2. Visto da vicino


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Il design del Vertex 4 segue le attuali tendenze che prevedono il classico telaio a forma di parallelepipedo costituito da due semigusci accoppiati fra loro ed una coppia di adesivi posti, rispettivamente, sulla parte frontale e posteriore, che servono a distinguere le varie linee di prodotti.

La struttura dell'unità è costituita da un semiguscio anteriore in materiale plastico di colore nero accoppiato a quello  posteriore realizzato, invece, in acciaio satinato di colore grigio; le due parti vengono bloccate da quattro viti poste negli angoli di quest'ultimo, di cui una coperta dal sigillo di garanzia.

La parte superiore presenta al centro un adesivo con sfondo nero e grigio riportante il nome del prodotto, il logo del produttore e quello del controller utilizzato.

Su quella posteriore è presente un'etichetta di dimensioni ridotte su cui sono riportate  il serial number, il part number ed un codice a barre.

 

OCZ Vertex 4 512GB 2. Visto da vicino 3  Particolare dei due connettori SATA (dati + alimentazione) che permettono al disco di interfacciarsi con la mainboard.

 

La rimozione del sigillo di garanzia e delle quattro viti di blocco permette di accedere al PCB che risulta fissato tramite ulteriori quattro viti al semiguscio superiore in plastica.

 

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Come visibile dalle foto, l'apertura del prodotto è un'operazione piuttosto agevole, ma la rimozione del sigillo di garanzia pregiudica per sempre la possibilità di fruire della garanzia prevista dal produttore.

Sulla foto di sinistra possiamo notare il pad termico multistrato che permette di trasferire il calore prodotto dal controller al telaio in metallo, sfruttandolo di fatto come dissipatore.


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Le due foto in alto ci mostrano il PCB dal classico colore verde avente un layout abbastanza affollato di componenti, con una disposizione dei chip NAND che non rispetta alcuna simmetria, conferendogli un aspetto piuttosto disordinato.

Sulla parte superiore troviamo il controller Indilinx, situato nella parte centrale, contornato da otto chip Nand Flash, disposti alcuni in verticale e altri in orizzontale, e da uno dei due chip DRAM dedicati alla cache.

Sul lato opposto del PCB troviamo gli altri otto chip Nand Flash ed il secondo chip DRAM da 512MB di cache, il tutto contornato dall'elettronica secondaria realizzata con componentistica SMD miniaturizzata.

 

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Il controller utilizzato per il Vertex 4  è il nuovissimo Indilinx Everest 2 contraddistinto dalla sigla IDX 400M00-BC che, dal punto di vista dell'architettura, risulta molto simile al suo predecessore visto sull'Octane, con piccole modifiche microarchitetturali atte ad eliminare i pochi punti deboli mostrati dall'Everest 1.

Si tratta di un controller di ultima generazione dotato di processore dual core ARM prodotto con processo litografico a 65nm avente una frequenza di clock pari a 400MHz.

L'Everest 2 si occupa di tutti i processi elaborativi dell'SSD interfacciandosi verso le NAND Flash tramite un sistema a otto canali con supporto interleaving a 16 vie verso le celle di memoria.

Il protocollo di trasmissione adotta un'interfaccia nativa SATA Rev. 3.0 (6Gbps) retrocompatibile con la precedente SATA Rev. 2.0 (3Gbps).

Fra le altre prerogative di questo controller abbiamo anche la tecnologia OCZ NDurance 2.0, una versione migliorata di quella presente   sull'Octane, in grado di garantire ,secondo il produttore, una durata doppia delle vita delle celle.

Attualmente OCZ sta testando il controller sia con le nuovissime NAND IMFT a 20nm che con le Toshiba Toggle mode a 24nm, che sembrano entrambe funzionare in maniera ottimale.

Il robusto motore ECC è in grado di correggere fino a 128 bit casuali per ogni kB di dati, quindi perfettamente in grado di gestire l'elevato tasso di errori che ci si aspetta dalla ulteriore riduzione delle dimensioni delle celle NAND da 20nm rispetto alle attuali da 25nm.

Per quanto concerne le NAND Toggle Mode, queste ultime verranno probabilmente utilizzate, considerato il costo poco competitivo, soltanto su una futura versione del Vertex 4 da 1TB.

Ad ogni modo, allo stato attuale entrambe le tipologie di NAND non sono supportate dal firmware.

Per la versione da 512GB del Vertex 4, oggetto di questa recensione, OCZ ha scelto NAND Flash contrassegnate dalla sigla 29F32B08JCME2 (visibile nell'immagine in alto al centro).

Queste NAND hanno una densità di 256Gbit (32GB), sono prodotte con processo litografico a 25nm e sono frutto della recente collaborazione tra Micron Technologies ed Intel, la IMFT, ovvero Intel Micron Flash Technologies.

Queste particolari NAND Flash utilizzano una configurazione MLC (Multi Level Cell), il package è del tipo TSOP a 48 pin, sono conformi allo standard ONFi 2.2, possono essere alimentate con una tensione compresa tra 2,7 e 3.6 volt e sono in grado di operare in un range di temperature che va da 0° a 70°C, con un lifetime stimato di 5000 cicli di scrittura.

L'interfaccia utilizzata è di tipo sincrono, permettendo di scambiare un maggior quantitativo di dati con evidenti benefici dal punto di vista prestazionale, grazie anche alla presenza di quattro Die per package.

L'ultima immagine in alto a destra è relativa ad uno dei due chip di DRAM cache DDR3-800 da 512MB di produzione Micron, che affiancano il controller Indilinx Everest 2.

L'incredibile dotazione di cache pari ad 1GB permette al controller di immagazzinare un notevole quantitativo di richieste di lettura e di elaborale con un ridotto numero di processi, riducendo i tempi morti; questo si traduce in un notevole boost prestazionale con una bandwidth di circa 3.2GB/s in grado di saturare anche la recente interfaccia SATA 3.0.

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