7. La tecnologia AiMesh


Si è iniziato a parlare di "Mesh networking" all'inizio degli anni 2000, arrivando alla definizione di un primo vero standard attorno al 2011, con la prima approvazione dell'estensione IEEE 802.11s dal protocollo IEEE che standardizza le reti Wireless (IEEE 802.11).

Non è quindi un concetto nuovissimo e non è limitato all'ambito della connettività domestica tanto che, ad esempio, la costellazione satellitare che gestisce il sistema di telefonia Iridium utilizza tecnologie di tipo mesh nella comunicazione tra i satelliti in orbita e la stazione a terra.


ASUS ZenWiFi AX (XT8) 7. La tecnologia AiMesh 1

(From https://steveblank.files.wordpress.com/2010/11/iridium-network.jpg)

L'introduzione delle tecnologie "Mesh" nei dispositivi destinati al mercato SOHO/Consumer è decisamente più recente.

In un mondo in cui si inizia a parlare di terminali "always connected", di elettrodomestici "smart", di dispositivi "wearable" e, in generale, di "casa intelligente", il fatto di poter contare su una connettività ampia, senza punti morti, svincolata dal connettore fisico e disponibile quando si vuole, diventerà gradualmente sempre più importante ed un fattore abilitante sarà la possibilità di gestire il ciclo di vita dei singoli componenti in maniera economicamente sostenibile.

In effetti, il rapporto costi/benefici per dotare la propria casa o il proprio ufficio di dispositivi con capacità "Mesh" di ultima generazione è ancora difficile da giustificare, considerato il costo mediamente elevato di quelli abilitati.

Inoltre, a quanto oggi ci risulta, nessun produttore adotta per i propri prodotti consumer uno standard aperto che permetta interoperabilità tra dispositivi di marche diverse: per alcuni produttori, al contrario, non c'è interoperabilità neppure tra prodotti appartenenti a linee diverse.


ASUS ZenWiFi AX (XT8) 7. La tecnologia AiMesh 2


ASUS ha nella tecnologia "AiMesh" la propria implementazione di "Mesh networking" per il mercato consumer.

Nel caso specifico, si tratta di una tecnologia in grado di integrare dispositivi appartenenti a linee e generazioni diverse per creare una grande rete in cui il dispositivo con accesso diretto a Internet costituisce il "router" e gli altri dispositivi connessi costituiscono i "nodi" della rete mesh.

La maggior parte dei sevizi (interfaccia di configurazione, DHCP, DNS, etc...) viene quindi erogata tramite il nodo "parent" e fruita anche tramite gli altri dispositivi, comunque tra loro connessi ed in maniere assolutamente trasparente per l'utenza finale.

Due sono, a nostro parere, gli aspetti vincenti di questa tecnologia.

  • I nodi della rete dialogano tra loro attraverso una rete di backhaul che può essere wireless oppure cablata e che si riconfigura dinamicamente (se cade il backhaul wireless sulla frequenza stabilita i membri provano a ristabilire il link sfruttando le altre radio a disposizione oppure passando sul cavo Ethernet, se disponibile).
  • È una tecnologia agnostica rispetto alla generazione e alla linea di prodotto cui appartiene il singolo membro connesso: si possono mischiare device di generazione e linee di prodotti diverse, purché compatibili AiMesh, in un'unica grande rete secondo le esigenze specifiche. Possiamo quindi sostituire parti della rete con dispositivi diversi a mano a mano che i precedenti si guastano o diventano obsoleti senza la necessità di sostituire tutti i nodi della rete in un colpo solo. Diventa quindi possibile scegliere il nuovo nodo da inserire in base alle esigenze specifiche, senza trovarsi vincolati nella scelta dalla linea di prodotto adottata in precedenza.

Questo vuol dire (e a nostro parere nel tempo farà la differenza quindi ci auguriamo che ASUS mantenga questa politica) che possiamo costruire oggi la nostra rete adottando dispositivi di generazione "n" o "ac" perché non abbiamo esigenze di connettività wireless troppo impegnative o sufficiente disponibilità economica per una copertura uniforme e decidere in un secondo momento di cambiare solo il dispositivo che fornisce il Wi-Fi in una determinata area.

