3. Infrastruttura di supporto
Per testare adeguatamente la parte radio dello ZenWiFi AX (XT8), abbiamo utilizzato la scheda interna ASUS PCE-AX58BT, un adattatore di rete con capacità Dual-Band, supporto ai canali con ampiezza 160MHz, Bluetooth 5, WPA 3 e, ovviamente, compatibile con il protocollo Wi-Fi 6 e quindi dotato anche di MU-MIMO e OFDMA.
La massima velocità di link supportata da questa scheda dovrebbe essere di 3000Mbit/s utilizzando il protocollo Wi-Fi 6, di cui circa 2400Mbit/s sulla banda a 5GHz (quindi con due Spatial Stream, canali a 160MHz e QAM 1024) e poco meno di 600Mbit/s sulla banda dei 2.4GHz.
Con questi numeri in gioco, un normale link Ethernet potrebbe non essere sufficiente: ASUS ci ha fornito quindi anche un adattatore di rete 10GBase-T XG-C100C, dotato anche di compatibilità 5G/2.5G/1G e installabile su uno slot PCI-E 3.0 di tipo x4.
PCE-AX58BT
L'adattatore si presenta in una piccola confezione di cartone che richiama molto lo stile utilizzato da ASUS per la confezione dei router XT8, in toni di grigio e con l'immagine della scheda e del supporto esterno per l'antenna fornito in dotazione.
Su un lato sono riportate le specifiche ed il contenuto, mentre su quello opposto abbiamo invece informazioni di servizio e l'indicazione dei 3 anni di garanzia offerti da ASUS sul prodotto.
Il frontale riporta un riassunto più commerciale delle caratteristiche dell'adattatore, con il logo in stile "Generational Wi-Fi" per la 6a generazione (affiancato anche dalla dicitura 802.11ax), il logo del Bluetooth in versione 5, WPA 3 e il supporto ai canali con ampiezza di 160MHz.
Sul retro abbiamo di nuovo il logo del Wi-Fi di 6a generazione, un accenno al supporto a WPA3 e alla bandwidth consentita dall'impiego di un link Wi-Fi 6 in configurazione 2x2.
La scheda è contenuta in una sagoma di cartone che la trattiene bene, proteggendo in maniera adeguata anche i connettori a vite per le antenne.
È fornita in dotazione anche la staffa PCI a mezza altezza.
L'adattatore è piuttosto elegante, con il dissipatore nero con scritte in oro, la cui installazione lascia un po' perplessi: quest'ultimo è piuttosto importante come dimensioni, ma è appoggiato su un pad termico dello spessore di almeno 3 millimetri in materiale spugnoso.
Non abbiamo notato motivi che rendessero impossibile abbassare il dissipatore e ridurre lo spessore del pad che, comunque, non si trova lì per un vezzo estetico dato che il chip radio quando inizia a lavorare riscalda sensibilmente il dissipatore.
La board che si inserisce nello slot PCIe, in realtà , altro non è che un adattatore in quanto tutta la logica della scheda è montata su una daughter-board in formato M2.
Da sotto il profilo del dissipatore spunta infine il connettore per il collegamento ad un header USB interno che deve essere messo a disposizione dalla scheda madre.
Sotto al cofano è installata una scheda M2 basata sul chip Intel Wi-Fi 6 AX200 (Cyclone Peak) che, lanciato in Q2 2019, è forse quello più diffuso in assoluto per questa tecnologia in ambito consumer e supporta Windows, Linux e Chrome OS (datasheet) tramite il driver "iwlwifi-cc", in teoria solo a partire dal kernel 5.1, ma abbiamo potuto verificarne il funzionamento su una CentOS 8.2 con kernel 4.18 (senza però il supporto a WPA3).
A questo proposito ci teniamo a specificare che anche ASUS per questo prodotto supporta ufficialmente e genericamente "Linux" rendendo disponibile sul suo sito, al momento in cui scriviamo, un pacchetto unico di driver per Windows/Linux con l'indicazione "kernel 5.1/5.2".
