Durante la recensione, incuriositi dalle capacità di decodifica offerte dal MediaX, ci siamo chiesti come l'elettronica necessaria potesse essere inserita in così poco spazio.

Ci siamo quindi armati di cacciavite ed abbiamo “smontato” il MediaX per osservarne l'interno, scoprendo alcune cose interessanti.


Plextor MediaX Portable Media Player: un disco dalla doppia personalità 7. Un'occhiata sotto la scocca 1 

Plextor MediaX Portable Media Player: un disco dalla doppia personalità 7. Un'occhiata sotto la scocca 2 

Plextor MediaX Portable Media Player: un disco dalla doppia personalità 7. Un'occhiata sotto la scocca 3 

Lo chassis ed il disco

Il PCB contenente l'elettronica per il media player ed il bridge sata-usb


L'elettronica necessaria è tanta, e l'unico modo per inserirla in così poco spazio è di estenderla lungo tutto lo chassis, sotto l'hard disk. Questo spiega lo spessore leggermente maggiore del MediaX rispetto al box utilizzato per il disco WD: come potete osservare dalle immagini, sotto al disco è posizionato un PCB che contiene tutta l'elettronica per decodificare i flussi audio/video ed interfacciare l'hard disk sia al pc che al media player.

Il chip di decodifica è un ESS Phoenix, chip utilizzato anche per lettori dvd/divx da tavolo; questo spiega anche il motivo per cui il MediaX offra più o meno le stesse potenzialità di tali prodotti.

Indubbiamente Plextor ha fatto un ottimo lavoro di ingegnerizzazione riuscendo ad inserire tutta l'elettronica necessaria in così poco spazio.


Vi ricordiamo comunque che smontare il MediaX (come qualsiasi altra periferica) è un'operazione molto delicata e rischiosa ma, soprattutto, invalida la garanzia del produttore.