
È giunto il momento di mettere alla prova queste XPG EMIX H30 in modo da poterne valutare ergonomia e resa audio, focalizzandoci soprattutto sull'utilizzo al quale sono principalmente indirizzate, il gaming.
Ergonomia
L'ergonomia è senza dubbio uno degli aspetti di maggiore importanza quando parliamo di headset da gioco e non è sempre facile tirare fuori un prodotto che abbia il giusto compromesso tra comfort, robustezza e qualità audio.
Le EMIX H30 sono delle cuffie ben concepite, i materiali utilizzati da ADATA si combinano alla perfezione e la solidità complessiva è impeccabile.
Pur non essendo leggerissime, la struttura a banda sospesa riesce a scaricare il peso in modo ottimale rendendole adatte anche ad un utilizzo intensivo.
La pressione esercitata dalle bande in metallo risulta ben bilanciata ed i rivestimenti a contatto con la testa aiutano ad attenuare quella tipica sensazione di fastidioso surriscaldamento della regione auricolare che, tuttavia, seppur in minima parte, è sempre presente.
Ascolto
La prova audio nell'ascolto di brani musicali è sempre piuttosto critica per tutti gli headset gaming.
Difficilmente in questo ambito si finisce per indossare cuffie estremamente bilanciate ma, d'altra parte, è giusto che sia così, l'esperienza di gioco non sarebbe altrimenti delle migliori.
Anche le EMIX H30, dunque, pongono l'accento sulle basse frequenze che, ad ogni modo, rimangono abbastanza confinate senza quindi andare a sporcare troppo quelle medie.
Per l'occasione, è stata scelta come prima traccia "Animus Vox", pezzo dei The Glitch Mob in grado di consentire alle cuffie in prova di fare sfoggio di tutta la loro prestanza sui bassi: il risultato è stato eccezionale, i due driver da 53mm si sono comportati alla grande senza alcuna distorsione anche a volumi elevati.
Siamo passati poi all'ascolto di generi musicali differenti come il rock ed il jazz: in questo specifico frangente, operando soprattutto sull'equalizzatore integrato nel software, il risultato, pur non dello stesso tenore, è stato buono, contraddistinto da medi ben calibrati e alti vivaci.
Gaming
Quando si tratta di scendere sul campo di battaglia, il grado di coinvolgimento che sono capaci di restituire le XPG EMIX H30 è davvero alto.
Il titolo da noi scelto è stato Battlefield 1, sparatutto in prima persona che vanta un comparto audio da primo della classe, test dunque validissimo per analizzare la resa sia sotto l'aspetto della riproduzione dei suoni che della spazialità di questi ultimi.
Fin dal primo avvio della modalità multiplayer di questo fantastico FPS, le EMIX H30 si sono mostrate decisamente valide e potenti: tutti le tracce audio sono state riprodotte fedelmente dai due poderosi driver con magneti in neodimio, dandoci la sensazione di essere esattamente lì, tra le rovine di Amiens.
Il profilo gaming, attivabile tramite il SOLOX F30, aiuta poi ad enfatizzare ancor di più i rumori circostanti come spari, granate e cadute di detriti.
Come sempre, passando dalla modalità stereo a quella 7.1 il soundstage cambia notevolmente.
Una volta attivo, infatti, gli spazi tra una sorgente e l'altra risultano notevolmente dilatati e anche l'intensità di ciascun suono diventa molto più dipendente dalla distanza a cui viene emesso.
È indubbio che l'attivazione della modalità surround dia una maggior profondità e, in parte, una migliore percezione della direzionalità dell'audio in gioco.
Tuttavia, l'effetto complessivo, analogamente a quanto avviene per altri sistemi di emulazione simili, è abbastanza particolare e non sempre apprezzato da tutti gli utenti.
Microfono
Spostandoci sul fronte comunicazione, altro punto di forza di queste EMIX H30 è rappresentato certamente dal microfono, componente troppo spesso trascurato anche in headset di fascia alta.
La capsula microfonica restituisce una cattura del parlato chiara e priva di sbavature: la voce risulta riprodotta dunque in modo fedele, in completa assenza di quei difetti generalmente riscontrabili su molti dei prodotti concorrenti.