17. Mining
In questa pagina tratteremo uno degli argomenti più caldi ed in voga del momento: il mining, diretto responsabile dell'esorbitante aumento di prezzo delle schede video e della drastica diminuzione della loro disponibilità sul mercato.
Bitcoin e criptovalute
Partiamo dal principio e più precisamente dal lontano 2009, anno in cui venne ideata la moneta virtuale che da lì a qualche anno avrebbe trasformato in realtà il concetto delle criptovalute, descritto per la prima volta nel 1998.
Stiamo ovviamente parlando del bitcoin, valuta creata da un inventore anonimo noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.
Bitcoin Protocol, il sistema su cui si basa l'omonima moneta, è una piattaforma di scambio per beni digitali privi di corrispondenza fisica, completamente anonima ed indipendente da qualsiasi autorità di controllo.
Una delle caratteristiche più interessanti dei Bitcoin e delle altre criptovalute è che nessuno può controllarne il valore grazie ad un metodo di creazione della valuta decentrato.
Inoltre, la quantità di valuta in circolazione è definita a priori e tutti ne sono a conoscenza; in questo modo l'inflazione, che è prevedibile, può essere utilizzata da un ente centrale per ridistribuire la ricchezza tra gli utenti.
In questi ultimi otto anni le criptovalute si sono diffuse a macchia d'olio suscitando sempre più interesse e portando alla nascita di numerose alternative ai Bitcoin, come il relativamente recente Ethereum che, stando agli analisti, dovrebbe superare la valuta rivale nel 2018.
Cos'è il mining?
Il mining è il modo utilizzato dalle criptovalute per emettere moneta attraverso una serie di complessi calcoli relativi alla crittografia.
Tali calcoli vengono eseguiti per verificare che le transazioni di denaro virtuale avvengano in modo lecito e sicuro.
Aderendo ai cosiddetti "mining pool" si metterà a disposizione la potenza di calcolo del proprio PC e in particolare della propria scheda video, per risolvere crittografie, la cui soluzione restituirà un certo quantitativo di criptovaluta (e sottomultipli) che verrà diviso tra i partecipanti del pool.
É chiaro, quindi, che più potenza computazionale si ha a disposizione più sarà la possibilità di minare monete e guadagnare; non sono rari, infatti, i casi di "Mining RIG" dotati di oltre 10 schede video.
Spiegato dunque il motivo per cui i prezzi delle moderne schede video sono schizzati alle stelle e la disponibilità si è ridotta drasticamente.
Inoltre, il segmento di mercato maggiormente coinvolto dal mining è stato proprio quello mid-level, costituito appunto dalla GTX 1060 di NVIDIA e dalla RX 580 di AMD, due schede in grado di offrire un'ottima potenza di calcolo e consumi estremamente contenuti.
Nonostante il mining non abbia nulla a che fare con il gaming, sicuramente più di nostro interesse, abbiamo deciso di effettuare un benchmark con entrambe le schede grafiche in recensione per valutarne le performance di calcolo con uno dei più diffusi sistemi di mining: Claymore's Dual Ethereum.
Per il test in questione è stato utilizzato l'algoritmo per Ethereum DAG 160.
Nella prova di mining la ASUS ROG STRIX RX 580 riesce ad ottenere un Hash Rate più alto rispetto alla GTX 1060 9Gbps.
L'Hash Rate è espresso in MH/s, ovvero 1,000,000 di funzioni crittografiche hash per secondo.
L'ipotetico profitto con la scheda dotata di GPU AMD Polaris sarà quindi superiore rispetto a quello ottenibile con la concorrente equipaggiata con NVIDIA GP106.
Ovviamente un ulteriore aspetto da tenere presente per realizzare un Mining RIG è il dispendio energetico che, in questo caso, è però a favore della GTX 1060 9Gbps.
Per determinare il profitto annuo al netto del consumo energetico sono disponibili in rete diversi tool; inserendo la potenza di calcolo della scheda, il consumo energetico ed il costo per KW/h si ottiene facilmente un'indicazione dell'ipotetico guadagno.
