1. Chipset AMD 890FX, AMD 890GX e AMD SB850


I chipset della serie 800 derivano direttamente dalla serie 700 e ne sono la loro naturale evoluzione, senza stravolgere di fatto il progetto iniziale. In abbinamento ai chipset 890GX e 890FX è stato rilasciato l’SB850 che introduce il supporto nativo al protocollo di comunicazione SATA 6 Gbps.


AMD 890GX

L’890GX è indirizzato al mondo mainstram, il chipset integra una ATI Radeon HD4290 con supporto alle API Direct X 10.1, 40 Shader Unificati, supporto UVD 2.0 e la possibilità di installare una memoria video dedicata direttamente sulla scheda madre (SidePort). La SidePort è una opzione che il costruttore della scheda madre può decidere di integrare e prevede l’uso di una memoria DDR3 da installare in prossimità del chipset; questa memoria dedicata viene quindi usata per aumentare le prestazioni rispetto all’uso della memoria condivisa di sistema e ridurre l’occupazione della stessa da parte del chip grafico. L’utente può scegliere se utilizzare solo la SidePort (generalmente 128 MB, sufficienti per applicativi 2D e office), solo la memoria condivisa (fino a 512 MB) oppure una combinazione delle due, garantendo prestazioni migliori e una maggior quantità di memoria video disponibile. A nostro avviso, quantità complessive superiori ai 256 Mb non sono necessarie nell’uso comune, infatti la ridotta potenza elaborativa della GPU RV620 integrata fa da principale collo di bottiglia. Il chipset supporta una gran varietà di uscite video sia digitali che analogiche includendo HDMI, DVI, Display Port e VGA. Come per il il 790GX e 785G, solo due di queste sono attivabili contemporaneamente e, per limiti architetturali, una deve essere impiegata per la connessione analogica. E’ auspicabile che nelle prossime revisioni, questa limitazione sia rimossa al fine di consentire l’uso di due schermi digitali che garantiscono una miglior qualità dell’immagine. L’890GX supporta fino a due schede video in modalità CrossFire con due collegamenti 8x PCI-E 2.0 oppure una singola scheda video con collegamento a 16x. Sono disponibili altre 6 linee PCI-E 2.0, utilizzabili a discrezione del produttore delle schede madri, per il supporto a controller esterni (USB 3.0, Ethernet, etc.) o per l’installazione di ulteriori porte PCI-E sul PCB. L’890GX è costruito con tecnologia produttiva a 55 nm ed è accreditato di un consumo massimo di 25W.


Gigabyte GA-890FXA-UD7 e GA-890GPA-UD3H 1. Chipset AMD 890FX, AMD 890GX e AMD SB850 1 

Gigabyte GA-890FXA-UD7 e GA-890GPA-UD3H 1. Chipset AMD 890FX, AMD 890GX e AMD SB850 2 

AMD 890FX

AMD 890GX


AMD 890FX

Nato per sostituire il chipset AMD 790FX, l’890FX eredita da quest’ultimo la tecnologia produttiva a 65 nm, segnando di fatto una netta separazione dal 890GX. Come c’è da aspettarsi da un chipset dedicato alla fascia alta del mercato, non è presente alcuna grafica integrata, ma il numero di linee di comunicazione PCI-E 2.0 è stato quasi raddoppiato, passando dalle sole 22 del 890GX alle 42 del 890FX. Questa caratteristica rende possibile l’assemblaggio di sistemi con un massimo di quattro schede video, collegate al chipset con 4 canali 8x, oppure due con 2 canali a 16x. L’uso di due schede video collegate a piena banda, dovrebbe favorire le configurazioni multi gpu meno complesse in teoria, nella pratica invece, la differenza di prestazioni tra le schede collegata a 8x e 16x è così ridotta da risultare di fatto impercettibile, come potremo vedere più avanti, nell’analisi delle prestazioni. Una novità, che difficilmente influirà sul grande pubblico, è la presenza del supporto alla tecnologia IOMMU che consente un miglior sfruttamento della memoria in ambiti virtualizzati e l’accesso HW fisico da parte delle macchine virtuali.


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AMD 890FX

AMD SB850 – SATA 3


AMD SB850

Con l’introduzione del supporto al protocollo di comunicazione SATA 6Gbps, noto anche come SATA3, AMD è il primo produttore di processori a fornire un chipset con questa tecnologia, arrivando sul mercato molti mesi in anticipo su INTEL che non prevede di integrare il SATA3 nei suoi chipset fino a fine 2011. Il protocollo SATA3 è retrocompatibile con le precedenti revisioni ed è nato per supportare nuovi dispositivi di memorizzazione, con una banda teorica doppia rispetto a quella della revisione 2.0. La gestione di un bus a 6Gbps ha creato non pochi grattacapi a tutti i produttori che hanno integrato nelle loro schede madri controller di terze parti per la gestione di una banda teorica così grande, è infatti necessario collegare il chip di controllo a più di un BUS PCI-E al fine di eliminare eventuali colli di bottiglia. Questa situazione ha impattato sulla diffusione del SATA3 sulla piattaforma P55 di INTEL che, non fornendo un numero sufficiente di linee PCI-E (che ricordiamo sono integrate nel processore) rende necessario l’uso di Bridge e moltiplicatori di linee, con evidenti problemi di costo e difficoltà progettuali.

L’SB850 supporta fino a 14 periferiche USB2.0: purtroppo il supporto all’USB3.0 arriverà solo nei prossimi anni e per ora è necessario affidarsi a controller esterni, come quelli prodotti da NEC, che ha recentemente annunciato l’introduzione sul mercato di una versione più economica di quella attualmente in distribuzione.

Sono ovviamente integrati il supporto all’audio multicanale in standard HD Audio, una connessione Gigabit Ethernet, una connessione PCI e una porta Parallel ATA, poco utilizzata in ambito domestico, ma ancora importante per molte applicazioni industriali, per versioni specifiche delle schede madri AMD che hanno ancora un largo impiego.