Oppure è possibile scegliere di installare una rete composta da dispositivi full-feature come i router XT8 per permettere di collegare via cavo dispositivi non dotati di connettività wireless e che si trovano in una zona del locale in cui, però, non arriva un cablaggio Ethernet (sfruttando il backhaul wireless tra i nodi) e, magari, inserire nella rete mesh dispositivi più piccoli che hanno la sola funzionalità di access point, per garantire la copertura di aree dove avere un buon accesso wireless è necessario.

Non c'è allo stato attuale, un "hard limit" nel numero massimo di membri che possono essere aggiunti per costituire la AiMesh: in alcuni post sui forum di supporto ASUS si trova una generica raccomandazione di non superare i 5 dispositivi, ma non è un limite imposto quindi, probabilmente, dipende anche da quanta attività questi dispositivi generano.

L'attivazione di una rete AiMesh è estremamente semplice: al primo avvio dei dispositivi viene effettuata una procedura di "scoperta" che, tramite il protocollo Bluetooth a bassa energia, cerca altri nodi non configurati nelle vicinanze.

Questo implica che tutti i nodi devono trovarsi nel raggio di 3 metri per poter essere rilevati.

In fase di primo avvio di una configurazione "multinodo", perché l'elezione del nodo "router" (o parent) possa andare a buon fine è necessario che questo sia connesso alla rete Internet tramite la sua porta WAN e che i nodi che svolgeranno il ruolo di "secondari" (semplici "node") siano collegati tramite cavo Ethernet dalla loro porta "WAN" verso una delle porte "LAN" del nodo "parent" oppure che abbiano tutte le porte Ethernet scollegate.

Quando è in uso il solo backhaul wireless, la porta "WAN" dei dispositivi con funzionalità di "node" può essere utilizzata come semplice porta switch aggiuntiva anche se risulta limitata di fatto alla velocità di 1Gbit.

Terminata la prima configurazione i nodi potranno essere spenti e spostati dove serve o connessi come necessario, ma per la configurazione iniziale questo passaggio è indispensabile: non è infatti possibile specificare manualmente quale sia il nodo "router", l'elezione deve avvenire rispettando i processi di scoperta di AiMesh.

Tali automatismi implicano, però, che sia anche abbastanza facile "boicottare" accidentalmente il processo di elezione nel caso si stia operando al di fuori dei casi previsti.

Durante le nostre prove ci siamo trovati ad avere il nodo master collegato sulla WAN ad una macchina che non gli dava però accesso ad Internet ed il nodo secondario connesso alla rete MESH tramite backhaul wireless, con un PC connesso alla sua porta "WAN".

In questo caso i due nodi non riuscivano a capire chi dovesse essere il "router" e, da un PC connesso in Wi-Fi al nodo secondario, l'interfaccia web si è bloccata e ci ha restituito l'impossibilità di comunicare con il nodo "parent", suggerendone un riavvio.

In altri casi, invece, l'interfaccia riesce a identificare il problema e a fornire informazioni sensate.


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Di default i router XT8 dedicano al backhaul wireless la radio più performante: in configurazione standard infatti è la radio "5GHz-2" che è riservata al backhaul wireless.

Questa configurazione è sicuramente limitante dal punto di vista prestazionale, ma è una scelta necessaria per garantire la massima qualità e stabilità al collegamento tra i nodi, che poi è l'aspetto che ASUS ha scelto di privilegiare.

In presenza però di un link cablato, è possibile "liberare" la radio da questa incombenza e riconfigurarla per renderla disponibile ai client (in forma aggregata, cioè dietro un unico SSID, oppure in forma distinta con SSID e password diversi per ogni radio).

Questa procedura non è però automatica e deve essere eseguita manualmente dall'interfaccia web del router.

Abbiamo visto gli apparati "switchare" automaticamente fino alla frequenza di 2.4GHz quando si è verificato un problema che impedisse di stabilire il link sulla radio configurata.

In caso sia disponibile un backhaul cablato, a nostro avviso sempre la soluzione preferibile anche se non necessariamente la più veloce, i router sceglieranno di utilizzare il canale che ritengono "migliore" in base alla qualità del collegamento.

Solo in questa situazione è possibile influenzare questo comportamento, impostando quale deve essere il canale di comunicazione principale (scegliendo tra "wireless" o "cavo").