2. Visto da vicino - Esterno

 

Dando una prima occhiata all'esterno, ci rendiamo conto che, sebbene il Gekkou oggetto di questa recensione sia il modello base, ha delle caratteristiche davvero interessanti. Guardando la paratia lato motherboard, notiamo le aperture per ospitare due ventole che possono essere di dimensione variabile, da un minimo di 80 a ben 140mm, particolare che non si riscontra su altri chassis più blasonati. Il retro dello Gekkou ha la disposizione oramai classica, con l'alimentatore in basso e la motherboard affiancata da una ventola da 120mm.

 

Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 1 

Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 2 
Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 3 

Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 4 

 

Notiamo anche la predisposizione per il passaggio dei tubi per un eventuale impianto a liquido, cosa che troviamo quasi inutile visto il target di riferimento per questo modello, ma che comunque apprezziamo. Sarebbe però stato opportuno, per completare l'opera, l'inserimento di una terza asola atta al passaggio dei cavi per le ventole, particolare che troppi produttori si dimenticano.


Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 5 

Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 6 
Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 7 

 

La ventola posteriore già installata, come la sorella anteriore, è una Slip Stream SY1225SL12L con un ottimo rapporto flusso/rumore, del valore di circa 10 euro, fissata al suo posto con quattro classiche viti nere. Nota di merito va alla griglia di protezione nera, a filo con il logo del produttore bene in evidenza (nella fotografia risulta sfocato perchè ancora coperto dalla pellicola protettiva).
Restiamo decisamente perplessi dalla forma data all'apertura per l'alimentatore: a nostro avviso sarebbe stato meglio proporre una soluzione più lineare, dove l'utente non avrebbe corso il rischio di farsi male con tutte le "dentellature" presenti.


Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 8 

 

Il top del case è un elemento portante della struttura ed è rivettato allo scheletro, rendendo  difficoltoso il routing alto dei cavi. Ci ha impressionato positivamente che siano stati usati due rivetti per ogni angolo, al fine di aumentare la rigidità strutturale, tanto sul top che sulla base. Solitamente i case che presentano una struttura interna così spartana sono creati con due lamiere piegate a "L", oppure una sola piegata ad "U" con il top che la tiene in sede. Per il Gekkou, invece, Scythe ha scelto la strada più costosa, ovvero quattro lamiere distinte unite da rivetti doppi ed un pannello dedicato alla motherboard, che rende solida e portante la struttura.

 

Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 9  Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 10 

 

La parte diametralmente opposta, invece, ci riserva un paio di sorprese. Troviamo una buona predisposizione per il passaggio dell'aria dell'alimentatore sotto forma di fori quadrati e quattro piedini veramente splendidi, questi ultimi, infatti, sono realizzati in morbida gomma antiscivolo, nascosta alla vista da una campana in plastica cromata. Da non sottovalutare anche il fatto che sono facilmente rimovibili, grazie al fissaggio "a vite passante".


Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 11 

 

Il frontale del case è quello che però ci è piaciuto di più, sarà la linea molto sobria, sarà il filtro dell'aria, saranno le porte USB laterali, ma è davvero ben studiato. Da chiuso si presenta come una lamina liscia di alluminio satinato nero, con solo i pulsanti "power" e "reset" sulla cornice superiore, da aperto, invece, mostra 5 vani da 5.25" e la griglia della ventola. Tale griglia incorpora un sistema di filtraggio dell'aria già visto nella maggioranza degli altri chassis, ma con un vantaggio enorme sulla concorrenza, che è rappresentato dalla facilità di manutenzione: infatti, per estrarre il filtro, basta solo premere leggermente lo sportello che si aprirà verso il basso. Il meccanismo, di per sé molto semplice, è molto ben progettato ed il sistema di ritenzione pare molto affidabile; dopo un ciclo di circa 200 aperture e chiusure, non ha presentato alcun segno di cedimento.

Altra particolarità del frontale è la libertà di posizionamento dello sportello: possiamo, infatti, sia aprirlo da destra a sinistra che viceversa, semplicemente fissandolo ai cardini della parte opposta. Possiamo anche utilizzare il Gekkou senza pannello, inserendo al posto dei cardini i due tappi che vengono forniti in bundle.


Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 12  Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 13 
Scythe Gekkou 2. Visto da vicino - Esterno 14 

 

Sul lato sinistro, possiamo notare le prese USB 2.0 ed i connettori per cuffie e microfono, affiancati da una porta eSATA, posizione inusuale ma decisamente comoda. Durante l'uso, sia i connettori audio che USB si sono presentati stabili e meccanicamente ineccepibili, mentre il connettore eSATA, in prima battuta, si è rivelato inutilizzabile. Dopo un piccolo controllo, ci siamo resi conto che la colla a caldo, usata per assicurare i connettori al loro posto, era colata anche dentro il connettore: con l'ausilio di un paio di pinzette, la sbavatura di colla è stata eliminata e la funzionalità della porta ripristinata in modo ottimale. I cavi USB si sono rivelati di lunghezza più che adeguata, anche se la qualità degli stessi non ci ha pienamente convinto, specie i connettori lato motherboard.

I tasti "power" e  "reset" hanno reagito ottimamente durante l'uso ed il loro fissaggio in sede è preciso. Vedere i pulsanti assicurati alla plastica con due alette pressofuse ed un poco di colla a caldo, non è decisamente un bel biglietto da visita, ma il sistema si è dimostrato decisamente robusto e funzionale.

Â