4. Prova sul campo


Abbiamo potuto dedicare al kit Octane un periodo di test più lungo del normale, tra sessioni di gioco e di lavoro, con risultati piuttosto interessanti.

Iniziamo dalla tastiera...

La Octane MB7C, nonostante l'aspetto gaming, con una retroilluminazione regolabile in varie modalità, manca di alcune funzionalità che consideriamo normali per una soluzione dedicata a questo mondo.

Il contenuto tecnico è invece sorprendente per un prodotto che dovrebbe valere per almeno 2/3 del costo complessivo, ovvero circa 35€.

Partiamo dal sistema antighosting, che previene il fenomeno per il quale l'attivazione di determinati tasti viene bloccata quando sono già attivi altri, causando una mancata registrazione dei comandi inseriti e tanta frustrazione per il giocatore.

Ci sono molte varianti di questo sistema, da quello totale (variante "dattilografo") che consente di registrare ogni singola pressione in gioco anche fossero premuti un alto numero di tasti a quello attivo solo in una determinata zona della tastiera.

Il primo, tipico delle tastiere di fascia alta, consente di attivare contemporaneamente un numero qualsiasi di tasti da 6 a 20 o anche tutti e 104, con una capacità di rollover, rispettivamente, 6KRO, 20KRO o NKRO.

Più economico e semplice, il secondo si occupa solitamente del gruppo di tasti situati sulla sinistra, includendo i tasti WASD, Shift, CTRL e Space, ed è ugualmente efficace rispetto al primo negli FPS ed in tutti i giochi che richiedono l'uso di una sola mano sulla tastiera.

In questo ultimo ricade il caso della MB7C, dotata di un antighosting "gaming" a 19 tasti, che include tutti quelli vediamo nell'immagine esplicativa che troviamo sul sito CM Storm.


CM Storm Octane 4. Prova sul campo 1 


Durante i nostri test abbiamo usato senza problemi la Octane come qualunque altra meccanica di fascia alta con la stessa efficacia, almeno per quanto riguarda la registrazione degli input.

In termini di comportamento del tasto, siamo lontani da uno switch meccanico, ma anche da un membrana di qualità "ufficio" con forza di attuazione più bassa e feedback tattile meno incisivo.

I tasti rispondono in maniera uniforme, con il feedback silenzioso tipico del rubber-dome, molto comodo e gradito in scrittura.

La corsa è di 4mm, con un punto di attivazione a circa 2,6mm, poco più profondo di un Cherry MX, il che rende questo tasto leggermente meno veloce.

L'assenza di un software pregiudica poco le performance, con il sistema di hotkeys che risulta decisamente più immediato per controllare le funzioni della tastiera, evitando grattacapi ai meno avvezzi ad usare complicate interfacce di controllo.

È vero che la funzionalità macro è totalmente mancante, ma questo non è stato un problema per tastiere di ben altro livello e per molti giocatori i quali non usano mai a prescindere.


CM Storm Octane 4. Prova sul campo 2 


Il mouse che accompagna le nostre prove, l'Octane MS35, è un simmetrico con layout per destrorsi, principalmente in riferimento alla presenza di due tasti sul lato sinistro, utilizzabili unicamente con il pollice della mano destra.

Sfruttando l'opzione "inverti pulsante destro e sinistro" di Windows, il mouse, comunque, può tranquillamente essere usato anche dai mancini grazie anche al basso profilo dei tasti laterali.

Le forme simmetriche, la curvatura poco accentuata e l'altezza sotto i 40mm lasciano tante opzioni circa l'ergonomia: si può utilizzare una presa finger-tip oppure clawpalm per le mani più piccole.

Non è insolito per i simmetrici (come il Razer Taipan, ad esempio) avere una tale versatilità.


CM Storm Octane 4. Prova sul campo 3


In gioco, il mouse Octane si è rivelato affidabile e preciso: il controllo è buono sulla scocca di plastica, rude nell'aspetto, ma efficace come ci aspettavamo.

Il sensore, l'ottico Avago 3050, si comporta al meglio a quota 500 DPI, dove la sua velocità massima va oltre i 60 Inch per Seconds sulla carta (almeno 150 IPS su Steelseries QcK+) mentre alle più alte risoluzioni diminuisce la sua velocità di controllo a circa 80 IPS (1000 DPI) e 50 IPS (3500 DPI).

Un risultato impressionante che ci lascia positivamente colpiti dalle performance assolute.

Questo significa che i più low-senser dovranno adottare il minimo valore di 500 DPI ed i giocatori high-senser potranno usare indistintamente tutti gli step fino a 3500 DPI, risoluzione che comunque non consigliamo di usare in quanto evidentemente estrapolata via firmware, poiché il massimo della risoluzione dell'Avago 3050 è 2000 CPI.

A nostro avviso, per ottenere le migliori prestazioni bisogna mantenere i DPI non oltre quota 1000 (secondo step).

Riguardo la distanza di lift-off (altezza alla quale il mouse smette di tracciare), le nostre misurazioni la collocano tra 2 e 3 volte lo spessore di un CD, un valore alto, ma ancora accettabile.

C'è molto poco sul CM Storm Octane MS35 che ricorda la sua natura low-cost, ma uno fra questi aspetti è la progettazione dei pulsanti laterali, con il secondo che si rivela "fiacco" al tatto.

Anche la rotellina non è tra le migliori mai viste, anzi sarebbe da annoverare tra le peggiori, ma in fondo funziona, è cliccabile ed è in ultima analisi utilizzabile senza grossi problemi.