5. Prova sul campo


Abbiamo testato la MasterKeys Pro L sotto qualsiasi aspetto, dalla personalizzazione all'utilizzo pratico sul campo, dall'ultimo picchiaduro di casa Netherrealm, Mortal Kombat X, all'angosciante remake di Oddworld Oddysee, ovvero New'n'Tasty, senza per questo disdegnare l'ambito produttivo, passando dal normale utilizzo sul web alla stesura di linee di codice di programmazione.


Cooler Master MasterKeys Pro L 5. Prova sul campo 1 


Innanzitutto, le dimensioni della tastiera permettono di trovar spazio su quasi tutte le scrivanie; giusto per fare un paragone, nella foto in alto potete ammirarla, affiancata da un mouse Cooler Master Sentinel III, sotto un monitor da 27".

Gli unici aspetti che potrebbero risultare traumatici, almeno agli inizi, sono l'altezza di circa 30mm e l'assenza di un poggiapolsi, ma vi possiamo assicurare che, nel giro di pochi giorni, ci farete tranquillamente l'abitudine.

Per quanto riguarda la possibilità di inclinare ulteriormente la tastiera, questo è un aspetto estremamente personale: qualcuno potrebbe trovarsi bene, mentre altri, all'opposto potrebbero addirittura riscontrare un affaticamento delle articolazioni.

Dato il peso di circa 1,1kg e la presenza di quattro gommini antiscivolo, la MasterKeys Pro L resterà sempre ben salda su qualsiasi superficie.

Durante l'intera durata della prova non abbiamo mai sentito il bisogno di utilizzare il software fornito da Cooler Master, se non per la gestione di alcuni particolari sistemi di illuminazione come quello che permette di modificare ogni LED in modo indipendente.


Cooler Master MasterKeys Pro L 5. Prova sul campo 2 


Giungiamo quindi alla vera e propria prova sul campo, tralasciando ovviamente le considerazioni sui collaudati CHERRY MX Brown, gli switch dall'attuazione lineare tra i più simili, per alcuni versi, a quelli a membrana/rubber dome.

La differenza più importante, comunque, rimane ...

Mentre l'attuazione degli switch a membrana è nei pressi del fine corsa, lo switch MX Brown si attiva ad una distanza di 2mm, risultando comunque più reattivo e veloce nel trasformare la digitazione in un'attuazione.


Cooler Master MasterKeys Pro L 5. Prova sul campo 3  Cooler Master MasterKeys Pro L 5. Prova sul campo 4 


La possibilità di creare Macro "on-the-fly" potrebbe risultare leggermente ostica le prime volte, ma è in grado di fare la differenza in qualsiasi titolo: immaginate, ad esempio, di giocare a Mortal Kombat ed eseguire combo articolate tramite la pressione di un solo tasto.

Abbinata alla possibilità di aumentare il "Repeat Mode", in grado di aumentare la velocità di pressione dei tasti fino a otto volte rispetto alla norma, il vantaggio in gioco è indubbiamente notevole, di pari passo con il rischio (concreto) di snaturare l'esperienza di gioco.


Cooler Master MasterKeys Pro L 5. Prova sul campo 5 


Con New'n'Tasty, invece, può risultare estremamente utile tenere sott'occhio solo i tasti per la gestione del personaggio, magari differenziando, con colori diversi, quelli adibiti all'interazione con altri "Mudokons" da quelli usati per muovere Abe.


Cooler Master MasterKeys Pro L 5. Prova sul campo 6


Per quanto riguarda l'ambito produttivo, tutte queste funzioni sono pressoché inutili ma, la retroilluminazione e il feedback dei tasti permettono di scrivere in tranquillità anche nelle ore notturne senza affaticare gli occhi e stancare le dita.


Cooler Master MasterKeys Pro L 5. Prova sul campo 7 


C'è però da fare un piccolo appunto sull'illuminazione di alcune lettere che, in alcuni frangenti, potrebbero non essere molto luminose: un esempio lampante è dato dai tasti con caratteri speciali dove, quelli inferiori, per ovvie ragioni dovute alla conformazione degli switch, sono poco visibili.