7. Test Endurance Copy Test
Introduzione
Dopo aver analizzato il drive in prova, simulandone il riempimento e torturandolo con diverse sessioni di test ad accesso casuale, lo stato delle celle NAND è nelle peggiori condizioni possibili, e sono esattamente queste le condizioni in cui potrebbe essere il nostro SSD dopo un periodo di intenso lavoro.
Il tipo di test che andremo ad effettuare sfrutta le caratteristiche del Nexthardware SSD Test che abbiamo descritto precedentemente.
La prova si divide in due fasi:
1. Used: l'unità è stata già utilizzata e riempita interamente durante i test precedenti, vengono disabilitate le funzioni di TRIM e lanciata copia del pattern da 1GB fino a totale riempimento di tutto lo spazio disponibile; a test concluso, annotiamo il tempo necessario a portare a termine l'intera operazione.
2. New: l'unità viene accuratamente svuotata e riportato allo stato originale con l'ausilio di un software di Secure Erase; a questo punto, quando le condizioni delle celle NAND sono al massimo delle potenzialità , ripetiamo la copia del nostro pattern fino a totale riempimento del supporto, annotando, anche in questa occasione, il tempo di esecuzione.
A test concluso viene divisa l'intera capacità del drive per il tempo impiegato, ricavando così la velocità di scrittura per secondo.
Risultati
Copy Test Brand New |
 Copy Test Used |
Sintesi
Visti i precedenti risultati dei test in scrittura non potevamo certo attenderci prestazioni elevate nel Nexthardware Copy Test, in cui anche i migliori SSD vengono messi chiaramente in difficoltà .
La scarsa velocità del Toshiba HG6 256GB in condizioni di drive vergine, pari a 164,1 MB/s, riesce a peggiorare ulteriormente in condizioni di usura, arrivando ad un indecoroso 116,8 MB/s.
Grafico comparativo
Il risultato appena visto non poteva che concretizzarsi in un ultimo posto nel grafico comparativo, lasciandosi distanziare di oltre 60 MB/s anche dall'economico OCZ ARC 100 240GB.