Il TAMRON AF 18-270mm F/3,5-6,3 Di II VC MACRO è l'ultima incarnazione in tema di obiettivi super-zoom della casa giapponese. Il team di ingegneri lo ha progettato tenendo bene in mente che il mercato di riferimento era quello delle reflex digitali APS-C Canon e Nikon e che la maggior parte di esse è costituita da corpi macchina piuttosto compatti e relativamente leggeri.

La sigla “ DiII” sta a significare proprio quanto detto sopra e cioè che questa ottica è specificamente realizzata per le fotocamere cropped, caratterizzate cioè da sensori che misurano all'incirca 22,3x14,9mm (Canon) e 23,6x15,8mm (Nikon) contro i 36x24mm del formato 35mm classico, detto per comodità “full-frame”.

Il range di focali coperto dal 18-270mm è impressionante e corrisponde ad uno zoom 15x, il più spinto attualmente sul mercato; su corpo Nikon APS-C, 1,5x, equivale ad un obiettivo con una copertura di 27-405mm, mentre su APS-C Canon, con fattore di moltiplicazione di 1,6x, ad un 28,8-432mm. Fin qui i numeri, oggettivamente impressionanti.


TAMRON AF 18-270mm : il tuttofare per il formato APS-C 2. L'obiettivo, descrizione 1 

La formula ottica è complessa e conta ben diciotto elementi suddivisi in tredici gruppi. Obiettivi di questo tipo, dato l'elevato numero di elementi interni, sono più soggetti al fenomeno del ghosting. Inoltre l'amplissima escursione focale comporta l'accentuarsi di fenomeni come l'aberrazione cromatica. Per contenere e correggere questo tipo di problemi, nel suo 18-270mm TAMRON ha impiegato due elementi a bassa dispersione (LD), uno AD e ben tre ibridi-asferici.


La realizzazione del TAMRON 18-270mm F/3,5-6,3 DiII VC MACRO è soddisfacente. Il barilotto esterno è realizzato interamente in materiale termoplastico ad alta resistenza che offre una buona sensazione di solidità. Stesso materiale è stato utilizzato per i tubi interni che si estendono in fase di zoom e per il paraluce a petalo. Gli innesti a baionetta, tanto per Nikon quanto per Canon, sono in metallo e non hanno manifestato giochi apprezzabili durante i nostri test. L'obiettivo, vista anche la classe di prezzo, non è tropicalizzato ma le tolleranze costruttive appaiono buone, quindi nel tempo dovrebbe essere in grado di resistere decentemente ad eventuali infiltrazioni di polvere.


TAMRON AF 18-270mm : il tuttofare per il formato APS-C 2. L'obiettivo, descrizione 2 

TAMRON AF 18-270mm : il tuttofare per il formato APS-C 2. L'obiettivo, descrizione 3 

TAMRON AF 18-270mm : il tuttofare per il formato APS-C 2. L'obiettivo, descrizione 4 

Il paraluce a petalo, con innesto rapido a baionetta. Nelle fotografie centrale e destra, i due attacchi a baionetta disponibili: Nikon F-Mount e Canon EF.


In posizione grandangolare, montato ad esempio su un corpo Nikon D5000, il TAMRON 18-270mm offre un buon bilanciamento dei pesi a causa del buon rapporto tra diametro e lunghezza complessiva (80x100 millimetri circa). Estendendo completamente l'obiettivo si arriva al valore massimo di focale (270mm) ma in questo caso la lunghezza dello zoom raddoppia (oltre i 20 centimetri) spostando considerevolmente il baricentro in avanti. Grazie però al peso contenuto di soli 500 grammi non è mai un problema gestirlo. Un bilanciamento praticamente perfetto lo abbiamo trovato invece su corpo Nikon D300 che, grazie ad un maggior peso, contribuisce a garantire un feeling ed una stabilità ideali.


