2. SSD visto da vicino
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La foto di cui sopra ci mostra il lato principale di questa scheda PCIe, che presenta un PCB di colore marrone scuro ed un layout molto ordinato, con una disposizione razionale della componentistica, che andremo ad analizzare in dettaglio nei paragrafi successivi.
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Il retro del PCB è abbastanza spoglio di componentistica in quanto sono presenti solo i chip NAND e qualche componente minore.
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La foto di sinstra ci mostra i due controller SandForce SF-1222TA3-SBH ampiamente utilizzati dalla quasi totalità dei produttori; i chip NAND Flash visibili nell'immagine di destra, sono gli I29F32G08AAMDB, frutto della collaborazione tra Intel e Micron, e quindi conformi allo standard ONFI 2.0.
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Queste due immagini ci mostrano invece due componenti nuovi, che non abbiamo mai visto su nessun SSD testato.
La foto di sinistra evidenzia un componente ricoperto da un adesivo con il logo “RevoDrive” che è un SiI3124 PCI-X, un controller SATAII a 4 porte a cui sono collegati i due dischi che costituiscono il RevoDrive. La gestione del RAID 0 si potrà effettuare tramite lo stesso controller accedendo al suo bios, durante la fase di boot, con la pressione contemporanea dei tasti CTRL+S o del tasto F4. Nella foto di destra, vediamo invece il bridge Pericom PI7C9X130DNDE che si occupa di convertire l'interfaccia PCI-X del SiI3124 in PCIe X4, di cui possiamo osservare il connettore alla sua sinistra.
Qualcuno si chiederà come mai OCZ abbia adottato questa scelta e non abbia utilizzato un controller PCIe nativo, il motivo è da ricercarsi nel puro fattore economico, in quanto i controller PCIe nativi sono molto più costosi rispetto all'accoppiata scelta dal produttore, e quindi tale scelta avrebbe inciso parecchio sul prezzo finale del prodotto, facendo venire meno una delle prerogative migliori del prodotto che è costituita dal vantaggioso rapporto prezzo prestazioni.
