3. Prova sul campo


Siamo dunque al clou di questa recensione, ovvero nella pagina in cui racconteremo un po' della nostra esperienza con il Pulsefire FPS e non solo alle prese con gli sparatutto: non crediamo all'esistenza di mouse "specifici" poiché, salvo qualche eccezione, più o meno ogni mouse può essere usato per qualunque scopo.

Partiamo dall'ergonomia, qualcosa che fin'ora abbiamo evitato di trattare nel dettaglio per poter raccogliere tutte le considerazioni in quest'unico luogo.

Considerate le forme semplici non c'è dubbio che il Pulsefire FPS rientri nella categoria più versatile dei mouse riguardo alle impugnature, con sufficiente area per le prese Palm ma anche un grip notevole ed un peso più allineato alle esigenze dei giocatori Claw e Fingertip.

Proprio in quest'ultimo caso, riprendendo un po' il discorso sulla larghezza del mouse, pensiamo che sia proprio questo fattore a renderlo davvero comodo per le prese più aggressive e per le mani più grandi.


HyperX Pulsefire FPS 3. Prova sul campo 1 


Nelle prime prove, non a caso con titoli a noi familiari come Battlefield 1, abbiamo da subito percepito un'affinità notevole e, di conseguenza, una buona precisione che ci ha reso entusiasti di questo primo mouse HyperX.

Sia chiaro, questo dipende molto dall'ergonomia, che sappiamo essere un dato soggettivo, dunque a volte replicabile ed altre no, ma crediamo che sia più frequente la prima possibilità della seconda dopo averne analizzato la forma, il tanto spazio disponibile sul lato sinistro per le ultime due dita e la conformazione stessa di tale zona.

Tutto ciò si aggiunge al dato tecnico, che in questo mouse è rappresentato da un ottimo sensore ottico quale il PMW 3310, inferiore ai più recenti serie PMW 336x esclusivamente per fattori ormai misurabili solo tramite strumentazione, giunti ad un punto dello sviluppo tecnologico in questo campo che ormai ci da pochissimo su cui discernere.


HyperX Pulsefire FPS 3. Prova sul campo 2


Come anticipato, data l'assenza di software sono solo quattro i livelli di DPI impostabili, ovvero 400, 800, 1600 e 3200, più che sufficienti anche per le risoluzioni maggiori e, tramite qualche test sul tappetino proprietario HyperX, siamo stati in grado di appurare la velocità massima di funzionamento e la stabilità del polling.

Ottima pure la qualità meccanica dei click, che sui principali si è dimostrata solida ed in qualche modo lievemente più pesante rispetto alla media, complice forse qualche differenza a livello di spessore della scocca o di rigidità del polimero utilizzato.

Tutto ciò si è tradotto in un'esperienza di gioco con gli FPS che non potremo definire in altro modo se non idilliaca.


HyperX Pulsefire FPS 3. Prova sul campo 3 


Da un ambiente FPS ad un più diverso Action o MOBA la situazione non cambia moltissimo grazie a dei pulsanti che, come abbiamo detto, svolgono il loro lavoro egregiamente ed un peso che è contenuto come i più assidui giocatori solitamente chiedono.

Andando ancora oltre, su scenari professionali, ad esempio, non possiamo inventarci moltissimo: al di là dell'ottima ergonomia il Pulsefire FPS non offre funzionalità particolari come abbiamo avuto modo di vedere, tagliando di netto ogni possibile altro discorso in questo campo...

Questo perché manca un software, con annessa possibilità di editare la risoluzione e pensare qualche Macro per l'uso professionale come anche per MMO o dei profili a cui affidare queste modifiche per personalizzare dinamicamente l'esperienza a seconda dell'uso.