5. Prova sul campo


Arrivati a questo punto, non ci resta che mettere alla prova le HyperX Cloud II Wireless così da valutarne ergonomia e resa audio, con un occhio particolare, come sempre, alle prestazioni in gioco.


HyperX Cloud II Wireless 5. Prova sul campo 1 


Ergonomia

Dal punto di vista ergonomico, l'azienda era già detentrice del titolo e con questo modello è riuscita a superarsi in ogni ambito.

È fin da subito evidente quanto HyperX abbia investito nella ricerca della vestibilità perfetta, ricercando il perfetto equilibrio di pressione tra padiglioni e archetto.

La cuffie sono ben salde sul capo e l'eccellente distribuzione delle forze le rende tanto confortevoli da non sentire i suoi già contenuti 300 grammi di peso, anche dopo prolungate sessioni di utilizzo.

L'ampio margine di regolazione e l'estrema flessibilità (che possono raggiungere livelli di estensione e torsione davvero spaventosi) rendono queste cuffie perfette per qualsiasi tipo di utente.

Il rivestimento in pelle sintetica aderisce perfettamente intorno all'orecchio, garantendo il massimo isolamento da qualsiasi suono esterno.

Infine, i pulsanti e la rotellina laterale sono facili da individuare al tatto, essendo collocati dove naturalmente appoggia il pollice durante la presa.


Ascolto

Passando alla parte di ascolto siamo rimasti davvero sorpresi dalle capacità delle Cloud II Wireless e dal perfetto bilanciamento di tutti i suoni.

I bassi risultano puliti su tutto lo spettro operativo di frequenze e privi di qualsiasi genere di distorsione, anche approcciando l'estremo inferiore di 20Hz.

Sono marcati, ma non innaturalmente enfatizzati da un'equalizzazione sbilanciata a riguardo.

I medi risultano limpidi e dettagliati, garantendo un buon livello di ascolto complessivo e anche il passaggio sugli alti è generalmente pulito, con qualche lieve eccezione in alcuni sporadici frangenti.

Sicuramente rispetto a prodotti specificatamente formulati per l'ascolto le Cloud II Wireless mancano leggermente di corposità ma, ricordando che si tratta sempre di un headset wireless, la qualità raggiunta è più che soddisfacente.

L'equalizzazione, come dicevamo nel capitolo precedente, è "di fabbrica" ed il team HyperX ha fatto un lavoro del tutto impeccabile ovviando senza compromessi all'assenza del controllo software.

Le HyperX Cloud II Wireless sono quindi una più che adeguata soluzione per ascolto di audio compresso, che si tratti di file MP3 o streaming digitale su Spotify.

Passando a file di tipo FLAC, le cuffie si destreggiano generalmente molto bene nella riproduzione con qualche rara eccezione negativa su alcuni brani specifici.


Gaming

Per questa sezione ribadiamo quanto detto sopra, ritrovando un headstage chiaro e dettagliato, caratterizzato da effetti sonori corposi.

Le Cloud II Wireless donano limpidezza a suoni ambientali e in primo piano, creando una profondità d'insieme decisamente notevole e ben al di sopra dei precedenti modelli wireless Cloud Flight.


HyperX Cloud II Wireless 5. Prova sul campo 2 


Ma le Cloud II Wireless sprigionano il loro meglio attivando la virtualizzazione 7.1 su titoli come Battlefield V, dove è possibile apprezzare ogni suono circostante con meticoloso dettaglio, trasportando il giocatore in un ambiente unicamente immersivo.

La precisione di passi e spari nelle prossimità del giocatore è assoluta.


Microfono

Questo è un punto un po' dolente, seppur in linea con gli standard di mercato.

Complessivamente il suono del microfono risulta pulito e sempre comprensibile, seppur carente di corpo.

Detto ciò, la qualità offerta è perfettamente adeguata per l'utilizzo all'interno dei vari software di comunicazione, ma non può di certo essere definita buona se si entra nel merito di realizzazione di contenuti multimediali.

Degna invece di nota la cancellazione attiva del rumore, già rodata sui precedenti modelli e perfetta per sopprimere sia suoni ambientali come il click di switch meccanici, sia voci esterne presenti, ad esempio, in ambienti pubblici come sale LAN, Internet cafè o tornei Esport.

Mantenendo premuto per 3 secondi il tasto mute del microfono, è possibile attivare la modalità Monitoring, ovvero di ascolto della propria voce così da poter regolare il volume o verificare eventuali suoni indesiderati captati per un livello di attivazione troppo basso.

In conclusione, vogliamo specificare che, se per la parte di riproduzione l'assenza di un software di equalizzazione è stata compensata dall'egregio lavoro svolto dagli ingegneri HyperX, la stessa cosa non può valere per la registrazione.

Permettendo all'utente finale la possibilità di equalizzare il segnale del microfono sulla base della propria voce significa garantire certamente un risultato a volte nettamente superiore, come avviene con BLUE VO!CE all'interno del software G SUITE che trasforma microfoni a volte indecenti in più che accettabili.