3. Firmware - TRIM - Capacità formattata

 

OCZ Vector 256GB: Day One 3. Firmware - TRIM - Capacità formattata 1

 

La schermata in alto ci mostra la versione del firmware identificato dalla sigla 10200000 con cui  l'OCZ Vector  256GB è giunto in redazione e con il quale abbiamo svolto i nostri test.

Il firmware, come potete notare, supporta nativamente il comando TRIM , S.M.A.R.T, NCQ  ed LBA 48bit.

Per l'upgrade del firmware OCZ ha messo a nostra disposizione il pratico Toolbox funzionante sui sistemi operativi Microsoft.


OCZ Vector 256GB: Day One 3. Firmware - TRIM - Capacità formattata 2  OCZ Vector 256GB: Day One 3. Firmware - TRIM - Capacità formattata 3 


Le due immagini illustrano, molto sinteticamente, i pochi e semplici passi necessari per effettuare l'upgrade.

Una volta lanciato il programma, viene eseguita la scansione ed il riconoscimento degli SSD OCZ installati e, a questo punto, basterà selezionare il drive di cui si deve effettuare l'upgrade, passare alla schermata tools e, infine, cliccare su Update Firmware.

Il Toolbox automaticamente si collegherà al server OCZ, scaricherà la versione di firmware più aggiornata e provvederà ad installarla.

In ogni caso, prima di effettuare l'upgrade, è meglio documentarsi sul Forum di supporto per avere un'idea chiara di quali siano le procedure da seguire ed i requisiti necessari per svolgere tale operazione nella massima sicurezza.

Per quanto concerne la funzione TRIM, ricordiamo che, per essere abilitata, è necessario che l'unità supporti questa funzione a livello di firmware; oltre a questo è richiesta un'installazione ex novo del sistema operativo.

Come abbiamo più volte sottolineato, gli SSD equipaggiati con controller di ultima generazione hanno una gestione molto efficiente del comando TRIM implementato da Microsoft in Windows 7.

La conseguenza logica è un recupero delle prestazioni talmente veloce che risulta impossibile notare cali degni di nota tra una sessione di lavoro e la successiva.

Per potersi rendere conto di quanto sia efficiente, basta effettuare una serie di test in sequenza e confrontare i risultati con quelli ottenuti disabilitando il TRIM tramite il comando:

fsutil behavior set disabledeletenotify 1

Il recupero delle prestazioni sulle unità più recenti è altresì agevolato da Garbage Collection sempre più efficienti, che permettono di utilizzare gli SSD anche su sistemi operativi che non supportano il comando Trim, senza dover per forza ricorrere a frequenti operazioni di Secure Erase per porre rimedio ai decadimenti prestazionali.

Tuttavia, nel caso si abbia la necessità di riportare l'unità allo stato originale per installare un nuovo sistema operativo o ripristinare le prestazioni originarie, si può utilizzare uno dei tanti metodi di Secure Erase* illustrati nelle precedenti recensioni o, in alternativa, la funzione apposita dell'OCZ Toolbox.

 

OCZ Vector 256GB: Day One 3. Firmware - TRIM - Capacità formattata 4  OCZ Vector 256GB: Day One 3. Firmware - TRIM - Capacità formattata 5 

 

Anche la procedura di Secure Erase è abbastanza intuitiva: basta selezionare il drive su cui operare nella schermata principale, passare alla schermata Security e cliccare sull'icona "Secure Erase". 


*NextHardware.com sconsiglia agli utenti non avanzati di utilizzare software di Secure Erase su questi supporti, poichè un comando errato potrebbe rendere inutilizzabile il vostro SSD.

 

Capacità formattata

OCZ Vector 256GB: Day One 3. Firmware - TRIM - Capacità formattata 6

 

L'unità, come abbiamo constatato nella pagine precedenti, utilizza 16 chip NAND da 16GB per un totale di 256GB, mentre la capacità rilevata dal sistema operativo risulta essere pari 238 GiB.

La differenza, poi, fra i 256GB pubblicizzati ed i 238GiB effettivamente disponibili a disco formattato, dipende esclusivamente dalla diversa metodologia di misurazione della capacità dei dischi da parte del sistema operativo rispetto a quella utilizzata dai produttori.

Questa incongruenza nella capacità effettiva (formattata) del supporto di memorizzazione, nasce dal fatto che l’industria del computer è solita esprimere in gigabyte decimali (GB) le misure di grandezza dei dispositivi di memorizzazione di massa.

Tale sistema di notazione porta ad una mancata corrispondenza con quanto effettivamente verificabile in Windows, dove gli stessi quantitativi sono invece espressi nel più corretto formato binario di gigabyte (gibibyte).

Sebbene i termini di gigabyte decimale e binario dovrebbero sostanzialmente rappresentare la medesima forma di grandezza, finiscono invece poi per rappresentare due capacità, due valori in pratica differenti, in quanto calcolati a partire da sistemi diversi.

Il valore in gigabyte decimale (GB o 1.000.000.000 byte) è calcolato partendo dal fattore di 1000^3 o 10^9, equivalenti quindi alla grandezza di 1.000.000.000 bytes.

Il valore in gibibyte binario (GiB) viene invece calcolato partendo dal fattore di 2^30 o (2^10)^3, cioè 1024^3, corrispondenti al valore di 1.073.741.824 bytes.

Le scale di grandezza nei sistemi operativi Microsoft sono tipicamente espresse in formato binario e rappresentate in termini di grandezza di kilobyte (kB), megabyte (MB), gigabyte (GB) e terabyte (TB).

I costruttori di dispositivi di memorizzazione di massa non hanno mai preso in seria considerazione la possibilità di rappresentare la capacità complessiva delle proprie unità tramite un valore binario.

Per convenienza hanno sempre utilizzato, invece, il valore di gigabyte espresso nel formato decimale, più semplice da rappresentare, più facile da mostrare e far digerire agli utenti, soprattutto quelli più a digiuno di appropriata conoscenza o preparazione tecnica.

A motivo di ciò, un moderno SSD da 256GB, per come indicato dal produttore sulla confezione, finisce per assumere in Windows una dimensione formattata diversa, divenuta poco più che 238GiB.

E' evidente, quindi, come la difformità si verifichi solo a partire da un differente sistema di misura nell’espressione del valore di grandezza dello spazio disponibile sull’unità.

Al fine di ricavare l’esatto valore nella notazione binaria in GiB del nostro drive e prendendo a riferimento i valori indicati nell'immagine soprastante, si renderà necessario mettere mano alla calcolatrice: basterà semplicemente, infatti, dividere il valore decimale di spazio disponibile del drive (256.058.060.800) per 1.073.741.824.

Viceversa, per calcolare il valore nel sistema decimale basterà moltiplicare il valore di grandezza in GiB (238: ricordarsi che il valore in GiB è sempre arrotondato per difetto all’unità) per 1.073.741.824.

L’immagine di riferimento mostra chiaramente come Microsoft esprima la capacità della unità SSD in GiB (238 GiB, abbreviato per convenienza GB), mentre il valore della capacità esposta in byte (256.058.060.800) è il dato dichiarato dalla casa produttrice in GBgigabyte decimale”.