5. App mobile
Per la configurazione e gestione ordinaria del router XT8 è disponibile una app mobile sia per Android che per iOS.
Onestamente siamo partiti un po' prevenuti e le aspettative a scatola chiusa, senza averla mai vista, su una app per smartphone dedicata alla configurazione di un router consumer non erano elevatissime (per usare un eufemismo), ma qui abbiamo ricevuto la prima sorpresa: l'app è davvero ben fatta ed estremamente funzionale.
È possibile eseguire un setup molto più che dignitoso e anche la maggior parte dei task di manutenzione e gestione più comuni sono possibili direttamente dalla app senza la necessità di accedere all'interfaccia web del router.
Scelte grafiche a parte, che possono piacere o meno (e a noi piacciono) l'app è veloce e risponde bene, anche se i task più avanzati rimangono appannaggio dell'interfaccia web.
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Al primo avvio la app ci chiede di scegliere la famiglia cui appartiene il router che vogliamo configurare, probabilmente per indirizzare meglio il processo di discovery.
Selezionata l'opzione "ASUS ZenWiFi" lasciamo lavorare l'app per circa un minuto, al termine del quale verranno elencati i dispositivi trovati, operazione che avviene sfruttando il protocollo Bluetooth a bassa energia e richiede quindi che lo smartphone che esegue la configurazione ed i nodi da configurare nella rete mesh stiano tutti nel raggio massimo di 3 metri.
Terminato il processo di ricerca o l'eventuale troubleshooting guidato in caso di problemi, è possibile impostare la connessione WAN sulla porta a 2,5Gbit selezionando una delle 3 modalità "DHCP", "IP statico" oppure PPPoE.
Tramite la voce di menu "Configurazione speciali dell'ISP" è possibile impostare il VLAN ID sulla connessione WAN, il che dovrebbe (non abbiamo potuto provarlo) rendere il device compatibile anche con i requisiti di alcune configurazioni del gestore di rete "Open Fiber" quando è appunto richiesta l'impostazione di un tag VLAN ID sulla porta WAN del router.
C'è anche un elenco di profili preconfigurati per alcuni operatori di servizi IPTV.
È poi possibile configurare la rete Wi-Fi scegliendo se separare le reti Wireless in due diversi SSID (uno per la rete a 5GHz e l'altro per le reti a 2.4GHz), oppure se mantenere un unico SSID per entrambe le reti.
In realtà ci sono anche altre possibilità , come vedremo, ma si tratta di configurazioni più avanzate.
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Se non ci sono esigenze particolari non vediamo particolari motivi per differenziare i nomi degli SSID, ma è una scelta da ponderare sulla base della specifica installazione e magari in base ai client che andranno a collegarsi alla rete wireless.
La app rende disponibili anche alcune configurazioni agevolate come la possibilità di configurare l'accesso da remoto al router integrando la gestione del NAT per esporre l'interfaccia di management, la registrazione di un nome presso un servizio di DNS dinamico e, addirittura, l'emissione di un certificato SSL riconosciuto valida dalla maggior parte dei browser in quanto emanato tramite "Let's Encrypt".
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Purtroppo, in presenza di un doppio NAT o, comunque, di un IPv4 non pubblico sulla WAN/CG-NAT (condizione sempre più frequente soprattutto con contratti per la FTTH), questo strumento non funziona correttamente.
La scarsità di IP pubblici nelle connettività domestiche, soprattutto a causa delle direttive IANA/Ripe per fronteggiare "IPv4 address exhaustion", diventerà purtroppo sempre più frequente a meno di un'adozione massiccia di IPv6 anche se in Italia, ad ora, sembra più utopia che non un orizzonte concreto.
Il software della app è anche in grado di generare e mostrare un comodo QR code, utilizzabile per la configurazione nella rete wireless sui dispositivi mobile o per concedere l'accesso alle reti guest (fino a 3 reti diverse, che possono essere create "permanenti" o con una scadenza e disattivazione automatica dopo qualche ora) tramite un sistema molto più sicuro del vecchio WPS.
L'app mette a disposizione anche alcuni menu per vedere in tempo (quasi) reale il traffico generato e l'utilizzo di banda da parte dei singoli client della rete e permette di bloccare l'accesso a Internet da parte del singolo dispositivo o di impostare per lo stesso dei limiti di banda.
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Infine, sempre dalla app è possibile, tramite un comodo menu, gestire le impostazioni del QoS con un semplice Drag&Drop trascinando nell'ordine desiderato le righe relative alla tipologia di traffico che si vuole gestire.
Non aspettatevi che impostare maggiore priorità ad una tipologia di traffico rispetto ad un'altra possa dare un boost di Mbit/s alla velocità massima della vostra connessione: il QoS permette soprattutto di stabilizzare le latenze che è possibile registrare in momenti di particolare congestione, contenendone la varianza nel tempo e apportando benefici soprattutto a quelle applicazioni molto sensibili al mutamento di latenza come i flussi audio in realtime, contenendo gli effetti del "bufferbloat".
Chiudiamo la carrellata sulla app segnalandone, però, anche alcuni malfunzionamenti o errori riscontrati dopo diversi giorni di utilizzo, con frequenti cambi di configurazione e diverse reimpostazioni alle impostazioni di fabbrica per partire da setup pulito.
Ogni volta che si avvia la app dopo il setup iniziale, si viene immediatamente catapultati nella schermata che riepiloga lo stato dell'infrastruttura e si ha l'impressione di essere già in linea.
Peccato che siano informazioni non necessariamente aggiornate e che al tentativo di interagire col router venga restituito un messaggio di mancata connessione: dopo ogni chiusura della app è infatti necessario ripetere il login sul dispositivo principale e questo è mostrato solo con un piccolo pallino rosso in alto a destra vicino al segno "+" che serve ad aggiungere nodi all'infrastruttura.
Simbolo che compare anche in ritardo rispetto al caricamento dell'app (soprattutto se i dispositivi sono in fase di riavvio), quindi si ha l'impressione che ci sia un problema con il collegamento ai router quando invece non è semplicemente stato ancora fatto il login.
A seguito del problema precedente, è possibile che nel menu della app si moltiplichino i dispositivi registrati, creando diversi "fake profiles" nell'elenco dei dispositivi gestiti che devono essere eliminati singolarmente a mano.
L'app chiede in maniera piuttosto insistente (praticamente ad ogni avvio) se si vuole attivare l'accesso remoto al router (cosa che, ad esempio, non è possibile neppure volendo in presenza di un doppio nat o se si ha una connettività in CG_NAT) e non è disponibile un flag "Non chiedere più".
L'autoconfigurazione contemporanea della coppia dei dispositivi in una rete mesh partendo da zero prevede di connettere a Internet la porta WAN del nodo che opererà come router e connettere la porta WAN del nodo secondario ad una delle porte LAN del nodo operante come router (oppure di non connetterli affatto tra di loro ed eseguire la configurazione in modalità wireless).
A seguito di un reset, abbiamo provato a riconfigurare i router direttamente in modalità "mesh" con la porta WAN del nodo secondario connesso alla porta LAN del nodo operante come router, ma senza accorgerci che la porta WAN del nodo principale aveva il cavo inserito ma non era connessa a Internet.
Questo ha provocato un loop di discovery nella app, che non riusciva ad eleggere "master" uno dei due nodi e non è stata in grado di fornire spiegazioni comprensibili del problema.
