2. Visto da vicino
Il SanDisk Extreme PRO 480GB è costituito da uno chassis di colore grigio antracite sul cui lato superiore campeggia un adesivo di colore nero recante il nome della serie e, in grande, il logo del produttore.
Capovolgendo l'unità in prova possiamo osservare i quattro fori perimetrali atti al fissaggio del drive sugli appositi adattatori e la classica etichetta adesiva su cui vengono riportati i principali dati e le certificazioni di cui gode, nonché tutti i codici a barre relativi.
Una volta disassemblato il drive notiamo, in prima battuta, l'attenzione posta da SanDisk nel fornire un adeguato scambio termico ai vari componenti presenti sul PCB, memorie comprese, tramite alcuni pad termoconduttivi interposti tra lo chassis e gli stessi.
Il lato inferiore del PCB, almeno in questa versione da 480GB, è completamente privo di qualsiasi componente.
Sul lato superiore troviamo tutta la componentistica necessaria al funzionamento dell'unità in prova, che denota un layout pulito e ordinato nonostante il ridotto spazio a disposizione.
Partendo da sinistra, adiacenti alle connessioni SATA, sono situati il controller ed il chip DRAM per la memoria cache contornati dalla componentistica SMD miniaturizzata, mentre, sulla restante metà del PCB, trovano posto gli otto chip di memoria NAND Flash che vedremo più avanti.
Il cervello dell'unità è costituito dal collaudato controller Marvell 88SS9187-BLD2 già utilizzato dal produttore californiano per il precedente SSD Extreme II ed impiegato anche da Plextor per molti dei suoi SSD.
Al suo interno vi è integrato un potente motore per la gestione della funzionalità ECC adattabile a vari schemi di lettura e scrittura ed un processore dual core Marvell 88FR102 V5 con modalità RAID on-chip.
Il controller, inoltre, garantisce il pieno supporto sia alle memorie NAND Flash che seguono lo standard ONFI 2.0 sia alle Toggle Mode tramite un'interfaccia di comunicazione ad otto canali.
Marvell lascia ampia possibilità di personalizzazione ai vari produttori che, operando a livello di firmware, potranno abilitare o meno alcune funzionalità del controller stesso.
Come preannunciato in copertina, le memorie utilizzate sono di produzione SanDisk e, nella fattispecie, sono delle NAND Flash MLC Toggle Mode di seconda generazione prodotte con tecnologia a 19nm e aventi una densità di 64GB che, moltiplicata per gli otto chip presenti sul PCB, restituiscono una capacità totale di 512GB.
In realtà , come vedremo in seguito, la capacità totale è inferiore a causa dello spazio dedicato all'overprovisioning che ammonta al 12,7% del totale disponibile.
Il SanDisk Extreme PRO prevede la presenza di un chip DRAM cache DDR3L-1600 con capacità pari a 1GB, che assicura un adeguato supporto nella gestione dei dati e facilita le operazioni di Garbage Collection.
Questa unità , come accennato nella nostra introduzione, dispone di una funzionalità avanzata denominata nCache Pro, costituita da una ridotta quantità di memoria (<1GB) di tipo SLC interposta tra la DRAM Cache e le NAND Flash.
La nCache Pro ha la funzione di coadiuvare il compito della DRAM Cache andando a memorizzare direttamente i file più piccoli di 4kB provenienti dall'host, raggruppandoli in blocchi da 16kB, in modo tale da inviare alle NAND Flash dei file di grandezza ottimale per una più veloce memorizzazione degli stessi.
Altro indubbio vantaggio di questa funzionalità è il fatto che, al contrario della DRAM, la memoria SLC di cui è composta la nCache non è volatile ed è quindi più sicura in caso di una improvvisa interruzione dell'alimentazione.