Negli ultimi mesi si è assistito ad un progressivo innalzamento del costo degli Hard Disk tradizionali che ormai toccano quota 150 € per un “solo” TB di capacità.

La causa principale di questa spropositata crescita dei prezzi è da ricercarsi nei recenti nubifragi che hanno colpito la Thailandia danneggiando gran parte delle fabbriche dedite alla produzione dei componenti degli Hard Disk e provocando una riduzione di oltre il 60% della capacità produttiva globale.

Seppur i produttori sono corsi ai ripari attingendo dalle scorte di magazzino, la domanda dei dischi meccanici ha notevolmente superato l’effettiva disponibilità dando vita, come succede spesso in questi casi, ad una massiccia ondata di speculazione. 

Se da un lato questa situazione rischia di protrarsi ancore per qualche mese, all'altro abbiamo assistito ad un progressivo calo delle memomorie NAND con un conseguente abbassamento dei costi di produzione delle unità allo stato solido che, ora come non mai, si propongono come alternativa alle unità meccaniche.

Gli attuali SSD possono fornire prestazioni fino a 5 volte maggiori rispetto ai più veloci Hard Disk abbassando drasticamente le latenze, vero punto debole dei dischi fissi.

Una moderna unità allo stato solido è in grado di aumentare sensibilmente le prestazioni dei personal computer eliminando il principale collo di bottiglia dei moderni PC, tuttavia i dispositivi con capacità superiore ai 128GB sono molto costosi e usati prevalentemente per la sola installazione del sistema operativo e dei programmi di utilizzo comune.

OCZ, leader nel mercato degli SSD, ha deciso di introdurre un’unità da affiancare ai tradizionali Hard Disk meccanici, che, abbinata al software Dataplex, consente di essere utilizzata come cache in lettura e scrittura in modo da rendere il sistema più veloce e reattivo.

Non è la prima volta che le memorie allo stato solido vengono proposte come unità di cache, basti pensare alla funzionalità ReadyBoost di Windows Vista/7, che utilizza penne USB come cache, o alla tecnologia Intel Smart Response Technology che fa proprio uso di un SSD per aumentare le prestazioni del sottosistema disco o, ancora, ai dischi ibridi di Seagate dotati di 4/8GB di NAND SLC.

Le soluzioni di caching sono nate per venire incontro alle esigenze degli utenti che desiderano disporre di supporti di memorizzazione di grandi dimensioni, ma che non vogliono rinunciare alle performance.

La serie Synapse di OCZ è disponibile in due versioni, rispettivamente da 64 e 128GB, ed è utilizzabile con ogni PC dotato di interfaccia SATA sia in modalità IDE che AHCI o RAID.

La nostra recensione odierna verterà sull'unità Synapse Cache SSD da 64GB.

Buona lettura!