10. Survey sul campo


Abbiamo voluto eseguire anche questo test, inizialmente non previsto, perché abbiamo pensato che potesse essere interessante una valutazione meramente qualitativa delle differenze riscontrabili in ambiente reale tra una applicazione della tecnologia Wi-Fi 6 con le sue espressioni precedenti Wi-Fi 5 e Wi-Fi 4, anche in considerazione del fatto che i benefici apportati dal Wi-Fi di 6a generazione si applicano anche alla banda dei 2.4GHz e non solo a quella nello spettro dei 5GHz, come è stato invece per il Wi-Fi di 5a generazione.

Le rilevazioni sono state eseguite in due diverse tipologie di ambienti:

  • un appartamento di costruzione risalente agli anni '60, di circa 100mq e che sviluppa su un singolo piano in una zona residenziale (quindi con una sensibile presenza di reti wireless interferenti);
  • una porzione di bifamiliare di recente costruzione (2010) in un'area residenziale in zona di campagna che si sviluppa invece su 3 livelli, avente una metratura di circa 150mq più giardino, ma che si è rivelata essere inaspettatamente ostile alle reti Wi-Fi.

Il software NetSpot dovrebbe essere in grado di fornire, oltre alla misurazione dell'intensità del segnale della rete Wi-Fi, anche una misurazione della velocità di trasferimento reale in upload e download ottenibile nei vari punti di rilevazione.

All'atto pratico, però, abbiamo riscontrato delle rilevazioni eccessivamente basse rispetto ai valori attesi in molti casi e, nel caso della survey eseguita con l'access point Ubiquiti, il caso limite dell'impossibilità assoluta di ottenere la misurazione.

Per avere quindi un valore confrontabile abbiamo eseguito (non per tutti i punti di rilevazione, ma per uno o più punti rappresentativi di ogni ambiente misurato) la rilevazione della velocità di trasferimento usando il software iPerf nell'ultima release disponibile per la versione 3.

Ovviamente, eseguire rilevazioni di banda attraverso Internet avrebbe portato a risultati troppo variabili e inaffidabili, quindi la misurazione della banda è stata eseguita usando come client il notebook visto nei test precedenti e il server iPerf in esecuzione su PC all'interno della stessa rete locale, connesso tramite cavo Ethernet e con link gigabit.


L'appartamento

Nell'appartamento è stato possibile eseguire il maggior numero di rilevazioni:

  • la copertura in Wi-Fi 4 (o 802.11n) è stata rilevata utilizzando un Access Point 300Mbps Wireless N per il segmento small business Tp-Link EAP120, un modello per il montaggio a soffitto che supporta la sola banda a 2,4GHz con un bandwidth fino a 300Mbits/sec;
  • per la copertura in Wi-Fi 5 stato utilizzato un access point Ubiquiti Unifi AC Lite 802.11ac Dual Radio che supporta sia la banda a 2.4GHz fino a 300Mbits/sec (Wi-Fi 4) che la 5GHz fino a 867Mbits/sec (quindi Wi-Fi 5 in configurazione 2x2), anche questo di tipo "ceiling mount".
  • la copertura e le prestazioni in Wi-Fi 6 sono state invece rilevate usando i router XT8 oggetto della recensione, sia in configurazione "single node" che in configurazione mesh.

Le immagini che seguono riportano lo stato del "Wireless Transmit rate" (lo stesso valore di velocità che riporta Windows nello stato della connessione, per intenderci) rilevato nel corso del survey attraverso l'appartamento sia con il modesto Tp-Link Wi-Fi 4 che con l'ASUS oggetto della recensione in configurazione single node "Dual Band", "Triple Band" e in configurazione "mesh" con backhaul cablato.


ASUS ZenWiFi AX (XT8) 10. Survey sul campo 1  ASUS ZenWiFi AX (XT8) 10. Survey sul campo 2 
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In queste condizioni è evidente come ricorrere alla configurazione mesh non sarebbe strettamente necessario a meno di requisiti di velocità particolarmente stringenti.

