La scheda
ASUS Rampage II Extreme - Layout |
La scheda si presenta solida e nonostante sia ricca di numerosi accessori, il layout ne risente solo marginalmente. Ottima la cura costruttiva del sistema di raffreddamento dedicato al chipset e alla sezione di alimentazione. Da rilevare che al di sotto del logo “Republic of Gamers” è presente una piccola daughter board con i chip della VTT della CPU, in questo modo questi sono direttamente raffreddati dalla ventola sovrastante. Unica nota negativa è il connettore per il floppy in una posizione un po' scomoda, tutto i restanti componenti sono ben disposti e facilmente accessibili.
Zona socket | Back I/O |
L'imponente socket LGA 1366 è circondato da un'alimentazione a 16 fasi e dal sistema di dissipazione dei mosfet, lo spazio però è sufficiente per il montaggio di qualsiasi sistema di raffreddamento.
Il Back I/O include un buon numero di porte USB, connettore eSATA e Firewire, la scheda audio è installata su un accessorio aggiuntivo. Da segnalare il piccolo bottoncino che permette il reset CMOS senza scomodarsi troppo. Vediamo alcuni dettagli del PCB.
ASUS EPU Six Engine Chip | Clock Generator |
Zona slot di espansione | Connessioni SATA |
Pulsanti e punti di rilevazione | Indicatori LED |
Nelle prime due immagini, troviamo il dettaglio di due chip: il primo permette la gestione del risparmio energetico, il secondo invece è il clock generator, utile da riconoscere in caso di utilizzo di programmi di terze parti per variare la frequenza dal sistema operativo.
Successivamente, vediamo un dettaglio della zona degli slot d'espansione. I tre slot PCI-E 2.0 16x elettrici e meccanici consentono l'uso di configurazioni tri-SLI e CrossfireX senza problemi. Le porte SATA sono otto in totale, di cui una eSATA presente sul back I/O.
Nelle ultime due immagini è visibile il sistema di controllo manuale della scheda madre che, in sinergia con LCD poster, ci permettono di controllare diversi parametri in tempo reale e senza l'intervento di alcun software. Sotto questi pulsanti, troviamo una fila di punti di misurazione. È un approccio decisamente apprezzabile che rende molto più facile al clocker il compito di controllare con un multimetro le tensioni di funzionamento dell'hardware. A destra invece troviamo una piccola curiosità, anche questa di discreto interesse, a seconda di come impostiamo il v-DIMM, la scheda madre ci segnalerà automaticamente se e quanto è azzardato tale settaggio, con i processori Core I7 il v-DIMM è un parametro da tenere sotto stretta osservazione.