2. Visto da vicino


Kingston HyperX 3K 240GB 2. Visto da vicino 1  Kingston HyperX 3K 240GB 2. Visto da vicino 2 

 

Come tutti i prodotti della linea HyperX, anche il nuovo SSD in prova si distingue dalla concorrenza per il design molto ricercato.

Infatti, come potete osservare nell'immagine in alto a sinistra non abbiamo di fronte la solita banale "scatoletta con adesivo appiccicato", ma un oggetto dotato di finiture curate nei minimi particolari che trasmette aggressività senza cadere nell'eccesso.

La struttura è costituita da due semigusci che, incastrandosi reciprocamente, vengono bloccati tramite quattro viti.

La parte superiore è realizzata in materiale plastico di colore nero ma, al posto della classica etichetta adesiva, riporta una grande "X" in acciaio satinato con il logo della linea in rilievo sul lato sinistro e quello del produttore serigrafato sul lato destro.

Su quella posteriore, realizzata in alluminio pressofuso, è applicata un'etichetta con il Part Number, il luogo di produzione e le varie certificazioni.

In corrispondenza di una delle quattro viti di blocco troviamo l'immancabile sigillo la cui rimozione invalida la garanzia.

 

Kingston HyperX 3K 240GB 2. Visto da vicino 3  Particolare dei due connettori SATA (dati + alimentazione) che permettono al drive di interfacciarsi con la mainboard e del connettore a quattro pin utilizzabile dal produttore per test diagnostici.

 

La rimozione del sigillo di garanzia e delle quattro viti di blocco permette di togliere il semiguscio superiore per accedere al PCB che può essere, a sua volta, rimosso dalla sede naturale in quanto libero da ulteriori vincoli.

L'apertura del prodotto pregiudica la possibilità di fruire della garanzia, motivo per cui produttore cerca di ostacolare questa pratica utilizzando, oltre al tradizionale sigillo, anche viti in standard non comune, la cui rimozione richiede un particolare cacciavite.

 

Kingston HyperX 3K 240GB 2. Visto da vicino 4 

 

Come visibile dalle foto, il produttore utilizza pad termici che permettono un più veloce smaltimento del calore prodotto dai componenti di ciascuno dei due lati del PCB.


Kingston HyperX 3K 240GB 2. Visto da vicino 5  Kingston HyperX 3K 240GB 2. Visto da vicino 6 

 

Le due foto in alto ci mostrano il PCB che presenta un layout abbastanza ordinato con una disposizione simmetrica della componentistica principale.

Sulla faccia superiore troviamo il controller SandForce SF-2281 posto nelle immediate vicinanze del connettore SATA dati e otto chip NAND Flash disposti su due file da quattro; sulla faccia inferiore, invece, sono presenti i rimanenti otto chip di memoria, il tutto contornato dall'elettronica secondaria realizzata con componentistica SMD miniaturizzata.

 

Kingston HyperX 3K 240GB 2. Visto da vicino 7 Kingston HyperX 3K 240GB 2. Visto da vicino 8

 

Il controller utilizzato per il Kingston HyperX 3K 240GB è il collaudatissimo SF-2281 che abbiamo avuto modo di vedere su parecchie unità da noi già recensite.

Il SandForce SF-2281 è un controller di ultima generazione realizzato su socket BGA 256 Pin, che si occupa di tutta la logica di funzionamento del disco grazie ad un sistema di interleaving multi canale a otto vie con funzioni di de-multiplexing e multiplexing verso le celle di memoria.

Il protocollo di trasmissione adotta un'interfaccia nativa SATA Rev. 3.0 (6Gbps); il controllo degli errori utilizza un algoritmo proprietario aggiornato ed è gestito direttamente dal controller con verifica a 55 bit ECC.

Sulla foto in alto a destra sono ben visibili i chip di memoria IMFT 29F16B08CCME3  che hanno una densità di 128Gbit (16GB), prodotti con processo litografico a 25nm e frutto della recente collaborazione tra Micron Technologies ed Intel, la IMFT, ovvero Intel Micron Flash Technologies.

Queste particolari NAND Flash utilizzano una configurazione MLC (Multi Level Cell), il package è del tipo TSOP a 48 pin, sono conformi allo standard ONFi 2.2, possono essere alimentate con una tensione compresa tra 2,7 e 3.6 volt e sono in grado di operare in un range di temperature che va da 0° a 70°C con un lifetime stimato di 3000 cicli di scrittura.

In definitiva questi chip si differenziano dagli IMFT 29F16B08CCME2 utilizzati sul modello HyperX 240GB soltanto per il numero ridotto di cicli di scritture stimate.

L'interfaccia utilizzata è di tipo sincrono che, unitamente alla presenza di due Die per package, permette di scambiare un maggior quantitativo di dati con evidenti benefici dal punto di vista prestazionale.

 

Â