Si nota fin dalle prime immagini la particolare costituzione del Velociraptor. |
La struttura dissipante IcePack si occupa di ospitare il disco e le connessioni SATA posteriori |
In dettaglio le due prese SATA per il passaggio dei dati e l'alimentazione. |
Rimosse le 4 viti che assicurano l'harddisk alla struttura possiamo disassemblare i vari componenti. |
IcePack: come potete vedere, per migliorare il trasferimento di calore dal Velociraptor alla struttura dissipante, sono presenti due pad termici. Questi mettono in contatto la parte inferiore del disco con il telaio. |
Particolare del bridge SATA presente solo nel modello HLFS, utilizzato per replicare e posizionare le connessioni nell'area standard del formato 3,5”. |
Rimossi i vari supporti ecco come si presenta il disco del modello HFLS. Potete facilmente intuire che nonostante ci siano varie versioni dello stesso disco, il “cuore” rimane sempre lo stesso. |
Ecco il lato inferiore del Velociraptor. |
Rimosse altre 5 viti possiamo separare il corpo meccanico dalla logica elettronica, quest'ultima protetta da un sottile strato di materiale isolante. |
La logica di gestione del Velociraptor mostra una realizzazione impeccabile. Dall'immagine si notano subito le piste adibite al passaggio dei dati che partono dalla porta SATA per entrare nel controller e a loro volta per raggiungere le piazzole che andranno a contatto con il connettore della testina. |