6. Prova sul campo


In questa pagina metteremo sotto torchio il Razer Lanchead valutandone ergonomia, velocità, stabilità e precisione durante alcune sessioni di gioco e nelle condizioni di normale utilizzo.

Per l'occasione abbiamo scelto di affiancare al nuovo mouse top di gamma il mousepad Firefly, nello specifico la versione Cloth Edition caratterizzata da un'ampia superficie in tessuto in grado di offrire un puntamento stabile e preciso oltre ad un ottimo grado di scorrevolezza.


Razer Lancehead 6. Prova sul campo 1 


Ergonomia

Trattandosi di un modello a design simmetrico, il Lancehead non eccelle dal punto di vista dell'ergonomia presentando alcuni compromessi purtroppo indispensabili per offrire il medesimo grado di funzionalità sia ad utenti mancini che destrorsi.

La struttura risulta leggermente stretta negando, in particolar modo a coloro dotati di mani grandi, un appoggio comodo per il pollice, l'anulare e il mignolo, trasmettendo una sensazione di fastidio, soprattutto nei primi minuti di utilizzo, che si affievolisce fortunatamente una volta trovata la giusta posizione.

Come accennato in precedenza, la presa Palm, ritenuta la più comoda delle tre possibili, è quella meno indicata per questa tipologia di mouse che darà invece il meglio di se' con l'impostazione Claw e Fingertip.

Il peso estremamente contenuto del Lancehead, parliamo di soli 111 grammi, gioca un ruolo fondamentale per la scorrevolezza e la stabilità, trattandosi, infatti, di uno dei mouse wireless da gaming più leggeri sul mercato.


Razer Lancehead 6. Prova sul campo 2 


Autonomia

La batteria al litio integrata nel Razer Lancehead ci ha permesso di arrivare sino a 26 ore di autonomia con una singola ricarica e con l'illuminazione in modalità respiro, un risultato davvero notevole.

Il tempo necessario per ricaricare la batteria al 100% è di circa 2 ore continuando ad utilizzare il mouse in modalità cablata.


Destiny 2 BETA

Razer Lancehead 6. Prova sul campo 3 


Per la prova in ambito gaming abbiamo scelto uno dei titoli più attesi del momento, testato in occasione della Open Beta PC del 29-31 agosto.

Stiamo ovviamente parlando di Destiny 2, secondo capitolo del gettonatissimo FPS fantascientifico sviluppato da Bungie (Halo) e distribuito tramite la piattaforma online di Blizzard, Battle.net.

La scelta non è assolutamente casuale poiché, con il lancio della beta, Razer è entrata a far parte dell'universo Destiny proponendo un'intera linea di prodotti a tema tra cui troviamo le versioni personalizzate delle cuffie Man O' War TE, del DeathAdder Elite e della Ornata Chroma.

Ci aspettiamo dunque, unitamente al rilascio della versione PC fissata per il 24 ottobre 2017, l'introduzione delle funzionalità Chroma per questo titolo, che illumineranno dinamicamente le periferiche compatibili durante le varie fasi di gioco.


Razer Lancehead 6. Prova sul campo 4 


Trattandosi di una "vecchia" conoscenza, sapevamo già cosa aspettarci dal sensore 5G di Razer: il comportamento del laser scelto per il nuovo Lancehead risulta come al solito ottimo, seppur non eguagli quello degli ultimi sensori ottici disponibili sul mercato.

L'ultimo nato di casa Razer ci ha comunque permesso di eccellere durante le nostre partite, offrendo una qualità di tracciamento ideale ad ogni risoluzione con un accelerazione praticamente nulla.


Razer Lancehead 6. Prova sul campo 5 


Strepitoso anche il comportamento degli switch meccanici di derivazione OMRON, molto robusti e dotati di una soglia di attivazione minima, così come la rotellina di scroll, esente da giochi meccanici ed un buon grip permesso dal rivestimento zigrinato in gomma.

Comodi e di estrema utilità i pulsanti laterali, che abbiamo rimappato secondo le nostre esigenze.

Durante le nostre partite con Destiny 2 abbiamo focalizzato l'attenzione anche e soprattutto sull'innovativa tecnologia AFT, alternando più volte nel corso dei match le modalità wired e wireless per verificare l'eventuale divario prestazionale.

Con nostra assoluta sorpresa non abbiamo riscontrato alcuna differenza tra le due ed il nuovo Razer Lancehead ci ha permesso di sempre ottenere performance videoludiche di tutto rispetto.

Precisiamo inoltre che l'ultimo nato di casa Razer è stato messo a dura prova durante i nostri test data la massiccia presenza di dispositivi senza fili operanti a 2.4GHz (Razer Man O' War, tastiera wireless, smartphone, PC e console da gioco costantemente connessi) che non hanno assolutamente condizionato il trasferimento dei dati al ricevitore, assolutamente stabile ed impeccabile.


Razer Lancehead 6. Prova sul campo 6 


Produttività

Il Razer Lancehead si è rivelato essere anche un ottimo strumento di lavoro, in particolar modo nel nostro test intensivo con il software professionale Photoshop CC 2017 di Adobe.

Doveroso sottolineare in questo frangente il comportamento ineccepibile del sensore laser 5G (Avago ADNS-9800) che ci ha permesso di editare in maniera rapida e precisa tutte le foto presenti in questa recensione.

Nonostante si tratti di un ottimo sensore, però, una volta tornati ad utilizzare quotidianamente il DeathAdder Elite, dotato di sensore ottico 5G, ci siamo resi conto del divario di tecnologico soprattutto per quanto concerne il photo-editing.

I pulsanti aggiuntivi hanno facilitato notevolmente il lavoro, consentendoci di svolgere le operazioni frequenti senza dover ricorrere alla tastiera e di effettuare un cambio di risoluzione fulmineo, indispensabile durante le operazioni di rifinitura.

Inutile dire che ancora una volta non siamo riusciti nemmeno ad avvicinarci ai 16.000 DPI di risoluzione massima garantiti dal sensore, che riteniamo assolutamente inadatti a qualunque utilizzo anche con setup multi-monitor 4K.