8. Overclock


Nel corso della carrellata di test precedentemente effettuati, le G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB forti della notevole qualità degli ICs SK Hynix con cui sono equipaggiate, hanno mostrato di avere una spiccata propensione all'overclock che in questa sezione cercheremo di approfondire ulteriormente.


G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 1 


Per raggiungere i nostri scopi, in questa batteria di prove ci siamo limitati ad un leggero overclock del sistema determinando la massima frequenza stabile per la CPU compatibilmente con il sistema di raffreddamento utilizzato, lo strap di quest'ultima ed il divisore di memoria più appropriato, impostando una tensione di esercizio massima per il VDRAM pari a 1,50V ed il valore del VCCSA su "Auto", visto che tale parametro risulta abbastanza ininfluente con raffreddamenti convenzionali come quello da noi utilizzato.

Prima di passare al test vero e proprio in overclock sulle nostre G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB, abbiamo precedentemente provato ogni configurazione possibile per trovare la combinazione migliore tra la frequenza operativa delle memorie e quella della CPU, in relazione alla piattaforma in uso.


G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB su GIGABYTE X99-SOC Champion

Test Max Frequenza RAM CAS 14-14-14-35 1T - VDRAM 1,5V
G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 2  G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 3 
3DMark
 Ripjaws 4 2400MHz 32GB@3045MHz

Super PI 1.5 Mod XS 32M
Ripjaws 4 2400MHz 32GB@3045MHz


Impostando i timings secondo il profilo XMP "Enthusiast" ed aumentando leggermente la tensione di esercizio delle memorie rispetto a quelle utilizzate nei precedenti test di "Analisi degli ICs", non abbiamo ottenuto alcun miglioramento nella frequenza operativa.

Vanificata la possibilità di spremere ulteriormente il kit di memorie sul fronte delle frequenze, abbiamo verificato la possibilità di ottenere prestazioni più elevate tirando maggiormente i timings rispetto a quelli di targa, ottenendo risultati di eccellente livello.

Come potete osservare negli screen, il nostro kit è stato in grado di raggiungere la ragguardevole frequenza operativa di 3045MHz con timings pari a 14-14-14-35, questa volta in 1T, in piena stabilità.

L'overclock percentuale ottenuto, pari al 21%, è il migliore mai registrato nei nostri laboratori su kit di memorie DDR4, un risulltato sinceramente inaspettato in considerazione che i moduli di memoria double sided sono generalmente più restii a salire di frequenza fuori specifica, rispetto alle controparti a singola faccia finora testati.

Tale risultato è frutto di un'attenta progettazione del kit di memorie, oltre che della notevole qualità degli ICs SK Hynix, che confermano ancora una volta la proverbiale capacità di scalare in frequenza  in funzione dell'overvolt applicato ed una buona tolleranza allo stesso facilitata da un sistema di dissipazione decisamente valido.


Overclock CPU Cache

Sugli ormai datati processori Intel Bloomfield e Lynnfield si indicava con il termine "Uncore" quella parte della CPU non compresa nei core e nelle cache L1 e L2 ad essi associate: più specificatamente parliamo della memoria cache L3, il controller QPI/DMI e l'IMC.

In pratica, andando ad agire sul parametro "Uncore Frequency", con l'ausilio di opportuni moltiplicatori presenti all'interno del BIOS, si cercava di innalzare leggermente le prestazioni del sistema a patto che questo rimanesse poi stabile.

I nuovi processori Haswell-E, pur avendo un'architettura diversa, prevedono ancora al loro interno l'IMC e la memoria cache ad esso correlata, dandoci la possibilità di variare la frequenza della stessa tramite una voce presente sul BIOS che, nel caso specifico della GIGABYTE da noi utilizzata, mantiene inalterata la vecchia nomenclatura di "Uncore" in luogo del più corretto termine CPU Cache.

Come per le nostre precedenti recensioni sulle memorie DDR4, siamo andati a verificare l'andamento delle prestazioni del nostro sistema al variare di tale parametro.

Pertanto abbiamo effettuato dei test di memory bandwidth tramite AIDA64 impostando i valori di seguito riportati e variando esclusivamente la frequenza CPU Cache da un minimo di 3000MHz ad un massimo di 4200MHz, nello specifico:

  • CPU Frequency 4000MHz
  • CPU Strap 100 MHz
  • RAM Frequency 2400MHz
  • Timings 15-15-15-35 2T


G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 4


Il grafico soprastante non fa altro che confermare quanto abbiamo potuto constatare nel corso delle precedenti recensioni sulle memorie DDR4, ovvero che l'incremento  della frequenza della CPU Cache sulle recenti piattaforme Intel è in grado di produrre un considerevole incremento della larghezza di banda delle memorie, di gran lunga superiore a quello ottenibile agendo solo sulla frequenza delle memorie.

Come potete osservare, i guadagni ottenuti in lettura per ogni step utilizzato nei nostri test si attestano mediamente sui 2000 MB/s, mentre in scrittura l'incremento raggiunge l'incredibile valore di 6000 MB/s.

Tali risultati sono effettivamente strepitosi, ma bisogna tenere in considerazione il fatto che per ottenerli bisogna applicare un considerevole overvolt sulla CPU Cache che, alla lunga, potrebbe causare effetti deleteri sulla CPU.


G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 5  G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 6 
CPU Cache 3000MHz 
CPU Cache 3400MHz
G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 7  G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 8 
CPU Cache 3800MHz 
CPU Cache 4200MHz 


Dopo aver constatato che piccoli incrementi della frequenza della CPU Cache sono in grado di produrre notevoli miglioramenti nella larghezza di banda, andremo ora a verificare in che misura aumenta la velocità di elaborazione del nostro sistema in un contesto reale, che si avvicini quanto più possibile alle operazioni che svolgiamo quotidianamente sul PC.

A tale scopo un test di codifica video come HandBrake, effettuato con le modalità descritte in precedenza, ci può sicuramente fornire un quadro più chiaro sui reali vantaggi ottenuti applicando un overclock alla CPU Cache. 


G.SKILL Ripjaws 4 2400MHz 32GB 8. Overclock 9


Osservando il grafico possiamo notare un decremento del tempo di elaborazione necessario alla conversione del film direttamente proporzionale all'aumento della frequenza sulla CPU cache.

Ad ogni step di frequenza provato il tempo si riduce mediamente di tre secondi, con un massimo di otto secondi passando dalla frequenza minima a quella massima.

Ai fini di un utilizzo quotidiano il vantaggio in termini di tempo ottenuto nella conversione del film non giustifica certamente il rischio di un danneggiamento della CPU, tuttavia l'incremento prestazionale ottenuto potrebbe tornare molto utile in altri ambiti, come quello dei benchmark, dove anche i centesimi di secondo possono fare una notevole differenza.