Jog dial e tasti ad accesso rapido.

E veniamo al terzo ed ultimo blocco del pannello posteriore di questa compatta ad ottiche intercambiabili che, come abbiamo visto, nasconde molto più di quanto il suo aspetto esteriore non riveli.

La jog dial, che può essere ruotata in senso orario/anti-orario e premuta nelle quattro direzioni, comanda l'apertura dell'obiettivo in modo M e governa l'accesso alle funzioni di blocco AF/esposizione, modalità operative dell'AF, autoscatto e compensazione dell'esposizione.

In modo Play, occorre a navigare tra foto e video catturati dalla V1, illustrate più in avanti nell'articolo (video).

Quattro tasti ed un LED di stato che indica se la macchina sta scrivendo/leggendo i dati circondano la jog dial: in alto, Disp e Play, in basso, Menu e Cestino. Disp cambia le informazioni disponibili sia in modalità ripresa che playback; in ripresa serve anche a spegnere l'LCD posteriore.

Play accede ai dati in memoria consentendo la visualizzazione di foto e video.


Nikon V1, la prova completa 3. Nikon V1: funzioni ed ergonomia, 2a parte 1  Nikon V1, la prova completa 3. Nikon V1: funzioni ed ergonomia, 2a parte 2  Nikon V1, la prova completa 3. Nikon V1: funzioni ed ergonomia, 2a parte 3 
Vano batteria e memoria.I/O: mic esterno, HDMI, A/V AOUT - USB. Mic stereo SX/DX e lampeggiatore AF,
Nikon V1, la prova completa 3. Nikon V1: funzioni ed ergonomia, 2a parte 4 
Innesto a baionetta Nikon CX e sensore CMOS 10MPixel con crop 2,7x.


Inferiormente

sono collocati il vano che ospita l'accumulatore EN-EL15 da 1900mAh e la memoria in standard SDHC/XC.

L'attacco per piastra è perfettamente in asse con l'ottica. Piccolo appunto anche se sembra essere ormai la norma: manca una, seppur minima, superificie in gomma posta alla base del corpo macchina.

Frontalmente, ai lati del mirino, si notano i due canali SX e DX del microfono stereo e l'illuminatore AF per la messa a fuoco in condizioni di bassa luce.

Sul lato sinistro, protetti da uno sportelletto di plastica con interno rivestito in gomma, un jack per mic esterno (davvero benvenuto per applicazioni video più avanzate), una porta HDMI e l'A/V OUT/USB (2.0).


Nikon CX.

E' il nuovo innesto a baionetta che Nikon ha creato appositamente per le proprie mirrorless ad obiettivi intercambiabili con crop 2,7x.

Ed a proposito di obiettivi, per ora solamente il Produttore Giapponese ne fabbrica per questo standard anche se, dato il successo di vendite a livello mondiale delle One, non è escluso che altri possano interessarsi e seguire.

Per chi si chiedesse il motivo per cui Nikon abbia "ignorato" un sistema maturo e diffuso come il m4/3, la risposta l'ha data, Settembre 2011, a Dave Etchells di Imaging Resource lo stesso Masahiro Suzuki , General Manager del settore R&D: quando hanno iniziato lo studio del proprio sistema mirrorless, il m4/3 non era ancora nato, quindi, stando a quanto dichiarato, l'idea delle "senza specchio"  interessa Nikon da molti anni. (leggi QUI )

Inoltre, in una recente intervista rilasciata a DPReview il 31 Gennaio, Tetsuya Yamamoto , altro General Manager del Produttore, ha posto l'accento sul fatto che si stanno già sviluppando obiettivi a grande apertura per le One.

E, come sappiamo bene, questo è un punto centrale anche per il sistema m4/3 il quale è oggi esteso sotto il profilo del corredo ottico ma pecca proprio sugli zoom e su (alcuni) prime luminosi.


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Il corpo macchina, caratterizzato da linee semplicissime e pulite, è conformato sulla destra in modo che la mano ne segua la forma naturalmente, senza forzature.

Il grip in pratica è limitato ad un leggero rilievo nella parte bassa e nulla di più: nell'uso quotidiano, personalmente preferisco una zona di presa più pronunciata.

Per questo e non producendone Nikon, ho ordinato il grip in gomma di Richard Franiec , specifico per J1 e V1 e disponibile a fine mese per circa 35USD: non appena possibile, aggiornerò con qualche scatto ed impressione questo field report.

Il concetto di dotare un corpo dal design lineare come questo di impugnature aggiuntive non è nuovo: Olympus, con la sua E-P3 ad es., ha fatto un ottimo lavoro nel dare la possibilità agli utenti di montarne di due tipi, più o meno pronunciati, a seconda delle proprie preferenze.


Ergonomia corpo macchina e perché è importante il grip.

Il corpo della V1, lo si vede dalle fotografie che lo ritraggono in mano ad una persona di statura media, è tutto sommato compatto però una delle sue caratteristiche è il peso.

