10. Conclusioni
Anche questa volta Razer ha tirato fuori dal cilindro due prodotti particolarmente validi, i quali, pur essendo essenzialmente una rivisitazione in chiave RGB di precedenti modelli di successo, sapranno sicuramente attrarre le attenzioni di un pubblico esigente in fatto di gaming.
Siamo infatti decisamente soddisfatti di quanto abbiamo potuto osservare sulla BlackWidow e sulla DeathAdder in versione Chroma.
La BlackWidow Chroma non è un animale così differente dalla Ultimate standard e dalla versione "liscia", se il vostro metro di giudizio è in parte fondato sul mero aspetto prestazionale.
Con questi presupposti risulta un po' difficile giustificare i 40 € in più necessari al suo acquisto, dovuti all'implementazione del sistema di illuminazione RGB Chroma che include oggi vari effetti "basilari", reattivi e dinamici, ma sarà un domani aperto alla programmazione tramite il rilascio di un SDK dedicato (fine 2014).
Tale aspetto rappresenta un grosso punto a favore di questa nuova tastiera meccanica, ma anche un'incognita in relazione a quanto offerto rispetto alle dirette concorrenti (leggasi Corsair Vengeance RGB).
Mirata ai giocatori che non vogliono soltanto una periferica formidabile, ma anche spettacolare esteticamente, la BlackWidow Chroma centra in pieno l'obiettivo, per quanto parte del nostro giudizio sia ancora da ritenersi "in sospeso".
D'altra parte però, già da adesso possiamo verificare come la Blackwidow Chroma non manchi di alcune "chicche" aggiuntive come le porte USB e Jack audio da 3.5mm.
La compatibilità con l'ecosistema Synapse, inoltre, è semplicemente perfetta, andando incontro ai numerosi fans che potranno gestire le loro periferiche tramite un software completo ed user-friendly, aumentando esponenzialmente le funzionalità del proprio kit.
Tirando le somme, la BlackWidow Chroma etichettata a 169,99 €, ha un buon piazzamento nella fascia delle tastiere meccaniche premium, che da oggi conta una valida scelta in più.
Voto: 5 Stelle
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Con il DeathAdder Chroma si chiude oggi, invece, un determinato periodo della storia del serpente.
Dopo aver abbandonato la storica illuminazione blu per un distintivo e legittimo verde Razer, l'odierno restyling del DeathAdder ha finalmente venduto la sua anima al multicolore, ahimé.
Dobbiamo ammetterlo, eccezion fatta per alcune foto utilizzate in questo articolo, abbiamo mantenuto il DeathAdder illuminato in verde.
Tornando agli aspetti pratici, il DeathAdder Chroma è un vero campione dei mouse "da battaglia", ovvero si conferma di diritto in quella ristretta cerchia che conta le periferiche migliori e tecnicamente più valide, fatte per andare al sodo innanzitutto, lasciando gli optional necessariamente in secondo piano.
L'ergonomia classica è rimasta invariata, con gli ottimi grip laterali ed il peso contenuto introdotti con la versione del 2013, che rendono questo un mouse manovrabile al meglio in ogni situazione, anche dopo ore di gioco.
La rotellina di scorrimento non è stata migliorata rispetto alla precedente edizione, a testimonianza della precisa scelta di Razer di rispondere a tono al nemico di sempre Logitech con un nuovo sensore ottico da 10.000 DPI, invece che alzare ulteriormente la qualità del prodotto.
Non siate spaventati da tutto ciò, siamo in presenza dello stesso Avago S3988 con alcuni tweak che hanno concesso al DSP di spingere più in là il fattore risoluzione, senza tuttavia minare le ottime prestazioni ed il tracciamento di qualità restituiti.
Con le piccole implementazioni introdotte, il DeathAdder Chroma è ancora una delle migliori soluzioni Palm/Claw per ogni giocatore assiduo, con la sua inconfondibile ergonomia e l'affidabile sensore ottico, senza che il nuovo sistema di illuminazione Chroma aggiunga nulla al prezzo finale, che rimane stazionario a quota 69,99 €.
Voto: 5 Stelle
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CONTRO
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Si ringrazia Razer per l'invio dei prodotti oggetto della nostra recensione.
