7. Conclusioni
Se la prima Trigger suscitò scalpore grazie alle sue particolari caratteristiche, la nuova versione Z non porta con sé sostanziali innovazioni.
Mantenendo le stesse linee e la stessa robustezza della precedente versione, la Trigger Z si conferma una tastiera meccanica di estrema qualità e dotata di una grande ergonomia.
In termini di resistenza, infatti, può essere paragonata solo con pochissime concorrenti, grazie all'utilizzo di materiali di prima scelta.
Il soft touch, largamente utilizzato, riesce a restituire, almeno per quello che ci riguarda, un feeling perfetto durante l'utilizzo, ma non è detto che tale sensazione possa piacere a tutti.
Il resto del corpo è composto da plastica molto spessa e resistente, ad eccezione dei ganci del poggiapolsi che, comunque, non sono generalmente soggetti a particolari sollecitazioni.
Sotto la scocca, il nuovo processore ARM a 32 bit si è rivelato molto utile per aumentare la reattività della tastiera in ogni condizione di utilizzo, in particolare durante le sessioni di gioco.
Grazie ad esso ora è possibile gestire un gran numero di Macro e salvarle direttamente nella memoria on board da 128kB.
Un piccolo passo avanti è stato fatto anche dal punto di vista dell'alimentazione: con la scomparsa dell'HUB USB e l'utilizzo di una connessione USB di tipo A, è possibile intensificare ulteriormente la potenza del sistema di illuminazione senza l'ausilio di connessioni aggiuntive.
Per quanto riguarda il software non sono state apportate modifiche degne di nota, anche perchè già molto completo e ben organizzato sulla precedente versione.
Il prezzo di commercializzazione della CM Storm Trigger Z con layout italiano e switch Cherry MX Brown, di circa 120 €, risulta perfettamente giustificato dalle qualità complessiva messa in mostra durante tutte le nostre prove.
Voto: 4,5 Stelle
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Contro
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Si ringrazia Cooler Master per l'invio del sample oggetto della nostra recensione.