Intendiamoci bene, la mirrorless Nikon non è un mattone, per niente, però nemmeno una piumetta.

Quando la si impugna con una sola mano, per ottenere una buona stabilità ed una presa costante, è necessario afferrare bene il lato destro e gli spostamenti consentiti sono quelli del dito indice sullo scatto e del pollice che agisce sul joystick.

Se, per caso, dovete cambiare l'apertura e spostate il pollice in basso per ruotare la jog dial, la presa varia ed è meglio a quel punto usare entrambe le mani.

Cosa quest'ultima naturale per chi ha una o più reflex come il sottoscritto ma meno per coloro che sono abituati a compatte con obiettivi che, una volta spente, rientrano nel corpo macchina.

Col tasto F personalizzabile che alternasse, come detto sopra, velocità otturatore/apertura obiettivo sul joystick il problema non si porrebbe ed aumenterebbe l'immediatezza d'uso. Magari con un upgrade al firmware? In alternativa, pur non risolvendo il problema, un grip più pronunciato aiuterebbe, rendendo quantomeno le operazioni più confortevoli.


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Lo sportello del vano batteria è bloccato dalla piastra per treppiede.


Particolari corpo macchina.

Come da foto, la piastra Manfrotto blocca l'accesso al vano che alloggia memoria e batteria. Utilizzando un piccolo Gorillapod con attacco a vite, invece si arriva appena a lambire la cerniera dello sportelletto.

E' probabile che molti utenti abituati ad usare macchine compatte non utilizzino il treppiedi così spesso come il sottoscritto ma personalmente lo ritengo uno strumento indispensabile per molte situazioni di ripresa, senza considerare che ce ne sono alcuni in CF che oltrepassano appena il kilo e mezzo di peso, a tutto vantaggio della trasportabilità.



V per Veloce... molto Veloce.

Quasi in ogni condizione. Il fatto è che l'unità AF montata sulla V1 è di tipo ibrido: Nikon ha unito un sistema a rilevazione del contrasto ad uno a rilevazione di fase ed il loro funzionamento è strettamente legato alla quantità di luce presente nella scena.

Nella pratica reale, se l'ambiente è decentemente illuminato, il sistema a rilevazione di fase, con i suoi 73 punti distruibuiti su un'area estesa del frame, è rapidissimo, sorprendente anche in modalità di tracking (AF-C).

Ho notato che, chiudendo abbastanza il diaframma (o in condizioni di luce bassa), entra in funzione il sistema a rilevazione di contrasto, più lento nel determinare il punto di messa a fuoco ma estremamente preciso quando vi riesce.

Una ulteriore osservazione riguarda il fatto che lo switch tra fase e contrasto oppure se usare l'uno o l'altro sistema non è a discrezione dell'utente: è la V1 (J1) che decide autonomamente.


Modalità di scatto tendina/rapido/veloce/super-veloce.

Nikon ha condotto la propria, martellante, campagna pubblicitaria dando l'impressione che le One fossero le macchine più veloci del sistema solare ed in effetti non è che avesse tutti i torti. La V1 offre differenti modalità di scatto.

La prima, quella con otturatore meccanico ed assente sul modello J1 che ha solo shutter di tipo elettronico, scatta a raffica 5fps con AF full time.

Le modalità Electronic-Hi , 10, 30 e 60fps, anche in RAW alla massima risoluzione di 10MPixel, escludono però sia la funzione face detect dell'AF che il controllo sull'esposizione (é la macchina che la determina).

Utilizzando una SD card Sandisk Extreme Pro da 16GByte, in modalità otturatore meccanico 5fps, la profondità del buffer della V1 è di circa 54-55 fotogrammi in JPEG e 42 in RAW; in Hi a 10, 30 e 60fps ne ho registrati sempre intorno alla trentina, sia JPEG che RAW.

Nota bene: con questa macchina dovete avere memorie top di gamma se volete sfruttarne seriamente le (enormi) potenzialità.


Semplice, anche nei "non-effetti".

Prima di passare ad illustrare brevemente le funzionalità interne, una parola la vorrei spendere su quello che non c'é.

Gli "Effetti Speciali": personalmente non posso sbilanciarmi sull'argomento, visto che risulta essere caro a molti, ma diciamo che il fatto di non averli trovati su questa V1 non è che mi abbia costretto a fissare una visita dallo strizza-cervelli per curarmi la depressione.

La V1, come già detto, prevede giusto i Picture Control e nulla di più ma soprattutto consente di dedicarsi alla ripresa.



Menu user-friendly.

Lascio al breve video il compito di illustrare i contenuti dei menu. Qui scrivo semplicemente che sono tra i più semplici e veloci da consultare che incontro da molto tempo: tre sezioni principali e praticamente nessun sotto-menu. Tutto a portata, fantastico.



Modalità playback.