Ricordiamo, inoltre, che purtroppo il notebook utilizzato come sonda ha il suo limite proprio a 433Mbits, un client con scheda di rete Wi-FI 5 di tipo 2x2 oppure Wi-Fi 6 2x2 come la ASUS XT58BT avrebbe fornito prestazioni sicuramente superiori e, probabilmente, migliorato la maggior parte dei punti con copertura più debole, ma questo tipo di dispositivi in versione mobile sono ancora piuttosto rari a meno di accedere alla fascia alta o altissima del mercato consumer.

Riportiamo, per trasparenza, anche la stessa rilevazione effettuata con l'access point Ubiquiti AP AC Lite, che è però praticamente inutile dato che il software non è riuscito a eseguire la rilevazione in quasi nessun punto, nonostante il link fosse attivo e funzionante (infatti ha permesso di eseguire le misurazioni con iPerf).


ASUS ZenWiFi AX (XT8) 10. Survey sul campo 5 


I valori di velocità misurati con iPerf sono sensibilmente diversi rispetto al "Wireless Transmit Rate" delle immagini precedenti: "Wireless Transmit Rate" rappresenta infatti la velocità di link che router e client sono riusciti a negoziare, l'altra è invece la banda effettivamente disponibile al trasferimento dei dati, al netto dell'overhead del protocollo (il TCP prevede che, per ogni pacchetto dati ricevuto, venga inviata una conferma di integrità che impegna comunque le "corsie" dell'access point), della quota di dati riservata alla correzione errori e delle ritrasmissioni necessarie in quanto i dati ricevuti dall'AP o dal client sono arrivati troppo disturbati per essere recuperati.


ASUS ZenWiFi AX (XT8) 10. Survey sul campo 6 


Il router ASUS si è dimostrato pienamente in grado di coprire dignitosamente l'appartamento con la banda a 5GHz anche in modalità single-node sfruttando la rete che, in configurazione predefinita, sarebbe stata riservata al backhaul.

Il boost nella copertura derivante dall'uso della seconda radio 5GHz-2 in modalità 2x2 è evidente soprattutto alle massime distanze dall'access point, come nei punti "H", "L" ed "M", dove il boost rispetto alla configurazione dual band è rilevante.

Ricordiamo che il client utilizzato per le rilevazioni è sempre limitato alla configurazione Wi-Fi 5 1x1, quindi con un dispositivo più avanzato (anche solo Wi-Fi 5) i distacchi rilevati sarebbero stati molto più netti.

Purtroppo non sono disponibili i dati di confronto rilevati con il router Ubiquiti per i punti esterni, ma vediamo come alle massime distanze dal router (punti "G" ed "H") iniziasse a mostrare il fianco.

Sfatiamo quindi il mito che la banda dei 5GHz non sia in grado di coprire oltre la stanza in cui si trova l'access point: l'affermazione non è una verità assoluta e, come in quasi tutti i casi quando si parla di reti Wi-Fi, l'unica risposta possibile può venire da una verifica in loco.


La villetta

Nella villetta le rilevazioni sono state ottenute confrontando la situazione attuale, in cui la copertura è stata ottenuta tramite il router "FastGate" fornito da Fastweb in comodato d'uso ed un Access Point D-Link DAP-2553 di rinforzo (quindi due prodotti con posizionamento "desktop", tra loro indipendenti e che trasmettono SSID diversi) con la copertura ottenibile usando la coppia di router ZenWi-Fi in configurazione mesh.

La copertura attuale non è particolarmente buona, soprattutto per quanto teoricamente coperto dall'access point D-Link.

Le rilevazioni effettuate ci hanno portato a concludere che il D-Link sia probabilmente guasto o abbia un problema alle antenne, in quanto la copertura che risulta fornire è praticamente trascurabile.

Il sito ha un impianto Ethernet gigabit cat.6 che porta almeno una presa di rete in quasi tutte le stanze, ma non era predisposto per un impianto telefonico quindi quando è stata portata la ADSL il router Fastgate è stato messo dove si è riusciti a far arrivare il cavo del telefono, ovvero a ridosso di una colonna portante in una nicchia di 30cm a lato di un grosso armadio.

Il D-Link messo sempre "dove c'era la presa" è stato posizionato tra una stampante ed il case di un PC.

