- In collaborazione con Tom Gefrusti -

2. Progetto e circuito interno

 

Il Progetto

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L'interno del DAC202 ricalca in parte quello del precedente modello — il Minerva — presentando gli stessi componenti nella sezione digitale.

A fronte di un alimentazione non particolarmente sofisticata con condensatori Rubycon, troviamo che le porte IEEE1394 sono gestite dal doppio chip TSB41AB3 e dal DICE Jr TCD2220, un CMOS ASIC della TC Applied Technologies; contemporaneamente, gli ingressi digitali presentano dei piccoli trasformatori di isolamento.

Il Dice si occupa della pulizia del segnale digitale, dejittering, attraverso l'uso della tecnologia proprietaria Jitter Elimination Technologies (JET) Phase Lock Loop (PLL) a doppio stadio.

Il primo loop è quasi totalmente numerico ed opera a bassa frequenza per ottenere un'attenuazione jitter di riferimento; il secondo regola l'oscillatore analogico ad una frequenza più alta per moderare il jitter intrinseco e, al contempo, sopprime le interferenze dovute all'alimentazione.

 

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JET PLL contiene un oscillatore a controllo numerico il cui jitter viene, anche qui, spinto nella porzione alta dello spettro per attenuazione; oltre a fornire la frequenza di allaccio all'oscillatore analogico, JET PLL può anche sincronizzare la fase del frame associato sul riferimento.

Inoltre, JET PLL permette di controllare lo "slew rate" del clock al variare della frequenza di lavoro (ad es. da 44.1kHz a 48kHz o quando avviene uno slittamento nel clock della sorgente); con un lento slew rate, durante tale slittamento, l'unità a valle non ha bisogno di "sganciarsi" e riagganciarsi.

 

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Per la conversione il Weiss DAC202 utilizza il Sabre Ess 9018.

Quest'ultimo è un moderno DAC chip estremamente performante, sotto certi aspetti rivoluzionario, che contiene parecchie funzionalità integrate, di cui alcune eventualmente disattivabili in fase di realizzazione; contiene, ad esempio, 8 dac programmabili di cui, nel caso del DAC202, 4 sono dedicati alla riproduzione stereo e 4 alla cuffia. 

La peculiarità del 9018 consiste in come ottiene più risoluzione attraverso il noise shaping; in particolare, come una modulazione di un ordine più alto (ha un modulatore del 5° ordine, cioè ottiene 30dB/ottava) riesce a dare più di 1/1024 di risoluzione con soli 1024 impulsi.

I 5 picchi durante la funzione di noise transfer, comunque, non vengono raggiunti contemporaneamente, per cui non si ottengono i teorici 30dB/ottava * 10 ottave = 300dB.

Il 9018 raggiunge, però, un tappeto di rumore digitale di -200dB fino a circa 200kHz, quando cloccato a 40MHz.

Sicuramente questo è un rumore non ottenibile nel dominio analogico, in quanto corrisponde al rumore che una resistenza da 1 ohm genera a temperatura ambiente.

Sta al filtro dopo il DAC nel dominio analogico, infatti, sopprimere il "rumore fuori banda" per non dar fastidio a valle a preamplificatori o finali; anzi, possiamo tranquillamente affermare che l'implementazione di questo filtro è essenziale alla performance audio percepita dell'apparecchio.


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Assieme al Sabre Ess 9018, la scheda analogica è tappezzata di opamp AD797A, utilizzati sia per l'output stereo che per la cuffia.

In questo caso la Weiss è stata conservatrice in quanto, forse saggiamente, non si è discostata dall'implementazione della scheda test di Sabre.

Comunque, con input BJT basati su una tipologia cascode a singolo stadio, gli AD797A offrono ottime performance in termini di distorsione e linearità.

Più che altro bisogna tenere d'occhio la linearità dell'impedenza di ingresso.

 

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Andiamo ora a vedere quanto queste scelte siano funzionali alle prestazioni e, soprattutto, all'ascolto.

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