La piattaforma Skulltrail è decisamente un progetto affascinante, però a parte il problema del software che non è ancora in grado di sfruttare adeguatamente la potenza di calcolo offerta, alcune scelte progettuali a cui è stata “costretta” Intel, hanno di fatto frenato le prestazioni e il calo fisiologico dei prezzi limitandone la diffusione.

L'utilizzo del chipset per server i5400 Seaburg, non aiuta a sfruttare pienamente le potenzialità delle 2 CPU e delle schede video, in quanto è stato originariamente progettato per un settore in cui la completa stabilità è il requisito fondamentale, anche a costo di un leggero calo delle prestazioni finali. Il conseguente utilizzo delle FB-DIMM crea un'ulteriore limitazione rispetto alle più diffuse piattaforme desktop oramai proiettate verso le DDR3.

Alla luce dei fatti, si rivela una piattaforma molto più adatta agli studi di elaborazione grafica, che ai videogiocatori incalliti.

Riteniamo che vada comunque premiato il coraggio di INTEL, di cimentarsi in qualcosa di veramente nuovo, probabilmente stimolata dalla voglia di fornire il supporto SLI ai propri utenti, e saremmo felici di vedere uno sviluppo futuro, magari con una motherboard che preveda l'utilizzo di una coppia dei prossimi Nehalem core i7