3. Benchmark sintetici
In questo paragrafo saranno riportati i grafici relativi ai benchmark sintetici e i commenti alle prove.
Per fare delle misurazioni attendibili, tutte le prove sono state effettuate facendo girare i test almeno tre volte e considerando come risultato finale la media dei risultati ottenuti negli ultimi tre test. In alcuni casi i risultati dei test sintetici (soprattutto con Sandra) si sono stabilizzati dopo un certo numero di ripetizione dei test, in questo caso, una volta raggiunta una condizione di stabilità dei risultati, si sono considerati come stabili solo gli ultimi tre valori la cui media ha rappresentato il risultato finale della misura.
C’è da dire subito che alle frequenze e ai timings scelti le memorie si sono dimostrate essere abbastanza stabili, con l’unica eccezione del punto di misura DDR2-1066 con timings 4-4-4-12 in cui si è evidenziata una certa instabilità che non ha consentito di chiudere tutti i test.
Nei test precedenti fatti con l’utilizzo di Everest si evidenzia come la banda delle memorie in lettura cresca in maniera progressiva all’aumentare delle frequenze e al diminuire dei timings. C’è da osservare il comportamento delle performance in scrittura che sembrerebbero non essere influenzate dalle frequenze e dai timings. Lo stesso comportamento si è registrato anche con versioni differenti di Everest e in diverse sessioni di test, e quindi non è imputabile ad una anomalia occorsa la misurazione. Questo comportamento è dovuto con buona probabilità al tipo di algoritmo implementato per misurare la banda di memoria in scrittura, e in forma minore è imputabile a qualche ragione riconducibile all’architettura utilizzata per il test e/o alle memorie RAM testate.
Il test relativo alla latenza non presenta note degne di menzione.
Il test fatto con CPUBench mostra una gradualità nell’aumento delle performance abbastanza regolare.
Il test sintetico fatto con ScienceMark mostra un aumento di performance più marcato al di sopra di DDR2-800.
Il superPI è abbastanza regolare all’aumentare della frequenza con l’unica eccezione nel passaggio tra DDR2-1066 5-5-5-15 a DDR2-1066 4-4-4-12 in cui la combinazione tra frequenze di esercizio elevato e timings più bassi ha prodotto un aumento di prestazioni più evidente.
Nulla da osservare sui risultati dei test eseguiti con Sandra, tranne che non è stato possibile completare i test a DDR2-1066 4-4-4-12, e che i risultati delle misurazioni fatte con Sandra divengono stabili dopo un certo numero di rilevazioni, il motivo di questa cosa è da imputare al particolare algoritmo utilizzato nell’esecuzione di questi test.
