4. Vista da vicino - Parte seconda


ASUS ROG STRIX RTX 2080 Ti OC 4. Vista da vicino - Parte seconda 1 


Il massiccio dissipatore è fissato al PCB tramite sei viti: le prime quattro assicurano il contatto con la GPU, mentre le altre due si occupano della sezione di alimentazione.

Nell'immagine in alto è possibile vedere il nuovo rinforzo in metallo in grado di irrobustire l'intero PCB e, al contempo, contribuire alla dissipazione dei moduli di memoria GDDR6 ed alcuni componenti più "caldi".


ASUS ROG STRIX RTX 2080 Ti OC 4. Vista da vicino - Parte seconda 2 


A questo punto si potrà procedere con la rimozione del backplate, fissato alla struttura rinforzata da ben tredici viti di piccolo taglio.


ASUS ROG STRIX RTX 2080 Ti OC 4. Vista da vicino - Parte seconda 3 


Il retro del PCB della ROG STRIX RTX 2080 Ti OC non mostra componenti di particolare interesse, se non qualche condensatore a montaggio superficiale ed un piccolo attuatore che consentirà la disattivazione hardware del sistema di illuminazione RGB (in foto).

Troviamo l'idea in sé interessante ed utile per disattivare l'illuminazione senza dover ricorrere al software, ma dal punto di vista estetico sarebbe stato sicuramente più sensato posizionarlo altrove.


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Un primo piano del LED RGB che si occupa dell'illuminazione del logo ROG posto sul backplate.


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Arriviamo dunque al pezzo forte di questo modello, il sistema di dissipazione DirectCU III, completamente ridisegnato per l'occasione, che integra  tre ventole di tipo assiale (Axial Tech).

Queste ultime, controllabili in modalità PWM, sono prodotte da Everflow (l'etichetta riporta il modello T1292155U), caratterizzate tutte da un assorbimento massimo di 0,5A.


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Il dissipatore, come detto più volte nelle scorse pagine, ha subito un cambiamento progettuale che ha portato all'incremento dello spessore del 20% rispetto al modello installato sulla STRIX GTX 1080 Ti OC.

Il raffreddamento del chip grafico e del circuito di alimentazione avviene mediante l'utilizzo di sei heatpipe da 6mm ed un massiccio corpo radiante costituito da una fitta serie di alette in alluminio.

Da qui, dato il peso "importante" di questo dissipatore, la scelta di ASUS di irrobustire maggiormente la scheda con una placca tre volte più spessa rispetto al passato.


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La superficie del dissipatore a contatto con la GPU è frutto della tecnologia ASUS MaxContact, che prevede una base in rame sino a 10 volte più liscia e omogenea del normale per offrire il massimo trasferimento del calore.

Sebbene la lucidatura non sia fondamentale, è senza dubbio un chiaro indice dell'estrema cura impiegata per la sua realizzazione.