Come per le altre sezioni anche quella riguardante i test è stata allargata, soprattutto per fare maggiore chiarezza su alcuni aspetti importanti che potevano, se non trattati in modo approfondito, dare un idea sbagliata del comportamento del alimentatore in oggetto.

Abbiamo preferito mettere al primo posto i test in configurazioni Crossloading, perché è proprio in questo tipo di test in cui si scopre sempre più spesso la “debolezza” di alcuni progetti.

Qualcuno probabilmente si domanderà come può un test che non sfrutta al massimo la potenza disponibile mettere in crisi un alimentatore: ebbene con grande facilità purtroppo, ci scontriamo spesso con prodotti in grado di erogare correnti di stabilità e regolartà esemplare per quanto riguarda la linea +12,0; ma sempre più spesso carenti quando invece andiamo a sfruttare gli ampere che sulla carta sono disponibili sulle linee +3,3 e +5,0.

Un produttore di alimentatori, è perfettamente cosciente che nelle macchine più avide di corrente la linea che viene utilizzata in modo molto più incisivo è quella dei +12,0volt, per questo ormai gli alimentatori erogano più del 80% della massima potenza solo attraverso il rail più sfruttato.

Il lato negativo di tutto questo è che la parte dedicata a i +3,3 e +5,0 volt degli alimentatori odierni, viene sempre meno curata con le relative conseguenze.

Dopo questa piccola introduzione, andiamo ad esaminare nel concreto come i problemi descritti poco sopra possono minare anche un prodotto di indubbia qualità come quello oggetto della nostra recensione.


Il TurboCool 1200w ha come dati di targa 24Ampere massimi continui per la linea +3,3volt e 30Ampere massimi continui per la linea +5,0volt, con un rapido calcolo possiamo definire che se fossero tutti sfruttabili si tratterebbe di circa 230w massimi erogabili, poco più del 20% della potenza complessiva di questo alimentatore. Ogni produttore però, specifica la reale massima potenza sfruttabile derivante dalla somma complessiva dei rail +3,3 e +5,0, solitamente questo valore si attesta sul 75%-80% del valore massimo.

Con un altro rapido conto ne possiamo derivare che: nonostante Pc Power&Cooling non specifichi alcun valore, potremmo in completa sicurezza attingere durante i nostri test un massimo di 180w dalle due linee in oggetto.

Alla luce del calcolo appena presentato possiamo decretare che per un test lineare in cui andremo a caricare progressivamente tutte le linee potremmo fissare come valori massimi:


  • Linea +3,3 volt 21 Ampere Max (69,3 Watt)

  • Linea +5,0 volt 21 Ampere Max (105 Watt)

  • Linea +12,0 volt 85 Ampere Max (1020 Watt)


Sommando quindi i valori riportati poco sopra, ne ricaviamo che in questa configurazione riusciamo a raggiungere i 1200w garantiti da Pc Power & Cooling senza sovracaricare nessun rail e rimanendo ampiamente sotto il massimo erogabile dichiarato per ogni singola linea.


Fissati dei valori per il test lineare andiamo ad esaminare la metodologia per i test in crossloading.

Abbiamo ultimamente riscontrato che è ormai comune come gli alimentatori di recente progettazione siano particolarmente sensibili agli alti carichi sulla linea +5,0volt, determinando spesso dei vistosi cali al superamento della soglia dei 20ampere.

Sebbene sia di conoscienza comune che la linea +5,0 sia sfruttata per una minima parte dagli attuali computer, i prodotti in commercio mostrano nelle specifiche amperaggi ampiamente oltre il fabbisogno. Fin'ora abbiamo sempre preferito non verificare se effettivamente tutta quella potenza era realmente sfruttabile, ci siamo sempre limitati ad un massimo carico leggermente superiore ai 20ampere, valore comunque esagerato rispetto a quello che viene poi realmente sfruttato dalle nostre macchine.

A partire da questa recensione e per le prossime, abbiamo deciso di istituire una nuova modalità di test, dedicata a verificare quanto i numeri che troviamo in bella mostra sul nostro alimentatore siano realmente sfruttabili. Il test consiste nel applicare un carico minimo inferiore ai 10 Ampere sulle tre linee principali (+3,3 - +5,0 - +12,0 ) per avere un valore in voltaggio di riferimento. Partendo da questo valore, verifichiamo quanto il progressivo aumento di carico su una singola linea determina cali di voltaggio sia sulla linea in test che sulle altre.

Questo nuovo metodo di test in Crossload, metterà in chiaro risalto eventuali cali e renderà più chiara l'interpretazione dei valori registrati.