Viste superiori del corpo macchina: il lato sinistro ospita solamente la ghiera che accede ai vari programmi di funzionamento, nulla più. A destra invece sono presenti tre pulsanti ed un LED: da sinistra, il LED indicatore per le operazioni di elaborazione/accensione, il tasto ON/OFF, il pulsante di scatto con corsa a metà per messa a fuoco, il pulsante per regolare gli step EV per sovra/sotto-esporre. |
Particolare del pulsante ON/OFF che si illumina di verde quando la EP-1 è accesa. |
L'attacco standard hot-shoe per unità flash esterna: con la EP-1, Olympus ha introdotto una nuova linea di accessori specifici tra i quali figura l'unità flash FL-14, specificamente disegnata e progettata. |
Oltre al mirino, l'altra cosa della quale si nota quasi immediatamente l'assenza è una unità flash integrata che, seppur di bassa potenza, avrebbe fatto comodo in molte occasioni.
I tasti del pannello posteriore sono un po' piccoli e molto ravvicinati a causa dello spazio a disposizione; se si usano guanti, anche sottili, o si hanno mani grandi si possono effettuare selezioni errate o cambiare accidentalmente impostazioni. Ciò nonostante il lavoro dei designer è stato davvero notevole ed ha permesso di condensare in pochi centimetri quadrati una quantità di funzioni semplicemente impressionante.
Il pannello posteriore che ospita, tra le altre cose, anche il microfono, raggruppa una serie di comandi apparentemente di immediata comprensione. In realtà, per sfruttare appieno il potenziale della EP-1 è necessario accedere a menu “segreti” trattati esaustivamente più avanti. | ||
Pannello posteriore e particolare sulla ghiera selettrice in acciaio (dx). | ||
La ghiera dell'immagine in alto a dx può essere a sua volta personalizzata anche nel senso della rotazione: da dx verso sx e viceversa, a seconda di come l'utente si trova più comodo. |
La combinazione tra la ghiera verticale a cilindro e quella circolare posteriore è geniale. Le possibilità di personalizzazione, vedasi menu in alto, sono impressionanti ed in linea con quelle delle reflex più gettonate di ben altra fascia di prezzo. Non è un caso infatti che Olympus ci tenga orgogliosamente a ribadire il concetto secondo cui molto è stato travasato dalla sua reflex semi-pro E-30 nel piccolo corpo della EP-1.
L'attacco a baionetta e gli obiettivi micro4/3
Micro4/3: il nuovo standard prevede che la distanza tra obiettivo e sensore sia ridottissima. Nelle operazioni di sostituzione dell'ottica infatti è bene prestare un minimo di attenzione in più al sensore che è completamente esposto. |
Dello standard micro4/3 abbiamo parlato approfonditamente nell'introduzione. La particolarità è appunto quella di non avere un mirino ottico; conseguentemente lo spazio tra l'obiettivo ed il sensore è sensibilmente ridotto sia rispetto alle soluzioni classiche 4/3 che alle normali reflex.
Ciò comporta la realizzazione di obiettivi progettati appositamente anche se, attraverso l'adattatore Olympus MMF-1 , è possibile utilizzare l'ampia gamma di ottiche 4/3 esistenti mantenendone automatismi ed AF.
Per contro gli obiettivi micro4/3 non sono attualmente molto numerosi: abbiamo lo zoom generico 14-42mm, un pancake 17mm f2,8 e la possibilità di utilizzare anche alcune ottiche Panasonic.
Nell'intento di completare ed espandere la linea, Olympus ha annunciato , lo scorso 12 novembre, l'introduzione di due nuovi zoom: un tuttofare 14-150mm f4-5,6 (28-300mm equiv.) ed un grandangolare estremo 9-18mm f4-5,6 (18-36mm equiv.).
Tra il 2010 ed il 2011, sono attesi nuovi arrivi che arricchiranno ulteriormente l'offerta ( vedi grafico sottostante).
La roadmap ufficiale Olympus prevede l'introduzione di quattro nuovi obiettivi Zuiko Digital micro4/3 nel 2011: si tratta di un macro, un grandangolo ed un fisheye ai quali si affiancherà anche uno zoom tele estremo (300-600mm equiv.). |