Thermaltake Level 10 : non chiamatelo  


Anniversario importante. In collaborazione tra Thermaltake e BMW Group Design works USA”. Questo, tradotto in italiano, è quanto si legge sulla piccola scatola accessori che accompagna Level 10. Insomma, festeggiare i primi 10 anni di vita di un'attività è una cosa molto importante ed evidentemente, in Thermaltake, hanno deciso di farlo in modo da lasciare il segno.


Thermaltake Level 10 : non chiamatelo  

Thermaltake Level 10 : non chiamatelo  

Level 10, viste laterali dx e sx.


Spiegare le scelte di design che hanno portato alla creazione del Level 10 significa considerare il fatto che le sue linee sono chiaramente ispirate alle architetture futuristiche che costellano le visioni di Lloyd Wright.* Osservando infatti gli sbalzi dei volumi laterali, non si può fare a meno di notare come si sia cercato di movimentare e dare vita ad un insieme che, di solito, è nulla di più di una lamiera, al massimo con una finestra trasparente.

Parliamo poi di BMW che, molti lo sanno, negli ultimi anni è stata segnata, uso questo termine non a caso, dalla matita di un certo Chris Bangle, designer americano amato/odiato (forse più amato che odiato viste le vendite del produttore tedesco), al quale va il merito di aver svecchiato di colpo la linea, fino ad allora sempre identica a se stessa, delle automobili della gloriosa Bayerische Motoren Werke, detta altrimenti BMW.

Mi riferisco a proposito a Mr. Bangle ed alla sua coraggiosa opera di reinterpretazione creativa del design BMW poiché è con la stessa aperta mentalità che il gruppo DesignWorks USA della Casa tedesca deve aver affrontato il tema di progettare un case per computer. Non rielaborare un concetto ma dare vita a qualcosa di nuovo partendo dai pezzi che ne compongono internamente l'anima tecnologica e che, in qualche modo, dovevano formarne anche le linee esterne. Questo il punto di partenza e, secondo me, di forza.


Thermaltake Level 10 : non chiamatelo  

Thermaltake Level 10 : non chiamatelo  

Level 10, viste frontale e posteriore.


Al x 21,37Kg. Ventidue kilogrammi di puro alluminio estruso e plastica ridotta ai minimi termini, figuriamoci se fosse stato realizzato in acciaio(!). Sprovvisto di rotelle, con lamiere curvate da 3 millimetri ed un frame centrale da 5 (!), Level 10 è una sorta di monolito da scrivania che per certi versi ricorda quello di Kubrick in 2001: A Space Odissey.

Imponente da qualsiasi lato lo si guardi, non lascia indifferente, nel bene e nel male, nessuno, nemmeno il più rozzo e disinteressato dei vostri ospiti.

Il peso, una volta assemblato, sale fino a sfiorare e superare i 25 Kg, a seconda di ciò che si decide di installare. L'enorme maniglia, ricavata superiormente e rifinita con una robusta impugnatura in plastica, è l'unico appiglio di cui si dispone per afferrare e trasportare il case. Il design asimmetrico, in questo caso, non aiuta molto poiché il peso è sbilanciato da un lato e bisogna ricordarsene per non darsi il case sulle ginocchia.

La realizzazione è impeccabile e, come vedremo, si può apprezzare soprattutto nei particolari a prima vista più insignificanti. Gli incastri dei vari blocchi frontali, delle drive-bay e della paratia laterale di protezione sono perfetti, non hanno giochi. La verniciatura è uniforme, senza sbavature e caratterizzata da una texture superficiale a grana fine che ha il pregio di resistere bene alle cosiddette “ditate” ed è relativamente semplice da pulire (ricordate il famoso panno di micro-fibra in dotazione?).


*Onde evitare fraintendimenti in chi legge, vorrei specificare quanto segue. Pur essendo quella di Wright ( http://it.wikipedia.org/wiki/Frank_Lloyd_Wright) "Architettura Organica", cioè in rapporto armonico con la natura, in equilibrio tra ambiente naturale ed ambiente costruito, definisco "futuristiche" le sue visioni riferendomi alla estrema modernità delle linee dei suoi progetti. Tanto estrema, per me, che sembra provenire da scenari di mondi mille anni avanti a noi.