6. Prova sul campo


La prima cosa che si riscontra a contatto con la Trigger Z è l'impressionante qualità della struttura, con una robustezza in grado di resistere a sollecitazioni esterne.

Sia il corpo principale che il poggiapolsi sono estremamente solidi; l'unica nota negativa è rappresentata dai ganci d'incastro, a nostro avviso non all'altezza dei componenti da tenere uniti.

Il feeling con il soft touch è ottimo, sembra quasi di posare le mani sul velluto, ma alcuni utenti potrebbero preferire l'alluminio, sempre più in voga ultimamente.

Una volta poggiata sulla scrivania, la Trigger Z resta stabile nella sua posizione grazie all'elevato peso e agli ottimi supporti gommati presenti anche nella parte sottostante il poggiapolsi.

Usufruendo dei piedini reclinabili il risultato non cambia, per spostare la tastiera è necessario sollevarla e non semplicemente spingerla. 


CM Storm Trigger Z 6. Prova sul campo 1 


Come abbiamo già detto, attualmente in Italia la Trigger Z è disponibile solo ed esclusivamente con gli switch Cherry MX Brown, ottimi per la battitura di testi, ma in alcuni casi non al top per alcune categorie di giochi, in particolare quelli che fanno largo uso della barra spaziatrice, che è necessario premere centralmente per eseguire il comando.

In gaming, la differenza con i tasti Cherry MX Red e Black, privi di feedback tattile, è evidente, ma l'iniziale disagio è una mera questione di abitudine, dopo un paio d'ore la diversa sensazione svanisce e la tastiera è pronta a dare il meglio di sé.


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Per la nostra valutazione abbiamo utilizzato diverse tipologie di giochi, tra cui il best seller Battlefield 4, il nuovo uscito per piattaforma PC Metal Gear Rising e la beta privata di The Elder Scrolls Online.

Nelle situazioni più concitate, il Key Rollover (KRO) risulta davvero di grande aiuto, tollerando in modo impeccabile la pressione simultanea di un elevato numero di tasti.

La corsa di questi ultimi permette un utilizzo prolungato in qualsiasi situazione, risultando perfetta non solo in gaming, ma anche durante la normale attività quotidiana.

Usufruendo a fondo del pratico software di gestione, siamo stati in grado di configurare al meglio la Trigger Z, rendendola quasi una naturale estensione fisica nelle nostre sessioni di gioco.

L'unico difetto riscontrato è che, in alcuni casi, anche spegnendo il computer, il sistema di illuminazione non ha smesso di funzionare.

Per disattivarlo è stato necessario rimuovere per pochi secondi il cavo d'alimentazione USB o quello del PC.

Considerando che la prima Trigger non ha mai avuto problemi del genere, è possibile che tutto ciò sia solo ed esclusivamente imputabile ai driver o al firmware e, pertanto, facilmente risolvibile.