Componentistica & layout - Parte 2

 

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Procediamo con un'analisi più accurata partendo, come di consueto, dall'ingresso.

Il filtro EMI è stato ricavato saldando buona parte dei componenti necessari direttamente sul retro della presa di alimentazione; i restanti componenti trovano posto sul PCB.

Lo scopo del filtro d'ingresso è quello di impedire alle componenti in alta frequenza, generate dai transistor di switching, di ritornare sulla rete elettrica e di evitare che eventuali disturbi esterni possano influenzare le tensioni d'uscita.

Subito dopo il fusibile d'ingresso troviamo il MOV (Metal Oxide Varistor) di colore giallo ed avvolto nel termorestringente.

Il varistore ha la funzione di proteggere, entro certi limiti, l'alimentatore dalle scariche elettriche. 

La tensione, una volta filtrata, arriva al doppio ponte raddrizzatore in cui la componente negativa della tensione sinusoidale viene ribaltata in valori positivi generando un doppia semionda a 100Hz.

 

OCZ Fatal1ty 1000W 5. Componentistica & layout - Parte 2 3  Particolare del doppio ponte raddrizzatore con relativo dissipatore; data l'impossibilità di leggerne il modello, anche per via della presenza di due placchette di dissipazione supplementari, non possiamo determinarne le specifiche.

 

Lo stadio immediatamente successivo prevede i condensati d'ingresso; OCZ ha scelto due elementi prodotti da Nippon Chemi-Con e garantiti per operare fino a 105°C.


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Condensatori in ingresso:

 

Condensatore elettrolitico Nippon Chemi-Con  

 

Specifiche: 420volt 390uF 105°C.

 

La capacità complessivamente disponibile raggiunge i 780uF.

Dalla foto sottostante si nota, alla sinistra dei condensatori d'ingresso, il corposo sistema per il controllo del fattore di potenza.

I componenti sono suddivisi su due dissipatori indipendenti affiancati dall'induttore di controllo.

Il PFC attivo consente di ridurre al minimo lo sfasamento tra l'onda di tensione e di corrente che comporterebbe un inutile spreco di energia elettrica.  

    

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Particolare di:

Tali componenti fanno parte del sistema di controllo del fattore di potenza.

 

I transistor di switching che incrementano la frequenza della tensione di alimentazione a diverse decine di KHz sono due e vengono dissipati da un elemento in alluminio privo di alette.

La tensione in alta frequenza consente, a questo punto, l'utilizzo di trasformatori di piccole dimensioni che abbassano la tensione dai circa 300V dello stadio primario a poco più di 12V. 

 

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Particolare della zona di trasformazione con il trasformatore primario e quello riservato alla tensione di stand-by (5Vsb).

La tensione da ridurre viene portata ad elevate frequenze da due Mosfet  SPW35N60C3 ancorati al dissipatore antistante.

 

Una volta ridotta la tensione a valori compatibili con gli stadi successivi è necessario filtrare le forti oscillazioni prodotte dai transistor di switching.

 

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Particolare dello stadio secondario costituito da 7 mosfet IPP037N08N , ognuno dei quali è capace di sostenere una corrente da 100A di picco.

 

A tale scopo vengono utilizzati 7 rettificatori, tutti ancorati al dissipatore con alette di grosse dimensioni.

 

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Lo stadio finale sulla tensione da 12V prevede il filtraggio ad opera di un un unico induttore affiancato da diversi condensatori sia elettrolitici che allo stato solido (celati dal cablaggio).

Il filtraggio delle tensioni inferiori segue lo stesso processo.

Sono stati previsti due induttori, uno per linea, ed un buon numero di condensatori allo stato solido disposti lungo l'intero PCB delle connessioni modulari.

Tutti i condensatori elettrolitici sono garantiti per operare fino a 105°C. 


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Particolare della scheda DC-DC.

I mosfet utilizzati sono M3006D e M3004D, ripettivamente per la tensione da 5 e 3,3 Volt, per un totale di otto elementi.

Il controller PWM gestisce entrambi i moduli; si tratta del chip APW7159.

 

Le tensioni da 5 e 3,3 volt vengono generate, come in tutti gli alimentatori ad elevata efficienza, da moduli DC-DC a partire dalla tensione da 12V.


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Particolare del controller PWM

CM6802

 

Sulla daughter card, posizionata tra i transistor di switching ed il PFC, troviamo il controller combo PWM/PFC che gestisce entrambi i settori.

Si tratta di un modello meno prestante rispetto a quello visto sui concorrenti di pari certificazione, ma che svolge egregiamente il proprio dovere. 

 

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Il sistema di protezione è affidato al chip PS113 che, sfortunatamente, non può offrire i servizi di:

  • Sovracorrente (OCP)
  • Sovraccarico (OPP)
  • Surriscaldamento (OTP)

Si tratta di elementi non essenziali, ma che certamente contribuiscono ad aumentare il margine di sicurezza del prodotto.

Un vero peccato che OCZ abbia voluto lesinare su questo settore.

Nella foto a destra è possibile osservare il sensore di temperatura, ancorato ad dissipatore dello stadio secondario, mediante il quale si riesce a controllare la velocità della ventola.

 

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