Al di là del presunto problema hardware del D-Link, è comunque risultato subito chiaro che una prova in configurazione single node sarebbe stata completamente inutile: l'edificio ha dimostrato una permeabilità alla rete Wi-Fi davvero bassa e anche solo attraverso sottili muri secondari non portanti la caduta di segnale si è dimostrata davvero importante.

Parlandone con i proprietari, non hanno saputo darci spiegazioni certe ma hanno detto di ricordare l'uso da parte del costruttore di un rivestimento avente una finitura metallica per le pareti esterni e le colonne dell'edificio (forse un isolante termico) e non possiamo escludere che sia l'uso di questo materiale a causare problemi di propagazione e/o disturbi per riflessione.

Neppure dal software NetSpot sono arrivate particolari indicazioni in merito: la rappresentazione del rapport segnale/rumore non ha evidenziato nulla di rilevante.

In questo caso non era purtroppo disponibile una cartina con il posizionamento dell'arredamento (che non è affatto ininfluente ai fini della rilevazione), ma solo una pianta catastale.

Ogni livello è stato campionato, per ogni access point, come se trattasse di un appartamento autonomo.


Primo piano

Queste le coperture rilevate con il router FastGate e con il router ASUS XT8 in modalità "access point", per il quale abbiamo cercato un posizionamento che permettesse una copertura più efficace della zona giorno, allontanandolo un po' dalla sua nicchia o provando a spostarlo presso un'altra presa di rete nella stessa stanza.

In questo caso, l'accesso a Internet è comunque fornito dal FastGate.


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In realtà, per le parti di competenza il FastGate se non la cava male; spostare di un paio di metri il router migliora molto la copertura ottenibile nel salotto penalizzando un po' la zona notte, il che non è comunque un problema.

L'ideale sarebbe stato posizionare un XT8 direttamente in salotto, ma la presenza di "piccoli aiutanti urlanti in lockdown" ha suggerito di scegliere il posizionamento degli apparati lontano dalla zona giochi.


ASUS ZenWiFi AX (XT8) 10. Survey sul campo 10 


Secondo piano

Qui la copertura del FastGate arriva molto attenuata pertanto si è provato a porre rimedio con l'uso di un secondo access point.

In questo caso i risultati sono stati insoddisfacenti: le prestazioni della rete Wi-Fi del secondo piano sono deludenti.

Effettivamente, la survey mostra un livello di segnale talmente scadente da non essere giustificabile con il solo posizionamento: è probabile un problema con le antenne del dispositivo, difficile però da identificare senza una misurazione perché la rete Wi-Fi è normalmente trasmessa e rilevata dai client.


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Il "Wireless Trasmit Rate" per un dispositivo che è comunque Wi-Fi 4 anche con il supporto ai 5GHz è davvero basso.

Lo ASUS ZenWi-FI XT8, infatti, mostra ben altro cinema anche se l'attenuazione del segnale rilevato già nella stanza adiacente più favorevole è sensibile e diventa elevato se si prende in considerazione la stanza meno favorevole.

Spostare il router su una scrivania adiacente, lontano dall'oppressione della stampante e del computer, permette di livellare in po' i valori rilevati nelle due stanze, migliorando sensibilmente la copertura della camera più penalizzata.


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Notiamo, però, come il semplice valore del "Wireless Transmit Rate" sia fuorviante: alla prova di iPerf la configurazione meno penalizzante per la stanza meno coperta è comunque quella che vede il router piazzato nella posizione originale.

Probabilmente, data la sezione più o meno quadrata dell'area da coprire, per questa installazione sarebbe stato anche opportuno valutare l'uso di access point di tipo "Ceiling mount" in posizione centrale, se si riesce ad accettarne la presenza in vista sul soffitto.

Abbiamo sfatato un altro mito: non sempre un access point "potente" in grado di coprire in maniera più che adeguata un ambiente di circa 100mq è necessariamente sufficiente per coprirne bene un altro, anche solo di circa 60mq.

Anche in questo caso, un test in loco è necessario per determinare quali e quanti AP è necessario installare ma, soprattutto, dove è più efficace posizionarli ovviamente in relazione al risultato che si vuole ottenere.