Il contenuto della confezione si completa con la base magnetica collegata ad un cavo prolunga non removibile (lungo circa un metro) per le antenne che possono essere installate o sulla base magnetica o direttamente sulla staffa della scheda stessa, un cavetto non reversibile per il collegamento USB ad una porta interna libera sulla scheda madre, un CD di driver che fa un po' vintage, i pieghevoli con le istruzioni e la VIP card per la registrazione della garanzia.
Nella "Quick Start guide" ASUS indica di inserire l'adattatore di rete nel PC, installare i driver dal supporto CD fornito e, solo successivamente, collegare il cavo USB che connette la scheda di rete e la mainboard.
Il collegamento USB serve a rendere disponibili al sistema la funzionalità Bluetooth della scheda, ma la parte prettamente Wi-Fi è funzionante anche senza il collegamento del cavo.
ATTENZIONE: ASUS riporta sul sito che la scheda è compatibile solo con lo standard "PCI-E x1" e raccomanda di inserire la scheda in uno slot dedicato.
Come vedremo più avanti, questa raccomandazione non è solo un'indicazione generica, ma è un requisito stringente: se inserita in slot di dimensione superiore (seppure apparentemente funzionante, in quanto lo standard PCI-E permette di inserire in uno slot meccanicamente più lungo una scheda dotata di un connettere corrispondente ad un numero minore di canali), abbiamo riscontrato che va in crash dopo poche decine di secondi di carico.
Spostata in un altro computer dotato di slot PCI-E x1, è invece risultata assolutamente stabile con le medesime combinazioni di driver/sistemi operativi.
XG-C100C
La scheda di rete XG-C100C è un prodotto non recentissimo, i primi driver disponibili sul sito ASUS risalgono infatti alla prima metà del 2017.
La scheda arriva in una confezione decisamente meno curata rispetto a quella degli altri due prodotti.
Le informazioni disponibili sono tecniche ed essenziali, partendo dalla compatibilità sia con Windows che con Linux e alla capacità di negoziare 5 diverse velocità di link (100Mbit, 1Gbit, 2,5Gbit, 5Gbit e 10Gbit) per arrivare sul lato agli standard supportati che prevedono sia il protocollo 802.1p per il QoS che il protocollo 802.1q per le VLAN, ma anche i "jumbo frame" fino a 9kB.
La scatola contiene la scheda di rete e la staffa a basso profilo per l'installazione in sistemi compatti.
La scheda si presenta costituita da un PCB di colore rosso coordinato al dissipatore di calore montato sul chip di rete che copre quasi totalmente la superficie inferiore, mentre la parte superiore contiene un po' di elettronica e gli adesivi che ne riportano il MAC address e le certificazioni.
Il lato della staffa espone solo la normale porta RJ45 ed i LED di stato.
L'intelligenza della scheda è basata sul chip Aquantia AQN107 (datasheet), azienda acquisita alla fine del 2019 da parte di Marvell, che si interfaccia al sistema tramite uno slot PCI-E 3.0 x4.
Sotto al dissipatore, il chip è protetto da un HIS in metallo ma, al contrario di quello usato per le CPU, non sigilla il core sotto una "campana" ma ne lascia aperti i lati.
Sotto alla dima di cartone che trattiene la scheda troviamo la card per la registrazione della garanzia ed il pieghevole con la "Quick Start guide" in molte lingue.
C'è anche l'italiano, ma lo dovete cercare bene: tre righe in tutto per spiegare il colore del LED di stato nel momento in cui viene negoziato il link a 10Gbit (verde) o una delle altre velocità supportate (giallo).
L'unica nota importante è riportata in inglese, in una piega interna del flyer ed è la lunghezza massima dei cavi che consente alla scheda di poter negoziare il link a 10Gbit: se il cavo è di categoria Cat.5e può essere lungo fino a 30m, se di Cat.6 fino a 55m, mentre per la categoria Cat.6a o superiore si può arrivare alla lunghezza massima teorica di 100m purché di tipo "twisted pair" (usando delle piattine le lunghezze si possono ridurre anche di molto).
