Test: Endurance Sequenziale


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Sintesi


OCZ RevoDrive X2 160GB: Anteprima Italiana 7. Test: Endurance Sequenziale 7

Il Grafico mostra il comportamento dell’unità RevoDrive x2 nel test di scrittura sequenziale con il benchmark HDTune. Per questo test il programma utilizza un pattern di piccole dimensioni; con una grandezza di 64kb, come possiamo osservare, il valore restituito denota un comportamento tipico dei controller SandForce, restituendo una minima perdita di efficienza in scrittura ma più marcata in lettura.

Questo comportamento è in parte legato alla logica di funzionamento del controller e ai suoi algoritmi di compressione e di controllo d'errore. Analizzando i grafici, notiamo come il calo delle prestazioni è perfettamente corrispondente alla parte di disco occupata. Abbiamo già evidenziato nelle precedenti recensioni, come il comportamento in scrittura sia fortemente condizionato dalla quantità di NAND Flash dedicata all'overprovisioning e, nello specifico, in questo Focus abbiamo trattato con maggiore attenzione l'argomento.
Osservando i grafici in lettura, notiamo come il calo delle prestazioni sia corrispondente solo alla parte del disco occupata, nei test in scrittura invece, non riscontriamo lo stesso andamento grazie ad un maggior utilizzo dell'overprovisioning. Il controller SandForce utilizza in questo modello circa il 21% delle celle come “memoria di riserva” ; durante le operazioni di scrittura, le celle occupate sono in parte rimpiazzate con quelle riserva, di conseguenza l'unità riesce a restituire valori sempre allineati anche a disco completamente pieno.

La velocità sequenziale registrata nei test è comunque molto alta, con tempi di accesso degni di nota, tanto da annoverare questo SSD come l'unita più veloce attualmente in commercio.