3. Interno 

 

Patriot WILDFIRE 240GB

Patriot WILDFIRE SSD 120 & 240GB 3. Visti da vicino - interno 1  Patriot WILDFIRE SSD 120 & 240GB 3. Visti da vicino - interno 2 

 

Le foto in alto ci mostrano la fase di apertura delle due parti che compongono lo chassis dell'unità; l'operazione prevede la rimozione dei sigilli di garanzia e delle quattro viti passanti con testa esagonale che fissano il coperchio e assicurano il PCB alla struttura in alluminio pressofuso.

Ricordiamo agli utenti che smontare l'unità comporta, in ogni caso, la perdita della garanzia.

 

Patriot WILDFIRE SSD 120 & 240GB 3. Visti da vicino - interno 3  Patriot WILDFIRE SSD 120 & 240GB 3. Visti da vicino - interno 4 

 

Come già visto nelle unità recensite in precedenza dotate di controller SandForce SF-2281, il layout del PCB è abbastanza semplice ed ordinato.

Sulla faccia superiore troviamo soltanto il controller SandForce SF-2281, mentre gli otto chip NAND Flash sono disposti esclusivamente sul lato inferiore del PCB.

L'elettronica è realizzata con componentistica SMD che permette di contenere al massimo gli ingombri.

 

Patriot WILDFIRE 120GB

Patriot WILDFIRE SSD 120 & 240GB 3. Visti da vicino - interno 5  Patriot WILDFIRE SSD 120 & 240GB 3. Visti da vicino - interno 6 

 

Il PCB, il layout della componentistica ed il controller impiegati nella versione da 120GB sono gli stessi utilizzati dal fratello maggiore; i due SSD si differenziano soltanto per la densità delle NAND Flash utilizzate, entrambe di produzione Toshiba.


Controller SF-2281 e NAND Flash

Patriot WILDFIRE 240 GB
Patriot WILDFIRE 120 GB
Patriot WILDFIRE SSD 120 & 240GB 3. Visti da vicino - interno 7  Patriot WILDFIRE SSD 120 & 240GB 3. Visti da vicino - interno 8 
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L'elemento che costituisce il cuore pulsante dei due SSD di casa Patriot è l'SF-2281, il controller di ultima generazione realizzato da SandForce su socket BGA 256 Pin che si occupa di tutta la logica di funzionamento del drive grazie ad un sistema di interleaving multi canale a otto vie, con funzioni di de-multiplexing e multiplexing verso le celle di memoria.

Il protocollo di trasmissione utilizza un'interfaccia nativa SATA Rev. 3.0 (6Gbps), mentre il controllo degli errori si avvale di un algoritmo proprietario aggiornato ed è gestito direttamente dal controller con verifica a 55 bit ECC.

Come visibile nelle foto in alto, l'unica differenza tra i due SSD consta nelle NAND Flash impiegate che sono Toshiba TH58TAG7D2FBA89 con una densità di 128Gbit (16GB) per il WILDFIRE 120GB e Toshiba TH58TAG8D2FBA89 con densità di 256Gbit (32GB) per il WILDFIRE 240GB; entrambi i chip utilizzano il medesimo processo litografico a 32nm.

Queste particolari NAND Flash utilizzano una configurazione MLC (Multi Level Cell), un package del tipo 132 BGA contenente 4 Die, sono conformi allo standard DDR Toggle Mode 1.0, possono essere alimentate con una tensione compresa tra 2,7 e 3,6 volt ed hanno un lifetime stimato di circa 5.000 cicli di scrittura.

L'interfaccia utilizzata è di tipo asincrono con un throughput per pin di 133 MT/s, ma la presenza di quattro Die per package permette di realizzare una configurazione avente un totale di 32 Die.

Le versioni dei drive da 120GB e 240GB giunti nei nostri laboratori sono identiche a quelle destinate al commercio e si differenziano dai sample con 16 NAND Flash, recensiti precedentemente da altre testate.

Questo nuovo approccio nella realizzazione del drive ci incuriosisce non poco e valuteremo nei  test successivi quanto questa scelta possa influire sulle sue prestazioni generali.

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