In questa modalità, la cosa che più ho trovato utile, a parte naturalmente le funzioni di revisione foto e filmati, è la possibilità, premendo il tasto "F", di associare un rating (da 1 a 5 stelle) al materiale foto/video in modo da poter effettuare sul campo una pre-classificazione che viene successivamente considerata in fase di sviluppo dai software View e Capture NX.


Impressioni e miglioramenti.

Qualità delle foto e dei video (ed IQ del compatto 10-30 1 Nikkor) li vedremo più avanti ma posso anticipare che personalmente ritengo il "piccolo" CX da 10MPixel molto soddisfacente, caratterizzato da un buon IQ e da livelli di rumore sorprendentemente contenuti.

Detto questo, della V1 sotto l'aspetto operativo, m'é piaciuto quasi tutto: la combinazione di un corpo compatto e robusto, quindi affidabile e allo stesso tempo poco "offensivo ed invadente" vi consente di muovervi con disinvoltura tra le persone.

Inoltre l'AF è una freccia e, grazie ad una modalità in continuo davvero incredibile, cattura il momento senza incertezze se la situazione lo richiede e la luce lo consente.

Alcuni aspetti della V1 sono secondo me (facilmente) migliorabili. Con un aggiornamento al firmware, ad esempio, si potrebbe consentire all'utente di scegliere se attivare o disattivare il sensore di presenza posto di fianco al mirino EVF.

Allo stato attuale infatti, avendone la necessità, non è ad esempio possibile montare uno Z-Finder Zacuto a meno di non ricorrere ad un paio di cornici di prolunga: per via dell'estrema sensibilità del sensore installato sulla fotocamera, l'LCD posteriore viene spento, anche passandoci davanti accidentalmente a qualche centimetro di distanza (+/- 5).

Qualcosa ce l'avrei da dire anche sul posizionamento dello slot di memoria che, secondo me, sarebbe stato forse meglio collocare su un lato del corpo macchina piuttosto che inferiormente: montanto infatti una piastra a sgancio rapido, anche la piccola Manfrotto da 1/4, lo sportelletto che ospita il comparto batterie/memoria SDHC/XC è bloccato, forzando l'utente a svitare la piastra.

Non il massimo della praticità, certo, ma, come per ogni piccolo problema, si cerca di abituarvisi o di porvi rimedio, magari utilizzando (buone, mi raccomando) memory card da 16GByte che consentono di avere spazio a sufficienza. Certo, se si scarica la batteria...

Un'ultima piccola osservazione, derivante dall'uso pratico di questa ed altre digicam, riguarda il tasto "Play" che mi sarebbe piaciuto essere attivabile anche a macchina spenta per la revisione immediata del materiale.

Altri aspetti, come ad esempio un display articolabile, non sarebbe male venissero considerati nelle future evoluzioni della Famiglia One.


Mancano all'appello. 

Variazione live dell'esposizione ed istogramma real-time in modo photo sono due feature che nell'uso quotidiano trovo importanti ed il fatto di dovermi basare solo sull'indicatore per determinare la sovra/sotto-esposizione l'ho trovato un po' scomodo e meno immediato, nella pratica reale, che vedere l'inquadratura che scurisce/schiarisce.


Messa a fuoco manuale.

Sull'obiettivo kit oggetto della nostra prova avrei preferito avere a disposizione un anello di messa a fuoco. Trovo infatti che certi controlli, per quanto ben integrati nel corpo macchina, dovrebbero essere replicati anche sugli obiettivi.

Inoltre, (lo so, sono un incontentabile rompi-balle), non avrei visto male una funzione di peaking per il fuoco.

Torno infine, tra ciò che ritengo importante, a segnalare la mancanza di personalizzazione che attraverso il tasto "F" (visto che sta lì perché non sfruttarlo fino in fondo), sarebbe stata invece garantita ed ergonomicamente perfetta.

E, ovviamente, la possibilità di montare un grip opzionale: è vero che viene prodotto da terze parti ma, tra gli accessori, uno ufficiale Nikon non sfigurerebbe affatto.


Brevemente su J1 vs. V1.

Pur non avendo a disposizione una J1 per raffrontarla direttamente con la V1 in nostro possesso, abbiamo avuto il modo di poterle provare in occasione della presentazione ufficiale italiana avvenuta presso Magna Pars a Settembre dello scorso anno.

Sostanzialmente identiche nel cuore, binomio sensore/processing, i due corpi macchina differiscono per una serie di aspetti importanti.

La J1 è più piccola e compatta, avvantaggiata sotto il profilo della portabilità e dotata di un flash integrato che ne rende l'utilizzo adatto alla fotografia casuale mentre la V1 si rivolge espressamente ad un'utenza più esigente: mirino EVF, corpo più massiccio ed in lega di magnesio, assenza di una unità flash interna etc...

Due macchine simili ma con target sostanzialmente differenti.