5. Carbide 600C - Installazione componenti
Pur prestandosi ad ospitare configurazioni abbastanza differenti per tipologia di utilizzo, il Corsair Carbide 600C e il 600Q condividono lo stesso telaio, motivo per cui seguiremo, passo per passo, l'installazione dei componenti solo sul primo il quale, data la presenza di un pannello con finestra in plexiglas, consente di realizzare una configurazione con un migliore impatto estetico finale.
Trattandosi di un case di fascia alta, abbiamo pensato di affiancarlo ad una configurazione di tutto rispetto basata su una mainboard ASUS Maximus VI Formula con CPU raffreddata a liquido da un AiO Corsair H60 in modalità Push-Pull, delle memorie Corsair Dominator GT, una scheda video NVIDIA TITAN X, un alimentatore Corsair RM650i dotato di prolunghe a tema, due SSD Corsair Neutron XT 480GB in RAID per il sistema operativo e un Corsair Force LS da 960GB per l'archiviazione.
Il primo componente ad essere montato è stato, come di consueto, la scheda madre ASUS Maximus VI Formula che, contrariamente rispetto al solito, è stata posizionata con il socket CPU rivolto verso il basso.
Lo spazio di manovra è abbondante e la posizione della scheda madre permette di oscurare facilmente la zona adibita alle connessioni I/O frontali e, allo stesso tempo, rendere le operazioni di fissaggio molto semplici.
Anche l'installazione della scheda video non richiede particolari manovre; ricordiamo che la lunghezza massima supportata dal Carbide 600C per le schede PCI-E è di 370mm, ben al di sopra degli standard odierni.
Giunti al momento del montaggio del sistema di raffreddamento per la CPU ci siamo ritrovati dinnanzi ad un bivio; il Carbide 600C, pur essendo ottimo per il contenimento di generosi radiatori risulta, sotto alcuni punti di vista, perfetto per sistemi di raffreddamento ad aria..
Alla fine abbiamo optato per un Corsair H60, un All-in-One con ventole in Push-Pull che siamo andati a fissare, ovviamente, nella parte posteriore bassa del case.
Fatto ciò abbiamo focalizzato l'attenzione sul retro del piatto mainboard, dove sono stati posizionati, in completa modalità tool-less, tre SSD.
L'installazione di unità da 3,5" può avvenire in modo analogo ma, data la natura del nostro setup, per l'archiviazione dei dati abbiamo preferito scegliere un SSD di ultima generazione anziché un drive meccanico.
Per il montaggio dell'alimentatore basta svitare l'apposito bezel posto sul retro del case, bloccarlo tramite le viti aggiuntive all'unità e rimontare il tutto nell'apposito vano.
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Le operazione di cablaggio sono estremamente semplici; lo spazio a disposizione sul retro del piatto mainboard, di ben 25mm, permette di incanalare una gran mole di cavi nascondendo quelli in eccesso sotto la speciale copertura del vano alimentatore.
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A computer assemblato, l'ampia finestra situata sul pannello destro permetterà di apprezzare il lavoro svolto mettendo in risalto i componenti hardware utilizzati e la particolare copertura presente nella zona superiore.
