9. Prova sul campo


Sappiamo che Gigabyte ha investito molto nel progetto Krypton, ma fino ad ora abbiamo soltanto avuto modo di apprezzare un mouse ben fatto che dal punto di vista estetico non si discosta troppo da numerosi prodotti analoghi presenti sul mercato.

Esteticamente, inoltre, questo mouse, pur coadiuvato da un gradevole illuminazione, non fa certamente gridare al miracolo, vista anche la natura ambidestra che si concretizza in una scarsa personalità delle sue forme.

"Il mouse che non ti aspetti", il sottotitolo di questa recensione, però, la dice lunga su quanto abbiamo riscontrato in termini di qualità di utilizzo, sottolineando, come sempre, quanto sia difficile rimanere distaccati nel giudizio di una periferica di puntamento.

Con ciò intendiamo che la conformazione della nostra mano, o il nostro stile di gioco, non possono essere considerati come un elemento trascurabile nell'esame di un mouse.

Fatte le dovute premesse, passiamo oltre ed iniziamo quindi ad informarvi in merito a quanto emerso durante lo svolgimento delle nostre prove.


Impugnatura ed ergonomia

Per quanto l'Aivia Krypton possa apparentemente sembrare un mouse gaming piuttosto comune, è incredibile il feeling immediato che si riesce a stabilire con esso.

Qualsiasi tipologia di impugnatura risulta notevolmente comoda, anche se, per nostra natura, preferiamo utilizzare il mouse in claw grip.

Finalmente, dopo decine di recensioni, abbiamo trovato dei tasti laterali perfettamente accessibili con un movimento del pollice piuttosto naturale, cosa estremamente rara; il tasto "web indietro", infatti, costringe spessissimo ad arretrare troppo il pollice facendo perdere la presa sul mouse, con il risultato che si finisce per non usarlo praticamente mai, né nella sua funzione nativa, né  come tasto Macro.

Meno accessibile il pulsante di selezione della sensibilità nella regolazione verso l'alto, costringendoci ad arretrare l'impugnatura.

Le nervature della gommatura laterale trasmettono la sensazione di una presa molto sicura ed un feeling tattile notevolmente piacevole, non riscontrando mai alcun problema con la sudorazione delle mani.

Ben disposto, notevolmente avanzato ed in posizione laterale, il pulsante della selezione dei profili, ben lontano da possibili azionamenti accidentali.

Anche se manca un supporto laterale per il mignolo, vista la conformazione ambidestra della periferica, quest'ultimo si "incolla" al profilo laterale in modo molto naturale, non facendoci sentire la mancanza di un sostegno più adeguato.

Le due basi intercambiabili hanno un comportamento completamente diverso: mentre quella dotata di padsurfer in teflon ha una risposta molto buona e restituisce comunque una sensazione "standard", quella dotata di padsurfer in ceramica sembra essere un amplificatore di scorrevolezza incredibile; il mouse, infatti, cambia dal giorno alla notte restituendo una reattività che non può essere paragonata a nessuna altra accoppiata mouse/mousepad da noi sperimentata.

Provare questo mouse può significare, a nostro avviso, il non riuscire più a tornare indietro a soluzioni tradizionali.

Infine, abbiamo trovato anche la rotellina di scroll ottimamente posizionata, con un grip perfetto e "scatti" morbidi e percepibili.

Il primo approccio è quindi da considerarsi estremamente positivo, con un risultato in termini di feeling che non ci saremmo mai aspettati da un mouse per ambidestri.

Per la nostra serie di test ci siamo avvalsi di due giochi di ultima generazione come Crysis 3 e Bioshock Infinite, impostando il mouse soltanto alla massima sensibilità (8200 DPI) ed utilizzando sia la base standard che quella con i piedini ceramici, per poter avere un feedback davvero completo


Crysis 3

E' il famosissimo terzo episodio della saga di Crytek, migliorato nel motore e nella grafica, noto per essere un gioco che richiede hardware potente per godere appieno di tutte le sue caratteristiche.


Gigabyte Aivia Krypton Mouse & Mat 9. Prova sul campo 1


Il Krypton si è dimostrato ottimo in tutte le situazioni: impugnatura ed ergonomia consentono di avere sempre il pieno controllo di ogni situazione.

Il feedback ricevuto dal sensore è anch'esso davvero molto buono, con un puntamento notevolmente preciso in ogni occasione.

L'impostazione di ben 8200 DPI richiede un breve periodo di adattamento, ma un buon high senser non avrà difficoltà nell'impostazione della periferica per poterla utilizzare al meglio.

8200 DPI, comunque, costituiscono un settaggio davvero estremo, utile soltanto nel caso in cui siamo in possesso di un sistema multi monitor, nel quale è necessario coprire grandi distanze per passare da un angolo all'altro della schermata di gioco.

Con la base standard (se confrontata con quella che dispone di piedini in ceramica), per quanto ottima, sembra di premere il pedale sul freno, ma lo switching della base ci consente di provare un'esperienza di gioco totalmente nuova.

L'Aivia Krypton Mat è anch'esso di ottimo livello, risultando il complemento ideale di questo mouse: la possibilità di avere a disposizione due superfici differenti lo rende un prodotto altamente versatile.



Il video è stato registrato durante l'utilizzo della base Krypton con i padsurfer ceramici, dalla quale davvero è difficile riuscire a staccarsi.


Bioshock Infinite

Questa volta ci troviamo di fronte alla terza edizione del famoso gioco di 2K Games, la cui grafica, a differenza di Crysis 3, è notevolmente particolare, trascinandoci in una realtà "fumettosa", ma non per questo spiacevole.

Il gameplay alterna fasi di relativa tranquillità, che potremmo definire esplorative, a fasi di combattimento davvero serrato, con un sonoro sempre all'altezza della situazione.


Gigabyte Aivia Krypton Mouse & Mat 9. Prova sul campo 2


Anche in questo caso valgono le considerazioni che abbiamo già svolto con il gioco precedente: sia il mouse che il mousepad si sono dimostrati prodotti di prim'ordine.



Nel video possiamo apprezzare come sia possibile giocare a Bioshock Infinite, anche impostando la massima sensibilità fornita dall'ottimo sensore laser che equipaggia il Krypton.