Lensbaby COMPOSER, visione alternativa

NOTA. I video si trovano in fondo alla pagina.

User friendly. A differenza di obiettivi che solo a guardarli ti sudano le mani per il timore di danneggiarli, COMPOSER ispira immediatamente fiducia grazie alla leggerezza ed alle dimensioni compatte. La costruzione è abbastanza solida e gli accoppiamenti metallo/termoplastica sono ben realizzati dando l'idea di un prodotto curato e fatto per durare.

L'anello per la messa a fuoco è molto rapido nel movimento quindi bisogna prenderci un po' la mano per evitare di ritrovarsi facilmente con immagini sfocate (qui non esistono grassi speciali di diversa viscosità come su ottiche di ben altra fattura per una regolazione ultra-precisa). In ogni caso, con un po' di pazienza, è possibile impostare con accuratezza il fuoco attraverso piccoli movimenti e, se si usa un cavalletto per la ripresa di soggetti statici, la funzione liveview è certamente di grande aiuto.

Il secondo anello alla base del COMPOSER è nient'altro che un sistema a frizione che serve ad irrigidire progressivamente lo scorrimento della parte sferica fin quasi a fermarla, se necessario: ciò consente di avere un movimento più omogeneo oppure, su treppiedi, di impostare esattamente la zona a fuoco.

Ma a che serve? Lensbaby è un sistema creativo, progettato per sperimentare nuove forme espressive: in due parole, la particolarità sta nel fatto di avere un'area di forma circolare (a seconda del diaframma installato può allargarsi o restringersi) perfettamente a fuoco mentre tutta la parte circostante risulta progressivamente sfuocata con un effetto radiale.

Inoltre, in funzione dell'ottica montata all'interno del COMPOSER, si possono ottenere risultati finali completamente differenti tra loro: ad esempio, Double Glass rende un'immagine con l'area a fuoco perfettamente nitida e senza aberrazioni cromatiche, mentre Plastic si comporta in modo opposto restituendo una fotografia dall'aspetto evanescente che sembra uscire fuori da alcune scene elfiche di Tolkien.

Gli scopi e gli impieghi possono essere molteplici: si va dalla ricerca di forme espressive alternative anche per tipologie fotografiche troppo spesso cristallizzate nei soliti canoni standard (matrimonialisti, fotogiornalismo etc...), fino ad esplorare frontiere del tutto inedite grazie anche alla sana follia creativa di persone che magari fino al giorno prima non sapevano nemmeno cosa fosse una reflex... o quasi.

Inoltre, a livello didattico, vengono offerti numerosi nuovi spunti di discussione che, secondo noi, aiutano ad evolvere punti di vista e a stimolare nuove percezioni.

vs. Photoshop et al.? No di certo...

Ci si può chiedere a questo punto perché non utilizzare PhotoShop o altri software similari per ottenere lo stesso risultato. Per alcune semplici ragioni che nulla hanno a che vedere con chi è pro o contro l'elaborazione digitale delle immagini. La prima? E' fisica: con PhotoShop si è seduti a pensare di elaborare qualcosa che già esiste, con la macchina fotografica magari sei in giro e ti capita sotto gli occhi una scena da catturare al momento. E' una forma mentis che parte da presupposti oggettivi diversi.

La seconda? E' che per riprodurre digitalmente lo stesso effetto è necessario comunque conoscere abbastanza bene ambienti di post-elaborazione e 1) non tutti li utilizzano oltre un certo livello, 2) molti preferiscono semplicemente ridurre la presenza davanti al PC/Mac per privilegiare altri aspetti del proprio lavoro.

Secondo noi non c'è nessun “vs.� ma semmai una complementarità poiché le immagini ottenute utilizzando le Lensbabies sono così particolari da prestarsi molto bene anche ad un'elaborazione in digitale. Insomma, c'è amplissima libertà di movimento, in ogni senso.

VIDEO (movimenti – sostituzione diaframmi – variazione fuoco)