TAMRON AF 18-270mm : il tuttofare per il formato APS-C 2. L'obiettivo, descrizione 5 

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TAMRON AF 18-270mm F/3,5-6,3 DiII VC Macro: posizioni 18, 35, 100 e 270mm.


Il TAMRON 18-270mm è un obiettivo di tipo IF ( Internal Focus) che, per mettere a fuoco, sposta un gruppo ottico internamente, senza avere quindi la necessità di variare la propria lunghezza durante questa operazione. Ulteriore vantaggio è il fatto di poter impiegare filtri polarizzatori circolari poiché l'elemento frontale non ruota. La filettatura anteriore ha un diametro standard di 72mm ed i filtri di queste dimensioni, soprattutto se di buona qualità, iniziano a costare un po'.

TAMRON definisce il suo super-zoom “ MACRO” per via della minima distanza di messa a fuoco caratterizzata da un valore dichiarato di tutto rispetto: 49cm. Unito alla possibilità di spingersi fino a 270mm, questo attributo aumenta ulteriormente la già ricca dote del 18-270mm. Tra l'altro, nelle prove su D300, non abbiamo avuto difficoltà ad avvicinarci e focheggiare fino ad una trentina di centimetri dal soggetto. Il problema è che, a questa lunghezza focale, l'apertura massima è di F6,3 e ciò comporta problemi per alcune unità AF non in grado di mettere a fuoco correttamente con così poca luce. A 270mm F6,3 in macro, inoltre, le immagini perdono un po' in nitidezza.

Anelli ZOOM ed AF. Il grip, più che adeguato, dell'anello per il controllo dello zoom è garantito da una copertura in gomma molto larga e ben realizzata; il movimento è un compromesso tra morbidezza e necessità di impostare correttamente la lunghezza focale: piuttosto frenato ma comunque abbastanza scorrevole. Non esiste un meccanismo interno di tenuta che faccia rimanere in posizione lo zoom: se provate ad estendere l'obiettivo in posizione verticale, il peso dei gruppi ottici lo riporterà lentamente in grandangolo. Stesso fenomeno, al contrario, se fotografate dall'alto verso il basso. Ricordatevi quindi di mantenere sempre la presa sul grosso anello di controllo se effettuate riprese in posizioni particolari.

L'anello AF, a differenza del controllo zoom, è piuttosto stretto (1 cm circa). Caratterizzato da un movimento omogeneo, ha un rilascio secco, non progressivo. Poiché in questo obiettivo non si è fatto ricorso a sistemi come l'USM Canon, che sfruttano gli ultrasuoni per produrre l'azione meccanica necessaria a mettere a fuoco e che possono essere by-passati al volo, è necessario spostare il selettore su MF per passare alla modalità manuale.

TAMRON AF 18-270mm : il tuttofare per il formato APS-C 2. L'obiettivo, descrizione 9 

TAMRON AF 18-270mm : il tuttofare per il formato APS-C 2. L'obiettivo, descrizione 10 

I tasti di attivazione/disattivazione del sistema di stabilizzazione ottica e dell'Auto Focus sono facilmente raggiungibili e situati a sinistra dell'obiettivo. Il tasto “Lock”, dalla parte opposta, blocca l'obiettivo in posizione grandangolare (18mm) impedendogli di estendersi accidentalmente: utile in fase di trasporto.


TAMRON AF 18-270mm : il tuttofare per il formato APS-C 2. L'obiettivo, descrizione 11 

Il sistema VC di stabilizzazione ottica dell'immagine è piuttosto compatto e costituito da un elemento innestato su un supporto dotato a sua volta di tre magneti che poggiano su tre sfere di acciaio. I sensori del TAMRON 18-270mm sono in grado di misurare sia il beccheggio, quindi movimenti in senso verticale (basso verso alto e viceversa), che l'imbardata ovvero movimenti intorno all'asse Z (destra verso sinistra e viceversa). L'efficacia dichiarata di questo sistema è una compensazione di ben 4 stop.